11 Jul, 2025 - 19:12

Chi è l’avversario numero uno della Russia in Europa? Le parole del generale francese accendono il dibattito

Chi è l’avversario numero uno della Russia in Europa? Le parole del generale francese accendono il dibattito

Mentre la guerra in Ucraina continua a ridefinire gli equilibri di sicurezza nel continente, spiccano le recenti parole del capo di stato maggiore delle forze armate francesi, Thierry Burkhard, che l’11 luglio ha rilasciato affermazioni destinate a far discutere.

Francia nel mirino del Cremlino: l’allarme del generale Burkhard

Il capo di stato maggiore delle forze armate francesi, Thierry Burkhard, ha dichiarato, in una conferenza stampa dell'11 luglio, che “il Cremlino ha fatto della Francia uno dei suoi obiettivi prioritari”.

Secondo Burkhard, la Russia considera la Francia come “il suo principale avversario in Europa”.

Il generale ha precisato che la Francia non è attualmente sotto la minaccia di “essere attaccata direttamente e pesantemente sul suo territorio nazionale” ma ha avvertito che Mosca dispone di “molte altre opzioni”.

Tra queste ha menzionato attacchi informatici, operazioni di disinformazione e attività di spionaggio. Burkhard ha incluso anche minacce come il sabotaggio di infrastrutture sottomarine e, più sorprendentemente, nello spazio: “manovre dei satelliti russi sia per interferire con le nostre traiettorie satellitari, sia per avvicinarsi per bloccarli, sia per avvicinarsi per spiarli”.

Ma cosa significa questo per la sicurezza europea?

Per l’Unione Europea e la Francia, la situazione rappresenta “una minaccia duratura, vicina e significativa”. Secondo quanto dichiarato da un altro alto ufficiale, entro il 2030 la Russia “costituirà una minaccia reale per i nostri confini”. L’obiettivo di Vladimir Putin, ha aggiunto, sarebbe quello di “indebolire l’Europa e smantellare la NATO”.

Burkhard ha messo in guardia contro il rischio di una guerra in Europa affermando che “non è che esista, è che è già qui”, senza però entrare nei dettagli. Ha quindi invitato alla coesione nazionale e a una piena consapevolezza delle minacce in atto.

La NATO, gli Stati Uniti e l’equilibrio interno europeo

La rara conferenza stampa del capo dell'esercito francese offre uno sguardo sulla percezione militare di Parigi riguardo allo scenario internazionale e aggiunge ulteriori elementi alle attuali preoccupazioni legate a una possibile escalation nel vecchio continente e non solo.

Nel suo discorso, Burkhard ha affrontato anche la questione dell'impegno statunitense nella NATO.

Con le presidenziali americane alle porte e la possibilità di una nuova vittoria di Donald Trump a novembre 2024, sono riemerse preoccupazioni su un possibile disimpegno americano dall’Alleanza atlantica, date le passate dichiarazioni del tycoon in chiave isolazionista.

Il generale ha rassicurato affermando di non temere un “ritiro americano” ma ha ribadito l’urgenza per l’Europa di rafforzare le proprie capacità difensive definendo “essenziale che gli europei aumentino la loro capacità di difesa”.

La guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, ha avuto conseguenze che vanno ben oltre il fronte. La sicurezza europea è oggi al centro del dibattito politico e strategico. Restano aperti numerosi dossier: dal sostegno militare a Kiev alla ricostruzione dell’Ucraina, dalle sanzioni alla Russia alla cooperazione rafforzata tra gli Stati membri dell’UE, fino all’aumento delle spese militari.

La sicurezza europea alla prova

Mentre il conflitto tra Russia e Ucraina prosegue, la guerra non è più percepita come un evento esterno e lontano. Le nazioni europee si trovano sotto una pressione crescente sul fronte della sicurezza aprendo una sfida complessa per definire una linea comune e garantire la stabilità del continente.

In particolare, i paesi dell’Europa orientale, come i Paesi baltici e la Polonia, stanno cercando un coordinamento più stretto con Bruxelles. Tuttavia, il processo rimane incompleto. Il blocco europeo si confronta con divergenze interne, differenti visioni strategiche e interessi nazionali spesso contrastanti.

Il punto chiave oggi non è solo la paura di un’aggressione militare diretta ma anche la crescente attenzione verso minacce ibride: campagne di disinformazione, cyberattacchi, sabotaggi, e instabilità politica alimentata da attori stranieri.

Le parole del generale Burkhard non sono un allarme isolato ma il segnale di una crescente consapevolezza all’interno dell’Europa. La sicurezza collettiva va ripensata alla luce delle nuove minacce e dei rapporti di forza globali in evoluzione.

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