In un momento di alta tensione in Medio Oriente, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato il cessate il fuoco con l’Iran, annunciato poche ore prima dal presidente statunitense Donald Trump.
Nelle prime ore del 24 giugno, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che un cessate il fuoco tra Israele e Iran è “in vigore”.
Inizialmente i dettagli non erano precisi. Israele ha successivamente dichiarato di aver accettato la proposta di tregua del presidente americano.
In una dichiarazione, riferiscono i media locali, viene evidenziato che il primo ministro israeliano ha accettato il cessate il fuoco perché il Paese ha raggiunto i propri obiettivi di guerra “e ben oltre” dopo 12 giorni di ostilità.
L’operazione Rising Lion è stata lanciata da Tel Aviv nelle prime ore del 13 giugno. L’obiettivo dell’azione militare era quello di colpire il programma nucleare iraniano, che Israele ritiene una minaccia esistenziale.
Per colpire uno degli impianti nucleari più inespugnabili dell’Iran, Fordow, Israele aveva bisogno della GBU-57, una bomba capace di infiltrarsi a grandi profondità nel sottosuolo, anche nei terreni più resistenti.
La guerra durata 12 giorni tra Israele e Iran ha visto un'escalation senza precedenti, con il via libera di Trump ai bombardamenti statunitensi di tre siti nucleari in Iran.
Mentre entrambe le parti si scambiavano attacchi, si temeva un conflitto più esteso e duraturo, con il rischio di compromettere gli equilibri regionali.
Per questo motivo, l’annuncio della tregua rappresenta un’importante svolta.
“Il cessate il fuoco è ora in vigore. Per favore, non violatelo”, ha scritto il presidente americano sui social Truth Social. Donald Trump non ha diffuso dettagli sui tempi previsti o sulle modalità dell’accordo.
Dopo un primo momento di mancanza di conferme da parte delle amministrazioni iraniana e israeliana, entrambe le parti hanno infine raggiunto un’intesa.
L’annuncio di Netanyahu è arrivato dopo la riunione del gabinetto di sicurezza.
L’amministrazione israeliana ha comunque avvertito che avrebbe risposto “con forza” a qualsiasi eventuale violazione del cessate il fuoco.
Tel Aviv si dichiara quindi vincitrice della “guerra dei 12 giorni”, in virtù dei “successi militari in Iran”.
Parallelamente, ha ringraziato il presidente Trump e gli Stati Uniti per il sostegno militare “nell’eliminazione della minaccia nucleare iraniana”.
Ora resta da capire se il cessate il fuoco tra Israele e Iran reggerà e come le forze regionali si riorganizzeranno dopo le recenti ostilità.
“Penso che il cessate il fuoco sia illimitato. Durerà per sempre”, ha precedentemente affermato Trump alla NBC News. Il presidente americano, che si propone come un “pacificatore” di fronte a numerose crisi mondiali, si dice spesso ottimista sugli sforzi diplomatici.
Saranno però i prossimi giorni a dimostrare se si tratta di una vera svolta o dell’ennesima illusione.
Il cessate il fuoco tra Israele e Iran segna un momento cruciale per il futuro del Medio Oriente. Tuttavia, la fragilità dell’intesa impone cautela. Resta da vedere se questa tregua rappresenterà l’inizio di un nuovo equilibrio o solo una pausa temporanea in un conflitto ancora lontano dalla risoluzione definitiva.