Moumen Al-Natour è una delle voci più coraggiose e rappresentative della società civile palestinese a Gaza. Avvocato di formazione, è diventato noto a livello internazionale come attivista per i diritti umani, leader delle proteste contro il regime di Hamas e simbolo della resistenza civile nella Striscia. La sua storia personale è intrecciata con le vicende più drammatiche della recente storia di Gaza, tra repressione politica, lotta per la libertà e impegno sociale.
Moumen è nato il 12 dicembre 1995. Cresciuto a Gaza City, si laurea in giurisprudenza e inizia la carriera di avvocato, ma ben presto la sua vocazione lo porta verso l’attivismo. Dal 2019 si distingue come uno dei principali organizzatori del movimento “We Want to Live” (“Vogliamo vivere”), nato per protestare contro la crisi economica, la corruzione e la gestione autoritaria di Hamas nella Striscia di Gaza. Le manifestazioni del 2019, le più grandi dai tempi della presa del potere da parte di Hamas nel 2007, sono represse con violenza: la casa di Al-Natour viene perquisita, la famiglia minacciata e lui stesso arrestato con l’accusa di collaborazionismo.
La determinazione di Al-Natour non si piega di fronte alla repressione. Viene arrestato e imprigionato almeno venti volte da Hamas, subendo torture e minacce per la sua attività di opposizione. In carcere, racconta di aver subito violenze fisiche e psicologiche, ma di non aver mai smesso di credere nella possibilità di un futuro diverso per Gaza. “Ho le cicatrici che lo dimostrano”, scrive, riferendosi alle torture subite per aver guidato le proteste civili. Il suo impegno si estende anche alla difesa dei giornalisti perseguitati dal regime e delle donne vittime di matrimoni forzati o violenze domestiche, che assiste come avvocato e di cui amplifica le storie sui social media, spesso riuscendo a mobilitare l’opinione pubblica per ottenere la loro liberazione.
Al-Natour è oggi uno dei leader più ascoltati delle proteste anti-Hamas. Ha dichiarato apertamente che a Gaza “non c’è libertà di pensiero, né di parola o di credo”, e che la popolazione vive sotto la costante minaccia di arresti, torture e assassinii se si oppone al regime. La sua figura è diventata un punto di riferimento per migliaia di giovani che, nonostante la paura, hanno scelto di manifestare per chiedere la fine dell’oppressione e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. “I manifestanti anti-Hamas che sono al mio fianco a Gaza, e che stanno finalmente scoprendo la propria voce dopo aver perso tutto, sono per me tra le persone più coraggiose del pianeta”, ha dichiarato.
Durante la guerra a Gaza, Moumen Al-Natour ha fondato la rete “Palestinian Youth for Development”, impegnata a raccogliere e distribuire aiuti umanitari bypassando i canali controllati da Hamas. Ha espresso scetticismo sulla possibilità che la guerra possa davvero distruggere Hamas, sostenendo invece la necessità di un nuovo modello di leadership locale, composto da palestinesi critici verso il regime e indipendenti dalle grandi organizzazioni internazionali.
Ex prigioniero politico, Moumen Al-Natour incarna oggi la speranza di una nuova generazione palestinese che sogna una Gaza libera dalla dittatura e dalla guerra. La sua lotta, fatta di coraggio, denuncia e solidarietà, rappresenta una delle pagine più significative della resistenza civile contemporanea in Medio Oriente.