Salvatore Giglio è stato molto più di un fotografo sportivo: è stato la memoria visiva della Juventus per ben cinquant’anni, testimone diretto dei momenti più gloriosi e drammatici del club bianconero.
Con la sua macchina fotografica, ha immortalato trionfi storici e istanti iconici – primo fra tutti lo scatto di Michel Platini disteso a terra nella finale della Coppa Intercontinentale a Tokyo –, contribuendo a creare l’immaginario collettivo della Juve e del calcio italiano. La sua recente scomparsa rappresenta una perdita enorme per il mondo dello sport e della fotografia.
Salvatore Giglio si è spento dopo una lunga malattia. Negli ultimi anni aveva dovuto affrontare un percorso difficile, ma nonostante tutto aveva continuato a occuparsi delle sue fotografie, riordinando con cura il suo sterminato archivio personale composto da milioni di scatti.
La sua scomparsa, avvenuta nell’estate 2025, ha suscitato cordoglio nel mondo del calcio, tra amici, colleghi e tifosi che lo consideravano un punto di riferimento umano e professionale.
Nato a Palermo nel 1947, Salvatore Giglio si trasferisce a Torino nel 1959, all’età di appena dodici anni, insieme alla famiglia. Torino diventa la sua nuova casa, ed è proprio sotto la Mole che cresce, si forma e si innamora del calcio e della fotografia.
Dal 1976 in poi, la Juventus diventerà la sua “seconda famiglia professionale”, seguendola come fotografo ufficiale per oltre 25 anni e accompagnandola in Italia e nel mondo.
Nonostante la sua notorietà nel mondo dello sport, Giglio è sempre stato molto riservato riguardo la vita privata. Dalle fonti attualmente disponibili non risultano dettagli pubblici su moglie e figli, a testimonianza di una discrezione che lo ha contraddistinto anche fuori dal campo professionale.
La sua dedizione al lavoro e l’attenzione per la sua famiglia restano però ricordi preziosi per chi lo ha conosciuto personalmente, anche se è stato lui stesso a non voler mai mettere sotto i riflettori la sua sfera privata.
La carriera di Salvatore Giglio è una vera e propria leggenda della fotografia sportiva:
Salvatore Giglio ha lasciato un’eredità inestimabile: non solo immagini, ma la memoria viva di quello che la Juve è stata e continua ad essere agli occhi dei suoi tifosi e degli amanti dello sport.