13 Jul, 2025 - 19:21

Putin non è solo: la Corea del Nord promette sostegno incondizionato nella guerra in Ucraina

Putin non è solo: la Corea del Nord promette sostegno incondizionato nella guerra in Ucraina

Mentre non si arresta il conflitto in Ucraina, la Russia rafforza le proprie alleanze strategiche al di fuori del blocco occidentale. Tra i partner più fedeli, la Corea del Nord emerge con un sostegno sempre più diretto e articolato. L'incontro tra Kim Jong-Un e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è solo l’ultimo tassello di un’intesa che si sta consolidando su più fronti: politico, militare e logistico. La cooperazione tra Mosca e Pyongyang non è più soltanto simbolica ma si traduce in azioni concrete sul terreno di guerra e nei cantieri di ricostruzione.

Un incontro tra Kim Jong-Un e Lavrov

Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ha ribadito il "sostegno incondizionato" del suo paese alla Russia nella guerra in Ucraina. Kim ha incontrato, il 12 luglio, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nella città nordcoreana di Wonsan. Lavrov si trovava nel paese per una visita di tre giorni.

In quell'occasione, Pyongyang ha assicurato a Mosca un continuo e incondizionato appoggio nel conflitto che prosegue da oltre tre anni. A riportare lo scambio è stata l'agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA.

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Kim Jong-Un ha ribadito che la RPDC (Repubblica Popolare Democratica di Corea) è pronta a sostenere e incoraggiare incondizionatamente tutte le misure adottate dalla leadership russa per affrontare la causa principale della crisi ucraina.

Secondo quanto riferito, l'incontro si è svolto in "un'atmosfera carica di calda fiducia fraterna". I due paesi hanno già rafforzato negli ultimi anni i loro rapporti storici. Sebbene all'inizio della guerra in Ucraina, nel febbraio 2022, le due nazioni avessero già legami consolidati, è nel 2024 che è stato siglato un partenariato strategico.

Un accordo militare senza precedenti

Il rapporto tra Pyongyang e Mosca va comunque oltre un'intesa su più settori. Russia e Corea del Nord hanno infatti sottoscritto un accordo di mutua difesa, che prevede l’impegno reciproco a offrire assistenza militare, impiegando “tutti i mezzi disponibili”, nel caso in cui uno dei due paesi venga aggredito.

Parallelamente, la Corea del Nord ha anche inviato circa 11mila soldati per combattere al fianco della Russia contro le forze ucraine. Anche se Kiev e altri paesi occidentali avevano già denunciato uno spostamento di truppe dalla Corea del Nord alla Russia, è stato solo nel mese di aprile che Pyongyang ha ammesso pubblicamente di aver inviato truppe. Lavrov avrebbe anche ringraziato il leader nordcoreano per l'invio dei militari.

I soldati sarebbero attualmente schierati nella regione russa di Kursk con la missione di contribuire a riprendere il controllo del territorio perso durante l'incursione ucraina.

La recente dichiarazione conferma quindi che il presidente russo, Vladimir Putin, continua a beneficiare di alleanze storicamente consolidate.

Sostegno logistico e rifornimenti militari

Pyongyang ha assunto anche un ruolo attivo nella ricostruzione della regione di Kursk. Ha accettato di inviare 6mila ingegneri militari e operai edili nel mese di giugno.

Parallelamente, il dipartimento di intelligence del ministero della Difesa sudcoreano ha riferito al parlamento che la Corea del Nord ha fornito alla Russia una quantità significativa di munizioni di artiglieria. Secondo quanto riferito, finora sarebbero state spedite circa 12 milioni di unità.

Le parole di Kim Jong-Un arrivano mentre la Russia intensifica gli attacchi contro l’Ucraina. La crescente collaborazione tra Mosca e Pyongyang dimostra come, nel contesto della guerra in Ucraina, si stia rafforzando un nuovo asse geopolitico tra paesi storicamente ostili all'Occidente.

La rinnovata intesa tra Russia e Corea del Nord rappresenta una sfida diretta all’ordine internazionale guidato dall’Occidente. Il sostegno dichiarato da Kim Jong-Un, l’invio di soldati e ingegneri nordcoreani e la fornitura di milioni di munizioni sono segnali tangibili di una convergenza strategica che va ben oltre la retorica diplomatica. Pyongyang si propone come alleato fedele, rafforzando così un’alleanza destinata ad avere conseguenze rilevanti sugli equilibri geopolitici globali.

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