Svolta nell'efferato caso di Alessandro Coatti, il ricercatore italiano ucciso e fatto a pezzi lo scorso 6 aprile 2025 a Santa Marta, in Colombia: quattro persone sono state arrestate.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Dipartimento di Magdalena: lo comunica la Procura di Roma in una nota. I quattro criminali coinvolti nell'omicidio erano già stati identificati a fine aprile dalle autorità locali.
Quattro cittadini colombiani sono considerati i responsabili dell'omicidio del biologo 38enne, arrivato nella località di Santa Marta solo qualche giorno prima che venisse ucciso.
Stando a quanto emerso, farebbero parte di una banda specializzata in rapine ed estorsioni: tra loro anche una donna. Le loro generalità, al momento, non sono state rese note.
Secondo l'ultima ricostruzione, il 38enne biologo sarebbe stato adescato tramite l'app di incontri Grindr, probabilmente con un profilo fake; quindi sarebbe stato drogato con la scopolamina a scopo di rapina, ucciso in modo violento e fatto a pezzi.
Nel comunicato la Procura sottolinea che le indagini in ambito nazionale sono state svolte tramite "diversificati e complessi accertamenti" dai carabinieri del Ros "con grande puntualità ed efficacia".
Significativa la "cooperazione giudiziaria e di polizia" con le Autorità colombiane, che hanno indagato senza sosta in molteplici direzioni, fino a individuare i presunti responsabili del delitto.
Gli interrogatori di persone informate sui fatti e soprattutto gli approfondimenti svolti sugli oggetti e sui dispositivi elettronici appartenenti alla vittima hanno permesso di ricostruire i suoi ultimi giorni di vita e gli spostamenti a Santa Marta.
Gli accertamenti hanno inoltre consentito di definire le fasi del delitto e acquisire elementi utili all'identificazione dei responsabili.
Le investigazioni sono state svolte
si legge ancora sulla nota della Procura.
Alessandro Coatti aveva 38 anni: era nato a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, il 3 agosto 1986. Era però originario di Longastrino, frazione di Alfonsine in provincia di Ravenna, dove risiede la sua famiglia.
Dopo aver frequentato la Scuola Normale di Pisa dal 2005 al 2010, laureandosi in Neurobiologia Molecolare, aveva prima svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio Sns, e poi si era trasferito a Londra.
Dopo un master, aveva lavorato come Science Policy Officer nel team Science Policy della Royal Society of Biology, prima di essere promosso a Senior Science Policy.
A fine 2024 aveva deciso di licenziarsi con l'obiettivo di trasferirsi in Sud America. Il suo corpo, fatto a pezzi probabilmente per depistare le indagini, è stato ritrovato in diversi punti della città. L'omicidio sarebbe avvenuto in un edificio abbandonato nel quartiere San José del Pando.
"Ciao mamma, ho voglia di tornare. Ti voglio bene" è stato il suo ultimo messaggio.