Sarà interrogato nelle prossime ore in Grecia Rexal Ford, il 46enne californiano accusato di aver ucciso la bimba e forse anche la madre di 29 anni, trovate senza vita lo scorso 7 giugno in uno dei parchi più frequentati di Roma, Villa Doria Pamphili.
L'uomo, fuggito all'estero e arrestato sull'isola di Skiathos, dovrà chiarire le sue responsabilità in merito alla morte della donna, che si presentava come sua "moglie", e della piccola, che ha dichiarato essere sua figlia. Come riferito dal TG1, gli è stato prelevato il DNA per confrontarlo con quello della bimba.
Molti i punti oscuri della vicenda, a cui si aggiungono le bugie di Rexal Ford, che viveva come un clochard ma possiede una carta di credito, da due anni in giro per l'Europa e da aprile in Italia.
Il servizio del TgLa7 sull'arresto di Rexal Ford - 13/06/2025
"Mi chiamo Stella Ford e sono sua moglie", avrebbe detto la donna alla polizia lo scorso 20 maggio, quando i due sono stati sottoposti a un controllo, dopo la segnalazione di un violento litigio. Ma quel nome si è rivelato falso: incerta anche la sua nazionalità, che non sarebbe americana come quella dell'arrestato.
Nonostante siano passati diversi giorni dal ritrovamento del cadavere all'interno di Villa Pamphili, la donna non è ancora stata riconosciuta ufficialmente. L'unica certezza, al momento, è che si tratti della madre della bimba, picchiata e soffocata qualche giorno dopo di lei. Incerte le cause del suo decesso, che dovranno essere chiarite dalla seconda parte dell'esame autoptico.
Come riporta Il Corriere della Sera, i genitori di Rexal Ford - con cui lui avrebbe contatti sporadici da quando è in Europa - avrebbero riferito alla polizia statunitense di un matrimonio con la donna avvenuto a Malta. Gli inquirenti ipotizzano che i due si siano conosciuti lì e non è escluso che la piccola sia nata sull'isola: non ci sarebbero, però, conferme delle nozze.
Rexal Ford raccontava di essere uno sceneggiatore, sfruttando l'omonimia con un produttore statunitense. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, aveva contattato una casa di produzione romana con l'obiettivo di farsi finanziare un film da ambientare a Firenze.
L'8 giugno, il giorno dopo il ritrovamento dei corpi della compagna e della bimba all'interno del parco, aveva inviato una mail chiedendo un parere sulla sceneggiatura. Il Messaggero riporta l'intervista a una ragazza che afferma di aver incontrato Ford il 10 giugno, quindi il giorno prima della sua fuga dall'Italia, proprio per parlare di cinema.
ha dichiarato la donna.
Rexal Ford è stato sempre visto nella Capitale con un trolley e uno zainetto, nonostante fosse in Europa da diversi mesi. Il sospetto degli inquirenti è che possa essere stato ospitato da qualcuno, dato il bagaglio insolitamente "leggero", riferisce sempre Il Corriere.
Durante i controlli di polizia a Roma aveva raccontato di dormire in un albergo e aveva mostrato loro un numero di telefono come prova, poi risultato appartenere a un'agenzia immobiliare.
Ma intanto, tra tutte le bugie e i misteri che continuano a emergere in questa tragica vicenda, l'unica certezza riguarda il nome sul suo passaporto. C'è però un dettaglio che sta generando confusione e che si aggiunge al giallo che circonda l'uomo: all'anagrafe USA sarebbe registrato anche con un altro nome.
Si attendono risposte dall'interrogatorio degli investigatori italiani in Grecia, che stanno collaborando anche con le autorità greche e quelle statunitensi. Il rebus Rexal Ford è ancora tutto da decifrare.