30 Jun, 2025 - 12:53

Chiara Petrolini, prima udienza del processo per omicidio: ecco cosa ha deciso il giudice

Chiara Petrolini, prima udienza del processo per omicidio: ecco cosa ha deciso il giudice

A meno di un anno dal ritrovamento del primo cadavere - quello di un neonato partorito e sepolto solo qualche giorno prima - è iniziato il processo a Chiara Petrolini. La 21enne di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, deve rispondere di duplice omicidio aggravato e soppressione di cadavere dei suoi due figli: uno nato il 7 agosto 2024 e l'altro addirittura il 12 maggio 2023, i cui resti sarebbero venuti alla luce solo successivamente alla scoperta del primo corpicino.

La giovane aveva fatto tutto da sola, senza mai rivelare le due gravidanze né alla famiglia, né tantomeno al fidanzato Samuel. La studentessa modello, babysitter e volontaria in parrocchia aveva partorito i due bambini e poi aveva nascosto i cadaveri nel giardino della sua villetta. 

Oggi, 30 giugno 2025, nel corso della prima udienza del processo in Corte d'Assise a Parma, la difesa di Chiara Petrolini ha avanzato la richiesta di perizia per "comprendere i comportamenti" dell'imputata nel periodo che ha preceduto gli eventi.

Prima udienza del processo a Chiara Petrolini: la richiesta della difesa alla Corte

Chiara Petrolini, che si trova attualmente agli arresti domiciliari, è arrivata in Corte d'Assise in anticipo di un'ora, all'interno dell'auto dei carabinieri.

In aula, oltre ai suoi familiari, anche l'ex fidanzato Samuel, che si è costituito parte civile insieme ai suoi genitori, assistito dall'avvocato Monica Moschioni.

Il legale della ragazza, l'avvocato Nicola Tria, ha esordito affermando che 

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La domanda principale cui questo processo non è cosa ha fatto, ma chi sia Chiara Petrolini.

argomentando così la richiesta di prove. L'obiettivo, ha inoltre spiegato il legale, è quello di comprendere i suoi comportamenti "nel periodo che ha preceduto gli eventi".

L'avvocato Tria ha quindi chiesto la perizia psichiatrica per la 21enne, ricordando alla Corte che il Gip aveva rigettato l'incidente probatorio su questo tema.

La pm Arienti sull'imputata: "Nessuna patologia"

Secondo la pm Francesca Arienti non c'è alcun elemento, nella storia di Chiara Petrolini, che possa anche solo

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insinuare il dubbio di una patologia psichiatrica. Non c'è nulla nella cartella clinica dell'imputata di psichiatrico o psicologico

ha ribadito, evidenziando che dalle testimonianze emerge il ritratto di una "vita da ragazza modello".

La pm non si è però opposta alla richiesta della difesa. Ha suggerito ai giudici di aspettare e di ascoltare "i consulenti già nominati".

Cosa ha deciso il giudice per Chiara Petrolini

La Corte d'Assise di Parma, presieduta dal giudice Alessandro Conti, ha quindi deciso di accogliere la richiesta della difesa, ritenendo necessario disporre una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere all'epoca dei fatti dell'imputata. La sua pericolosità sociale sarà valutata se ritenuto necessario.

I giudici del Tribunale del Riesame di Bologna, che avevano disposto per la 21enne la misura cautelare del carcere, nella sentenza l'avevano descritta come "lucida, fredda e senza scrupoli".

Il conferimento dell'incarico ai periti, nominati extra-udienza, avverrà il prossimo 15 settembre, ossia quando verranno ascoltati anche i primi testimoni, come riporta l'Ansa.

L'avvocato Moschioni, legale dell'ex fidanzato di Chiara Petrolini, Samuel Granelli, ha sottolineato come al suo assistito interessi sapere

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chi è Chiara, ma soprattutto perché lo ha fatto: è la sua necessità.
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