C'è un (altro) colpo di scena nell'indagine, a carico di Andrea Sempio, per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Oggi 17 giugno 2025, giorno dell'incidente probatorio in cui saranno esaminati i "cinque elementi" che potrebbero riscrivere la storia del delitto, spunta una nuova traccia, attribuita al killer, "l'impronta 97F".
Nonostante fosse già stata repertata 18 anni fa, oggi viene rivalutata dalla Procura di Pavia, alla luce dei nuovi accertamenti. Intanto, negli uffici della Questura di Milano, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani - nominati da Daniela Garlaschelli, giudice per le indagini preliminari - si confronteranno con i consulenti delle parti per analizzare i nuovi reperti, le impronte palmari, il DNA e tutti gli elementi dai risultati incerti che sono al centro dell'inchiesta.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, la traccia 97F è un'impronta insanguinata trovata sul muro della scala che porta alla tavernetta della villa di via Pascoli, ossia dove fu rinvenuto il cadavere di Chiara Poggi.
Repertata dai RIS già nel 2007, venne attribuita all'aggressore della 26enne perché presentava il sangue della vittima. Secondo la Procura di Pavia, potrebbe trattarsi della mano sinistra del killer, mentre la destra lasciava la già discussa e nota "impronta 33", attribuita dagli investigatori ad Andrea Sempio.
Stando all'innovativa tecnica utilizzata in questa nuova indagine - la Bloodstain Pattern Analysis - le macchie sul pigiama di Chiara Poggi troverebbero riscontro nel gesto dell'aggressore che, con questa mano sinistra, avrebbe spinto la vittima giù dalle scale.
Marco Radaelli, consulente della famiglia Poggi, ha commentato quanto emerso sulla traccia 97F prima di entrare in Questura per l'incidente probatorio. "Non è attribuibile a nessuno", ha dichiarato.
ha aggiunto, parlando con i cronisti. L'esperto ha inoltre sottolineato di essere a disposizione dei periti, dato che verrà "stilato un calendario".
ha spiegato.
Oltre all'impronta 97F, è emersa un'altra ricostruzione del delitto che, secondo la Cassazione, è avvenuto tra le 9:12 e le 9:36 del 13 agosto 2007. Chiara avrebbe tentato di chiedere aiuto tramite il telefono fisso, dato che nel vano della cornetta sono state trovate delle tracce ematiche "da proiezione", mai prelevate.
A sostegno di questa ipotesi residui ematici trovati sotto le piante dei piedi di Chiara, come se a un certo punto lei avesse camminato sul sangue. Accanto al telefono, vicino allo stipite della porta, tre piccole macchie di sangue potrebbero essere quelle di tre dita dei piedi della vittima.
Infine, c'è la cucina di casa Poggi: poco considerata nelle precedenti indagini, potrebbe rivelarsi fondamentale per capire quante persone fossero presenti nella villetta al momento dell'omicidio. Forse almeno altre due oltre alla vittima, stando alla disposizione delle sedie intorno al tavolo.