18 Jun, 2025 - 16:46

Daniele Potenzoni, scomparso nel 2015: "Potenziale avvistamento su un treno, verifiche in corso"

Esclusiva di
Tag24
Daniele Potenzoni, scomparso nel 2015: "Potenziale avvistamento su un treno, verifiche in corso"

Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Daniele Potenzoni, avvenuta a Roma, in circostanze ancora da chiarire, il 10 giugno 2015.

All’epoca dei fatti trentaseienne e affetto da autismo, si trovava nella Capitale insieme ai suoi accompagnatori per partecipare a un’udienza con Papa Francesco.

Proprio coloro che avrebbero dovuto tutelarlo, proteggerlo e assisterlo, nel caos della metro A, lo hanno perso di vista e non l'hanno più ritrovato.

Da quel momento per i familiari dell'uomo è l'inizio di un incubo, un limbo senza apparente fine.

Nonostante il tempo scorra inesorabilmente in avanti, nessuno ha mai dimenticato quel ragazzo buono, empatico, sensibile e fervente cattolico.

Tag24 ha intervistato in esclusiva il padre di Daniele, con il quale abbiamo ricostruito i punti salienti di questa vicenda e un potenziale avvistamento in fase di verifica. 

Daniele Potenzoni scomparso: dieci anni senza risposte

Si rammenta che le testimonianze contenute all’interno di questo articolo sulla scomparsa di Daniele sono frutto di una comunicazione diretta tra Tag24 e il padre.

"Sono passati dieci anni dalla scomparsa di mio figlio, eppure, per noi familiari, è come se fosse sempre il primo giorno..." racconta, emozionato, il padre di Daniele Potenzoni a Tag24.

"Il 10 giugno è stato un anniversario difficile, come lo è ogni anno. Viviamo quotidianamente nel dolore della sua assenza", prosegue.

"Finché non ritroveremo un corpo, delle ossa, un segno che Daniele non c'è più, continueremo a cercarlo. Fino alla fine".

L'allontanamento nella metro A

"Daniele, quel mercoledì, prima di allontanarsi, era insieme ai suoi accompagnatori, in procinto di entrare nella Metro A alla stazione Termini," continua il genitore.

"La versione 'ufficiosa' è che tutto il gruppo fosse insieme, tranne mio figlio, che sarebbe entrato per errore da solo sul vagone della metropolitana."

"Purtroppo, ad onor del vero, le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza mostrano Daniele in stazione, ma mai salire sul mezzo."

Daniele non è mai salito sulla metropolitana?

"Riteniamo dunque che non sia mai salito sulla metropolitana; anzi, consideriamo più probabile l’ipotesi che possa essere uscito dalla stazione, fuori dalla struttura..."

"Il Comune di Roma, che su questo specifico dettaglio ringraziamo, ha scandagliato i canali della Metro, ma di mio figlio non è stata trovata alcuna traccia..."

"Tutti gli avvistamenti — veritieri o meno — sono sempre arrivati da varie zone dell’intera città di Roma, non solo da lì...".

La denuncia di scomparsa 

"Daniele, quel mercoledì, è scomparso tra le 7 e le 9 del mattino... Io ho saputo la notizia soltanto alle 19:30 della sera...", specifica il padre. "Si rende conto?"

"Si può avvisare il genitore di un figlio con determinate problematiche così tardi? In quel lasso di tempo converrà con me che potrebbe essere andato ovunque..."

"La prima denuncia di sparizione è stata effettuata alla Polfer e, praticamente, gli operatori sono stati costretti, per cause di forza maggiore, a effettuarla".

La ricerca di verità

"Ho vissuto da padre cinque anni di processo nella speranza di ricevere risposte, di conoscere la verità su cosa sia accaduto a mio figlio," afferma il papà.

"Purtroppo, la 'verità' che ci è stata fornita è parziale e non ci sembra la più coerente con il racconto...".

"Gli avevo affidato mio figlio con fiducia. Non dico naturalmente che l’abbiano 'perso volontariamente', ma avrebbero dovuto tenerlo stretto fino alla fine."

"All’epoca dei fatti aveva trentasei anni, certo, ma aveva comunque delle fragilità importanti alle spalle e non poteva essere lasciato solo o a distanza".

I potenziali avvistamenti: il monastero di Santa Chiara

"I primi tempi sono convinto di aver ricevuto avvistamenti veritieri su Daniele, specialmente nei primi anni".

"Una persona, anonimamente alla redazione di 'Chi l'ha visto?', avrebbe raccontato di aver visto mio figlio nei pressi del Monastero di Santa Chiara a Roma". 

"Noi familiari naturalmente ci siamo andati immediatamente, perché la segnalazione coincideva con la grande fede di Daniele e la possibilità che potesse risiedere in un convento".

Potenzoni avrebbe chiesto alle suore un panino 

"Alcuni sono di clausura, come ben saprà, e potrebbero ospitare Daniele senza nemmeno saperlo, non avendo rapporti con l’esterno..."

"Una suora ha riconosciuto Daniele e lo ha chiamato per nome appena le ho mostrato la foto. Mi ha raccontato che era passato di lì per un panino, circa cinque anni fa, ma di non averlo ospitato poiché incompatibile con le regole della struttura."

"Ma un pasto caldo, dell’acqua e una mano, naturalmente, non si negano a nessuno, e le siamo grati per il piccolo, grande aiuto che gli ha fornito".

La somiglianza con un cittadino ucraino

"Un altro momento di grande speranza arrivò circa cinque anni dopo la scomp

arsa di Daniele, sempre a Roma...".

"Mi sono arrivati video e foto di una persona molto somigliante al mio Daniele; siamo partiti subito da Pantigliate per incontrarlo...".

"Al nostro arrivo, non appena ci siamo trovati a circa venti metri di distanza, ci siamo resi conto che non si trattava di mio figlio, ma di un cittadino ucraino con alcuni tratti in comune con lui."

"Ci siamo conosciuti, abbiamo chiacchierato per un po’. Mi ha spiegato che girava queste clip, che pubblicava successivamente online, e che avrebbe comunque aiutato nelle ricerche nel suo piccolo. Gliene siamo comunque grati...".

L'interesse delle istituzioni

"Mi duole dirlo, ma non parlo solo a nome mio, bensì anche a nome dei tanti familiari di persone scomparse in tutta Italia: le istituzioni ci hanno abbandonato."

"La prima cosa che lo Stato ha fatto, una volta saputa la scomparsa di Daniele, è stato bloccarne la pensione...".

"Tralasciando l’utilità di quei soldi per sovvenzionare le ricerche di mio figlio... ma se lui avesse voluto prelevarla da qualche parte in Italia?".

"È soltanto una persona in meno da retribuire con la pensione di invalidità, un semplice foglio di carta per loro... Ma per noi: un figlio non si archivia e tantomeno si dimentica."

"Mi opporrò sempre anche alle richieste di chiudere il caso: Daniele non è un oggetto, è una persona con sentimenti, emozioni e un cuore grande".

Daniele era autonomo in paese

"Mio figlio è una persona dolcissima, autonoma, in grado di orientarsi perfettamente nel paese in cui risiediamo, ma di certo non in una città come Roma..."

"Io stesso ho paura a volte quando vengo a 'Stazione Termini'; non oso immaginare come possa essersi sentito un ragazzo così dolce come lui... con la purezza di un bambino."

"Il caos della Capitale non ha sicuramente giovato alla sua salute mentale, ma ci tengo a specificare che non è un uomo aggressivo, anzi... È educato e chiede con garbo e rispetto, per acqua, un panino, qualsiasi cosa."

L'intervento dei media 

"Se da una parte ci siamo sentiti sempre abbandonati a noi stessi dalle istituzioni, ci teniamo a ringraziare dal più profondo del cuore la dottoressa Federica Sciarelli."

"Non solo ha scritto un libro sulla storia di Daniele e si è interessata personalmente al caso insieme alla redazione di 'Chi l'ha visto?', ma ci aiuta ancora oggi, a distanza di dieci anni: i nostri più sentiti ringraziamenti."

"Un 'grazie di cuore' anche alla trasmissione Quarto Grado, a La Vita in Diretta, e a Pietro Orlandi per aver dedicato una puntata a Daniele nella serie 'Scomparsi', da lui condotta con grande impegno e precisione."

"Pietro è stato con la sua troupe da noi per tre giorni; lo sento ancora oggi ed è una figura importante nella nostra vita, nonché nella quotidianità di tutte le famiglie che vivono questo dolore".

La pista dei nomadi 

"Una pista che abbiamo seguito è che Daniele potesse essersi unito ad un gruppo di nomadi...".

"Grazie a una fitta rete di amicizie, non le nego di averne più a Roma che nel mio paese ormai, ci siamo confrontati con un gruppo e ci è stata totalmente smentita questa pista...".

"Non solo l'educazione nella conoscenza, ma ci è stato sottolineato perché per Daniele non ci sarebbe stato un interesse". 

L'ultimo avvistamento di Daniele in un treno 

"Recentemente, nel 2025, ho ricevuto una segnalazione anonima da una persona che avrebbe potenzialmente visto Daniele..."

"La foto che ci è stata inviata è molto coerente con l’identikit di mio figlio e siamo attualmente in fase di verifica."

"Sarebbe stato presumibilmente avvistato su un treno tra il Sud e il Nord Italia. Purtroppo non posso fornire ulteriori dettagli, perché siamo tenuti alla riservatezza."

"Ma una cosa è certa: per noi mio figlio è ancora vivo e, insieme al fratello, continueremo a cercarlo e viaggeremo ovunque pur di riabbracciarlo o perlomeno giungere alla verità".

Il padre di Daniele: "Vorremmo ringraziare il testimone anonimo"

"Desidero rivolgermi direttamente al potenziale testimone che ci ha inviato quella fotografia, che potrebbe esserci di grande aiuto," spiega.

"Il nostro unico interesse – e parlo a nome dell’intera famiglia Potenzoni – è incontrarlo di persona, sapere chi è e, soprattutto, ringraziarlo."

"Qualora leggesse il mio appello su Tag24, le chiedo di cuore di mettersi in contatto con noi: gliene saremmo davvero grati."

"Non è una pretesa, ma una richiesta dettata dalla riconoscenza, perché per noi ha già fatto tanto con questo suo gesto".

"Chiunque avesse notizie, informazioni su Daniele, contatti immeditamente il servizio d'emergenza al 112 sottolineando di essere a conoscenza del caso", conclude.

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