L’ipotesi di una terza guerra mondiale, seppur remota, è sempre più discussa in Europa e in Italia, alimentata dalle crescenti tensioni geopolitiche e dai recenti conflitti internazionali. Molti italiani si chiedono: dove rifugiarsi se il conflitto dovesse coinvolgere direttamente il nostro Paese? Ecco una panoramica su rischi, possibili mete sicure e strategie di sopravvivenza.
In caso di conflitto globale, l’Italia sarebbe esposta a diversi rischi, soprattutto per la presenza di numerosi obiettivi sensibili. Secondo le autorità, sono oltre 29 mila i siti sottoposti a vigilanza speciale: non solo infrastrutture critiche, ma anche interessi statunitensi e israeliani, sedi diplomatiche, aziende, catene di negozi e luoghi pubblici ad alta frequentazione come musei, monumenti, eventi sportivi e aree turistiche.
Particolarmente a rischio sarebbero:
In caso di guerra nucleare, la situazione peggiorerebbe ulteriormente, rendendo molte aree urbane e industriali del tutto inabitabili.
L’Italia dispone di numerosi rifugi antiaerei, ma di pochi bunker antiatomici veramente efficaci. Il più grande, il bunker West Star ad Affi (Verona), è stato progettato per resistere a ordigni da 100 chilotoni, ma risulterebbe comunque insufficiente in caso di attacchi con bombe moderne, che possono superare i 10 megatoni. Inoltre, molte di queste strutture sono dismesse o necessitano di manutenzione urgente per essere pienamente operative.
In caso di esplosione nucleare, le autorità internazionali consigliano di rifugiarsi subito al chiuso, preferibilmente in un piano interrato o al centro di un grande edificio, e di rimanere protetti per almeno 12-24 ore, salvo rischi immediati. L’evacuazione è sconsigliata fino a quando non siano state identificate le aree contaminate e i percorsi sicuri.
Altri rifugi:
È bene ricordare che, oltre a questi bunker principali, durante la Guerra Fredda molte città italiane hanno predisposto rifugi antiatomici, spesso ricavati da locali interrati, parcheggi sotterranei o stazioni della metropolitana.
La protezione da un'esplosione nucleare può essere garantita anche da semplici rifugi, come locali interrati o dietro oggetti massicci, per proteggersi dalla radiazione diretta.
Se si ha la possibilità di lasciare l’Italia prima dello scoppio del conflitto, alcune nazioni sono considerate tra le più sicure al mondo per posizione geografica, neutralità politica e assenza di infrastrutture militari strategiche. Secondo diversi studi e classifiche internazionali, le mete più consigliate sono:
La scelta della meta dipende anche dalla rapidità con cui si riesce a lasciare il Paese: in caso di mobilitazione generale, come già avvenuto in Ucraina, potrebbe diventare impossibile per molti uomini adulti espatriare senza rischi.