16 Jul, 2025 - 12:26

Trump ha davvero suggerito a Kiev di colpire Mosca? Le nuove armi per l'Ucraina arrivano con restrizioni

Trump ha davvero suggerito a Kiev di colpire Mosca? Le nuove armi per l'Ucraina arrivano con restrizioni

Un’affermazione attribuita a Donald Trump ha riacceso il dibattito sul ruolo degli Stati Uniti nel conflitto tra Russia e Ucraina. Ma cosa c’è davvero dietro questa conversazione? 

Il retroscena della telefonata Trump-Zelensky

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dovuto chiarire se ha chiesto al suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, se avrebbe potuto bombardare la capitale russa, Mosca, e San Pietroburgo.

Il leader americano ha espresso più frequentemente nelle ultime settimane la frustrazione nei confronti di Vladimir Putin. In questo contesto, le posizioni più rigide del presidente americano nei confronti di Mosca e l'annuncio di Trump relativo al via libera all’invio di armi all'Ucraina hanno alimentato nuove polemiche e favorito previsioni sull’andamento del conflitto.

L'attenzione della comunità internazionale si è concentrata sulla recente rivelazione del Financial Times. Il giornale ha riferito che, durante una telefonata del 4 luglio, Trump avrebbe chiesto a Zelensky:

virgolette
Puoi colpire Mosca?..... Puoi colpire anche San Pietroburgo?

Secondo quanto riferito, il presidente ucraino avrebbe risposto:

virgolette
Assolutamente. Possiamo farlo se ci date le armi.

L'idea di Trump sarebbe descritta come una strategia volta a "far sentire loro [ai russi] il dolore" e costringere il Cremlino ad accettare un accordo di cessate il fuoco.

Le precisazioni della Casa Bianca e i limiti imposti

Trump ha successivamente chiarito la questione affermando che non ha intenzione di consegnare all'Ucraina missili a lungo raggio che consentirebbero a Kiev di colpire obiettivi più in profondità nel territorio russo.

Era stato appreso inizialmente, infatti, che l'intenzione dell'amministrazione Trump fosse quella di fornire armi difensive all'Ucraina, ovvero le batterie Patriot, in grado di intercettare i missili russi, e munizioni. Tuttavia, non era stata esclusa un’eventuale spedizione di armamenti offensivi. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha dichiarato che non avevano discusso in dettaglio con il presidente.

Nel tentativo di evitare un’escalation, Trump ha successivamente chiarito che Zelensky “non dovrebbe prendere di mira Mosca".

Anche se l'annuncio dell'invio di armi a Kiev è stato interpretato come una presa di posizione contro Mosca, Trump ha così precisato di non schierarsi apertamente a favore di una delle parti.

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Non sto dalla parte di nessuno. Sai da che parte sto? Dalla parte dell'umanità.

Equilibrio diplomatico e tensioni crescenti

In effetti, negli ultimi mesi, gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di principale mediatore fra le parti in guerra. Tuttavia, con il suo ritorno alla Casa Bianca, Trump aveva inizialmente escluso il sostegno diretto di Washington all'Ucraina. Gli ultimi sviluppi, però, hanno segnato una rottura rispetto alla linea preannunciata dal presidente americano.

A volte, le posizioni del tycoon sono sembrate sbilanciarsi a favore dell’una o dell’altra parte. Nelle prime settimane del suo nuovo mandato, il presidente ha accusato Zelensky di ostacolare gli sforzi per giungere ad una pace. Il tono di Trump è cambiato a causa della crescente frustrazione per il mancato raggiungimento di un accordo da parte di Mosca. Tuttavia, Washington sembra cercare di mantenere un difficile equilibrio negli sforzi diplomatici.

A raffreddare le tensioni è intervenuta la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha dichiarato alla CNN che le parole di Trump erano state estrapolate dal contesto:

virgolette
Il presidente Trump stava semplicemente ponendo una domanda, non incoraggiando ulteriori uccisioni. Sta lavorando instancabilmente per fermare le uccisioni e porre fine a questa guerra.

Le recenti mosse di Trump si inseriscono in un momento cruciale per la guerra in Ucraina e per il ruolo che gli Stati Uniti intendono assumere nei prossimi mesi. Nonostante le smentite e le precisazioni della Casa Bianca, le parole attribuite al presidente evidenziano la difficoltà di mantenere una linea coerente tra diplomazia e pressione militare.

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