23 Jun, 2025 - 13:27

Garlasco, cos'è il gradino zero e come è possibile che non ci siano tracce di sangue?

Garlasco, cos'è il gradino zero e come è possibile che non ci siano tracce di sangue?

Il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007 con la morte di Chiara Poggi nella villetta di famiglia, continua a sollevare interrogativi e nuove indagini anche a distanza di quasi vent’anni. Uno degli elementi più discussi nelle recenti analisi è il cosiddetto “gradino zero”, un dettaglio apparentemente secondario che invece potrebbe essere cruciale per comprendere la dinamica dell’omicidio e il comportamento dell’assassino.

Cos’è il gradino zero?

Il “gradino zero” è il primo scalino alla base della scala che dalla casa porta alla taverna, luogo in cui fu ritrovato il corpo di Chiara Poggi, riverso sulle scale. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’assassino avrebbe trascinato il corpo della vittima fino a quel punto, senza però scendere di persona sulle scale. Il corpo si sarebbe fermato proprio su quel gradino, che rappresenta quindi il limite massimo raggiunto dalla vittima nella fase finale dell’aggressione.

Sul gradino zero era stata repertata un’impronta, la cosiddetta “impronta 33”, attribuita ad Andrea Sempio, oggi indagato nella nuova inchiesta. Tuttavia, questa impronta non è mai stata collegata con certezza al momento del delitto: non era insanguinata e, soprattutto, oggi non è più analizzabile perché la porzione di intonaco che la conteneva è stata distrutta dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, come previsto dai protocolli di archiviazione.

Perché non ci sono tracce di sangue sul gradino zero?

L’assenza di sangue sul gradino zero è uno degli aspetti più sorprendenti e discussi. Nonostante il corpo di Chiara sia stato trascinato fino a quel punto, le analisi più recenti confermano che non sono state trovate tracce ematiche né su quel gradino né sulle impronte repertate nella zona. Questo dettaglio ha spinto gli investigatori a ipotizzare che l’aggressore potrebbe non aver mai oltrepassato quel limite, fermandosi in alto e lasciando scivolare la vittima sulle scale.

Le possibili spiegazioni di questa anomalia sono diverse:

  • Dinamica del trascinamento: Secondo alcune ricostruzioni, l’assassino avrebbe afferrato Chiara per le ascelle e l’avrebbe lasciata scivolare sulle scale, senza mai calpestare il gradino zero. Questo spiegherebbe l’assenza di sangue lasciato da eventuali scarpe dell’aggressore.
  • Posizione del corpo: Chiara era riversa a testa in giù lungo le scale. La formazione di una pozza di sangue ai piedi della scala suggerisce che il sanguinamento sia avvenuto dopo che il corpo si è fermato, mentre il gradino zero potrebbe essere rimasto “protetto” dal contatto diretto con le ferite.
  • Asciugatura e pulizia: Alcuni esperti hanno ipotizzato che il sangue, in parte già secco, non abbia lasciato tracce evidenti sul gradino zero, oppure che eventuali residui siano stati rimossi involontariamente durante i soccorsi o le prime fasi delle indagini.

Il gradino zero rappresenta oggi uno degli snodi investigativi più delicati del caso Garlasco. L’assenza di sangue su questo scalino, nonostante il trascinamento del corpo, suggerisce una dinamica complessa e ancora non del tutto chiarita. Le nuove indagini puntano a sciogliere i dubbi rimasti, ma il mistero del gradino zero resta uno degli enigmi più ostinati di uno dei casi di cronaca nera più discussi d’Italia.

Dall'incidente probatorio in corso a Milano, in cui si sta analizzando anche la spazzatura di casa Poggi, è emersa la presenza di un capello mai analizzato prima.

Le indagini più recenti hanno utilizzato tecnologie avanzate come laser scanner 3D e intelligenza artificiale per rimappare la scena del crimine e posizionare con precisione tutte le impronte repertate. Tuttavia, nessuna delle 35 impronte digitali analizzate di recente ha mostrato presenza di sangue, complicando ulteriormente la ricostruzione della dinamica.

L’impronta 33, che avrebbe potuto essere decisiva, non è più disponibile per nuove analisi, mentre altre impronte, come la numero 10 trovata sulla porta d’ingresso, sono risultate “sporche” di materiale biologico ma non di sangue.

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