Nel 2025, l’Assegno unico universale è leggermente più basso, nonostante la rivalutazione dello 0,8% introdotta a gennaio per adeguare gli importi all’inflazione.
Questa lieve riduzione, seppur contenuta, si fa sentire in un periodo segnato da rincari e costi in crescita.
Il motivo principale è l’aumento dell’Isee di molte famiglie, dovuto a piccoli incrementi di reddito o variazioni patrimoniali, che ha fatto retrocedere alcuni beneficiari in fasce con assegni più bassi.
A pesare è anche il calo nel numero medio di figli per richiedente, causato dal calo delle nascite e dall’uscita dei figli più grandi dal sistema di sostegno.
In questo articolo, vediamo come si riduce l’assegno e perché. Intanto, vediamo anche i pagamenti di luglio 2025.
Nel 2025 si registra una lieve flessione degli importi medi dell’Assegno unico universale rispetto all’anno precedente, confermando una moderata contrazione delle risorse destinate alle famiglie.
Secondo il report statistico più recente, l’importo medio mensile per ogni figlio è di 167 euro.
La variazione non è omogenea tra le diverse fasce di reddito: nelle categorie Isee più basse gli importi rimangono stabili o registrano un lieve aumento.
A influire sulla media complessiva è anche una leggera diminuzione del numero di beneficiari e figli assistiti, sceso da circa 9,59 milioni nel 2024 a 9,45 milioni nel 2025.
Nel 2025, nonostante l’adeguamento all’inflazione dello 0,8%, l’importo medio dell’Assegno unico universale registra un leggero calo.
Questo apparente paradosso trova spiegazione in due fattori principali, di natura economica e demografica.
Da un lato, l’aumento del valore Isee di molte famiglie, determinato sia da un lieve incremento dei redditi sia dall’accumulo di patrimoni mobiliari e immobiliari, ha fatto scattare il passaggio a fasce più elevate, con assegni conseguentemente più bassi rispetto al 2024.
Dall’altro, si evidenzia una lieve riduzione nel numero medio di figli per richiedente, da 1,59 a 1,58, riflettendo tendenze demografiche come il calo delle nascite e l’uscita dei figli maggiorenni dall’ambito di erogazione dell’assegno.
In sostanza, questa diminuzione non è frutto di tagli o modifiche normative, ma deriva dall’evoluzione naturale dei redditi familiari, dell’indicatore Isee e delle dinamiche demografiche, che nel complesso determinano una riduzione marginale dell’importo riconosciuto alle famiglie.
L’Assegno Unico universale relativo al mese di luglio verrà accreditato tra il 15 e il 18 per i beneficiari già attivi, purché non abbiano comunicato variazioni nella propria situazione familiare.
Per chi ha inoltrato la domanda o aggiornato la propria situazione nel corso del mese, il primo pagamento o l’importo ricalcolato sarà erogato nell’ultima settimana di luglio.
Lo stato dell’accredito può essere consultato direttamente sul portale Inps, accedendo con:
Nonostante abbiamo parlato di una leggera riduzione, è bene comunque ricordare che i genitori con figli di età inferiore a un anno beneficeranno di un incremento del 50% dell’assegno fino al compimento del primo anno di vita.
Le famiglie con almeno tre figli e un Isee fino a 45.939,56 euro riceveranno un aumento del 50% per ogni bambino di età compresa tra 1 e 3 anni. Inoltre, i nuclei familiari con quattro o più figli avranno diritto a un bonus mensile fisso di 150 euro.