15 Jul, 2025 - 21:30

Crisi demografica in Russia, la guerra in Ucraina continua: la carenza di manodopera diventa una minaccia

Crisi demografica in Russia, la guerra in Ucraina continua: la carenza di manodopera diventa una minaccia

La Russia sta affrontando una delle sue sfide interne più gravi degli ultimi decenni: una combinazione tra crisi demografica, guerra in Ucraina e sanzioni occidentali. Se da un lato il conflitto continua ad assorbire risorse e ad alimentare pressioni economiche, dall’altro il paese si trova alle prese con un calo strutturale della popolazione attiva. Il timore, ora ufficializzato anche dai vertici del governo, è che la carenza di manodopera possa diventare una minaccia strategica per l’economia russa.

La forza lavoro russa a rischio

La Russia potrebbe perdere un numero significativo di forza lavoro. L'avvertimento arriva dal ministro del Lavoro russo, Anton Kotyakov.

Il paese si trova già di fronte a una minaccia economica a lungo termine a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni occidentali. Ora, però, la Russia è minacciata anche da una crisi demografica.

Secondo quanto riferisce Business Insider, Kotyakov ha sollevato il problema, il 15 luglio, durante un incontro incentrato su demografia e sanità con il presidente russo, Vladimir Putin. 

Le stime del governo russo prevedono la necessità di coinvolgere nell'economia circa 11 milioni di lavoratori entro il 2030. Si tratta della sostituzione di 10,1 milioni di persone che raggiungeranno l'età pensionabile e di 800mila nuovi posti di lavoro necessari per mantenere attiva la macchina economica.

La sfida principale sarà dunque raggiungere questi obiettivi secondo le previsioni, per evitare una carenza di personale che potrebbe avere effetti critici sul sistema produttivo del paese.

Le pressioni economiche

La cattiva notizia arriva pochi giorni dopo che il ministro dell'Economia russo, Maxim Reshetnikov, ha affermato che la Russia si trova "sulla soglia della recessione". Reshetnikov aveva sottolineato, nel contesto di crescenti difficoltà economiche, la necessità di prendere decisioni tempestive.

Durante l’incontro con il presidente russo, i membri del gabinetto avrebbero discusso anche della possibilità di aumentare il tasso di natalità e di introdurre incentivi come sussidi e sgravi fiscali per le famiglie.

La questione demografica, infatti, continua a mantenere la sua centralità nell’agenda nazionale del presidente russo, che aveva proclamato il 2024 come l’anno della famiglia. In quell’occasione, Putin aveva anche chiesto che ogni famiglia avesse almeno tre figli, per garantire la crescita della popolazione.

Le politiche nataliste, però, sembrano non bastare ad affrontare una tendenza di fondo che appare già consolidata.

Nel 2024, la Russia ha registrato appena 1,222 milioni di nascite, segnando il dato annuale più basso dal 1999. Rispetto al 2014, il tasso di natalità è crollato di circa un terzo, evidenziando un calo continuo e preoccupante. Inoltre, tra il 2016 e il 2024, il paese ha perso, per saldo demografico naturale, oltre 3 milioni di persone, aggravando ulteriormente la crisi di popolazione.

Il ricorso alla manodopera straniera

Mentre le prospettive demografiche hanno un'importanza vitale, le aziende sembrano a percepire concretamente il peso di questa tendenza alla decrescita. La carenza di manodopera si sarebbe già fatta sentire sull’aumento dei salari e avrebbe contribuito ad alimentare l'inflazione, già sotto pressione a causa delle spese militari legate alla guerra in Ucraina.

Per contrastare l’emergenza, Mosca starebbe valutando una strategia alternativa: l’importazione di lavoratori stranieri. Secondo quanto riportano i media, fino a un milione di lavoratori dall’India arriveranno sul territorio russo entro la fine del 2025. Il paese starebbe anche prendendo in considerazione l’invito di altri lavoratori provenienti da diversi paesi asiatici, per cercare di tamponare una carenza che rischia di diventare strutturale.

La crisi demografica e la carenza di manodopera rischiano di diventare alcuni dei principali ostacoli alla sopravvivenza economica del paese nei prossimi anni.

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