Untamed, miniserie thriller targata Netflix con Eric Bana, si chiude con un finale teso e sorprendente.
Ambientata tra i paesaggi selvaggi del parco nazionale di Yosemite, la serie racconta la storia del ranger Kyle Turner alle prese con il mistero della scomparsa di una giovane donna, Lucy.
L’ultimo episodio svela finalmente chi è il responsabile, ma ci fa riflettere anche sulla colpa, la giustizia e la natura umana.
Vediamo nei dettagli, come finisce questa serie, arrivata già al primo posto delle classifiche mondiali.
Il finale di "Untamed" non è una semplice conclusione, ma un violento faccia a faccia, finalmente, con la verità, che emerge con la violenza di uno sparo.
L'inseguimento tra Kyle e Shane Maguire lungo i sentieri si sta per concludere con la morte del primo, ma è l'arrivo di Naya a cambiare le carte in tavola, salvando Kyle e fermando Shane.
Ed è in ospedale che il castello di bugie costruito attorno alla morte di Caleb crolla definitivamente.
Jill, scegliendo di non andare da Kyle, compie il primo passo per liberarsi da un dolore che l'ha consumata. La sua confessione è un colpo al cuore: fu lei, alle spalle di Kyle, a pagare Shane perché eliminasse Sean Sanderson, l'assassino di suo figlio. Il mostro ripreso dalle telecamere proprio di Shane.
Kyle ha protetto per amore questo segreto, nonostante il suo lavoro, la sua divisa e il suo distintivo.
Ma la morte di Caleb è solo metà dell'oscurità del parco. Il vero fantasma che infesta la foresta è quello di Lucy Cook. Chi l'ha uccisa e perché.
Seguendo una pista desolata fino in Nevada, Kyle scopre che la ragazza era una figlia fantasma, passata attraverso un sistema di affidamento corrotto (viveva infatti rinchiusa in una cantina) prima di scappare e tornare a casa.
La rivelazione scioccante, però, arriva negli ultimi venti minuti. Il vero padre di Lucy era Paul Souter, l'uomo perbene, il pilastro della comunità.
Lucy era il frutto di una relazione segreta con Maggie, un errore che Souter aveva cercato di seppellire per proteggere la sua famiglia apparentemente perfetta.
L'aveva affidata a estranei, aveva ignorato le sue richieste di aiuto. Ma quando Lucy, tornata e disperata, aveva iniziato ad avvicinarsi a sua nipote Sadie, il panico aveva preso il sopravvento.
La paura che il suo passato potesse distruggere il suo presente ha spinto Souter a un gesto folle. Il suo tentativo di "parlarle" si è concluso con uno sparo. La caduta di Lucy dalla scogliera è avvenuta perché lei stava scappando da suo padre.
Di fronte a Kyle, messo alle strette dalla sua stessa coscienza, Souter sceglie l'unica via d'uscita rimasta: un colpo alla testa, inabissandosi nel fiume insieme ai suoi segreti.
Con il caso chiuso, Kyle compie il suo ultimo atto di protezione. Firma le carte, si assume il peso morale delle scelte di Jill e decide di abbandonare la foresta, lasciandosi alle spalle il fantasma di suo figlio.
Ma non è una fine disperata. Lascia a Naya il suo cavallo. Una specie di passaggio del testimone.
Nell'immagine finale, vediamo Naya cavalcare tra i cervi che, questa volta, non fuggono, perché sta seguendo le istruzioni di Kyle. È diventata lei la nuova custode, colei che forse saprà proteggere la foresta senza violarne lo spirito, spezzando finalmente il ciclo di dolore che ha consumato chi l'ha preceduta.
Kyle si allontana verso un nuovo inizio, mentre la foresta, finalmente, accetta la sua nuova guardiana.