13 Jul, 2025 - 11:01

Garlasco, di chi è il DNA Ignoto 3? La Procura indaga sugli amici di Andrea Sempio

Garlasco, di chi è il DNA Ignoto 3? La Procura indaga sugli amici di Andrea Sempio

Il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007 con l’omicidio di Chiara Poggi nella villetta di via Pascoli, continua a scuotere l’opinione pubblica e a riservare colpi di scena.

Dopo anni di processi, condanne e assoluzioni, la recente scoperta di un profilo genetico maschile sconosciuto – ribattezzato Ignoto 3 – riapre interrogativi e alimenta nuove piste investigative.

La Procura di Pavia, convinta che Andrea Sempio, attualmente indagato per concorso in omicidio, non fosse solo sulla scena del crimine, concentra ora l’attenzione sul giro di amici del giovane all’epoca dei fatti.

Il Dna di Ignoto 3: la scoperta

Durante l’autopsia su Chiara Poggi, fu prelevato un tampone orale che, a distanza di anni e con le nuove tecnologie, ha rivelato la presenza di un Dna maschile sconosciuto.

Questo profilo, caratterizzato da 22 marcatori genetici, non corrisponde a nessuno dei soggetti già sottoposti a confronto: non è di Andrea Sempio, né di Alberto Stasi (già condannato in via definitiva), né di soccorritori, medici legali, consulenti tecnici o familiari della vittima.

Anche la possibilità di una contaminazione accidentale da parte degli operatori è stata esclusa dalla genetista incaricata, Denise Albani.

La pista del complice

La presenza di questo Dna nella bocca della vittima, secondo gli inquirenti, suggerisce che chi lo ha lasciato fosse presente sulla scena del crimine nel momento dell’omicidio. Le tracce biologiche nella cavità orale, infatti, tendono a scomparire in pochi minuti a causa di saliva, deglutizione e attività enzimatica.

Per questo motivo, la Procura ritiene che Ignoto 3 possa essere un complice di Sempio e sta indirizzando le indagini verso il suo gruppo di amici, frequentato nell’estate del 2007.

Gli amici di Sempio nel mirino

Le indagini si stanno concentrando su alcuni amici storici di Andrea Sempio, già ascoltati dagli inquirenti nei mesi scorsi. Tra questi figurano Alessandro Biasibetti (oggi frate), Roberto Freddi e Mattia Capra.

Tuttavia, un’attenzione particolare è rivolta a un altro amico, Michele Bertani, morto suicida nel 2016 e il cui corpo è stato cremato. Nonostante ciò, i carabinieri stanno valutando la possibilità di risalire al suo Dna attraverso i familiari, per verificare se possa corrispondere al profilo di Ignoto 3.

Le ipotesi degli inquirenti

La Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, è convinta che la chiave per risolvere definitivamente il caso sia proprio nell’identificazione di Ignoto 3.

Non si esclude che, come già avvenuto per i tabulati telefonici, vengano effettuati prelievi mirati di Dna tra le vecchie conoscenze di Sempio, evitando però un campionamento di massa come nel caso Yara Gambirasio.

L’obiettivo è attribuire un volto e un nome a quel profilo genetico, che potrebbe rappresentare la prova decisiva per chiarire la dinamica dell’omicidio e le eventuali responsabilità concorrenti.

Le posizioni delle difese

Le difese di Sempio e Stasi, tuttavia, minimizzano la portata della scoperta.

I consulenti della famiglia Poggi ipotizzano che si tratti comunque di una contaminazione, mentre l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, sostiene che la presenza di Ignoto 3 rafforzi la tesi dell’estraneità del suo assistito e attacca la Procura per la ricerca di “complici che non ci sono”. 

Secondo Lovati, il Dna sconosciuto sarebbe la prova di un inquinamento delle prove, non di una complicità.

Prospettive future

Nei prossimi giorni è attesa la replica degli esami genetici sul tampone orale. Se il profilo di Ignoto 3 dovesse essere confermato e non dovesse corrispondere a nessuno degli operatori o tecnici coinvolti, la pista del complice diventerebbe centrale nell’indagine.

Gli investigatori dovranno quindi passare al setaccio i rapporti personali di Sempio, nella speranza di dare finalmente un volto all’ultimo grande mistero del delitto di Garlasco.

Il caso, a distanza di quasi vent’anni, resta dunque aperto, sospeso tra la ricerca della verità e il rischio di nuovi enigmi. La soluzione potrebbe essere a un passo, nascosta tra le amicizie di un’estate lontana.

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