16 Jun, 2025 - 16:22

Guerra Israele-Iran, Alberto Negri: ecco qual è l’obiettivo di Netanyahu e Trump

Guerra Israele-Iran, Alberto Negri: ecco qual è l’obiettivo di Netanyahu e Trump

L’operazione militare lanciata da Israele contro il programma nucleare iraniano ha acceso un nuovo fronte nel già instabile scacchiere mediorientale. Mentre i bombardamenti continuano e crescono le vittime civili, l’attenzione internazionale si concentra sulle vere intenzioni di Tel Aviv e Washington. È in corso una semplice azione militare mirata o siamo di fronte a un tentativo di destabilizzazione più profondo?

Alberto Negri, ospite della trasmissione Calibro 8, condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus, ha offerto un’analisi approfondita sugli scenari e le possibili conseguenze del conflitto che potrebbe alterare radicalmente gli equilibri del Medio Oriente.

Israele attacca l’Iran: obiettivo militare o cambio di regime?

Israele ha lanciato, il 13 giugno, un’operazione militare volta a colpire il programma nucleare dell’Iran. Sebbene Teheran, per anni, abbia dichiarato di voler sviluppare la tecnologia nucleare per scopi pacifici, Tel Aviv considera il programma una minaccia esistenziale.

I bombardamenti reciproci proseguono. Durante gli attacchi israeliani, diversi alti comandanti e scienziati iraniani hanno perso la vita. Inoltre, entrambi i paesi contano vittime civili.

L’azione militare israeliana non si limita ai danni inflitti al programma nucleare iraniano, ma ha acceso un più ampio dibattito sul futuro del Medio Oriente, una regione già segnata da dispute territoriali e numerosi conflitti, e anche sul futuro del regime islamico.

Molti si sono chiesti se questa operazione israeliana porterà alla caduta del regime.

Nel bel mezzo delle discussioni sul futuro della Repubblica islamica, anche il figlio in esilio dell'ultimo scià dell’Iran, Reza Pahlavi, ha diffuso, il 13 giugno, un messaggio invitando gli iraniani a rovesciare il regime.

Ma l'obiettivo finale del primo ministro, Benjamin Netanyahu, è veramente un cambio di regime a Teheran?

Il ministro degli Esteri, Gideon Sa'ar, ha affermato alla CNN che l'obiettivo di Israele non è quello di portare a un cambio di regime in Iran. Le forze israeliane, però, continuano ad ampliare gli attacchi verso il territorio iraniano.

Le dichiarazioni di Netanyahu, invece, si concentrano piuttosto sul fatto che il regime iraniano risulti più debole in seguito alla campagna militare israeliana, senza escludere un eventuale cambio di regime come risultato del conflitto.

Il commento di Alberto Negri

Ospite della trasmissione Calibro 8, condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus, il giornalista Alberto Negri ha commentato il conflitto tra Iran e Israele e la situazione in Medio Oriente.

Rispondendo alla domanda di Borgonovo su chi potrebbe prendere il posto della Guida Suprema, Ali Khamenei, in caso di caduta del regime islamico, Negri ha messo in guardia contro i rischi di un cambio di regime improvviso:

virgolette
Gli iraniani temono il regime attuale, che è repressivo, ma ancora di più temono il caos e l’anarchia che potrebbe derivare da un cambio di regime che non sia stato preparato prima. Hanno davanti l’esempio dell’Iraq. Dal 2003, per vent’anni, l’Iraq è diventato un Paese irriconoscibile, precipitato nella guerra civile con Al-Qaida, l’ISIS, massacri... Non ha un esercito vero, non ha un’aviazione, non ha una difesa antiaerea. Praticamente, l’Iraq è un’espressione geografica che sta in mezzo al Medio Oriente, come lo sarà la Siria.

Il ruolo di Trump e l’obiettivo di Israele

Mentre il futuro di Teheran è in evoluzione, diventa sempre più rilevante il ruolo degli attori regionali e internazionali. Gli occhi sono puntati sul presidente americano, Donald Trump.

Gli Stati Uniti, fin dal primo giorno degli attacchi, hanno affermato di non essere coinvolti nelle azioni israeliane e Trump ha recentemente invitato Iran e Israele a trovare un accordo per la pace.

La strada che sceglierà Trump, quindi, diventa cruciale.

virgolette
Trump ha rinunciato a essere un vero leader perché si sta facendo trascinare da Israele in una guerra. Non ha fatto nulla per Gaza e per l’Ucraina. Sta dimostrando purtroppo di aver accettato l’agenda di Netanyahu e difficilmente se ne potrà tirare fuori.

Quello che potrebbe accadere dopo? Nessuno lo sa.

Secondo Negri, l’obiettivo non è un cambio di regime. L’interesse è eliminare le minacce contro Israele. Le circostanze, però, potrebbero portare a una caduta del regime. 

virgolette
Nessuno pensava veramente fosse possibile un cambio di regime in Iraq, in Afghanistan o in Libia che portasse a una stabilizzazione.

Nessuno di questi paesi oggi ha una stabilità politica. L’indebolimento dell’Iran potrebbe approfondire le crisi aperte in Medio Oriente e destabilizzare anche i Paesi della regione che non sono coinvolti direttamente nelle dinamiche del conflitto.

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