21 Jul, 2025 - 14:51

Riscatto di Laurea 2025: come funziona per le università telematiche e quando conviene

Riscatto di Laurea 2025: come funziona per le università telematiche e quando conviene

Il riscatto di laurea 2025 si conferma uno degli strumenti più strategici per anticipare la pensione e valorizzare gli anni universitari non coperti da contribuzione. In un contesto in cui la flessibilità del lavoro si accompagna spesso a periodi contributivi discontinui, sempre più lavoratori - anche giovani - valutano l’opportunità di trasformare il proprio titolo di studio in anni utili per la pensione.

Ma cosa cambia se la laurea è stata conseguita presso un’università telematica? Esistono dei limiti al riscatto? Quali sono i vantaggi fiscali effettivamente applicabili nel 2025? È ancora possibile richiedere la modalità agevolata?

Prima di approfondire insieme il discorso, vi lasciamo al video YouTube di Lexplain sull'argomento.

Riscatto di laurea e università telematiche: è possibile nel 2025?

Il dubbio è legittimo, soprattutto considerando la diffusione delle università telematiche dopo la pandemia. La buona notizia è che anche i titoli rilasciati da queste istituzioni possono essere riscattati ai fini pensionistici, purché l’università sia riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR).

Non c’è distinzione tra lauree conseguite in atenei pubblici, privati o telematici: il valore legale del titolo è identico. Quindi, nel 2025, chi ha ottenuto una laurea in modalità e-learning potrà chiederne il riscatto, esattamente come un laureato in presenza.

Quali sono i limiti del riscatto della laurea telematica

Il riscatto di laurea consente di valorizzare solo la durata legale del corso di studi, indipendentemente dal numero di anni effettivamente impiegati per laurearsi.

Ad esempio, se il corso triennale è durato 4 anni, il massimo riscattabile resta 3 anni.

Tuttavia, nel caso delle università telematiche, emerge una limitazione importante: il riscatto non è ammesso per i periodi già coperti da contribuzione obbligatoria.

Se lo studente, durante gli studi, ha svolto attività lavorativa con versamenti previdenziali (come lavoro dipendente o collaborazioni registrate), quegli anni risultano già "coperti" e non possono essere riscattati.

In altre parole, il riscatto serve solo per colmare vuoti contributivi. Se hai studiato e lavorato contemporaneamente in modo regolare, quel periodo non è più “scoperto” dal punto di vista previdenziale e quindi non è utile riscattarlo.

Quanto costa il riscatto di laurea nel 2025?

Il costo del riscatto di laurea nel 2025 varia in base alla retribuzione, all’età e al metodo scelto. Esistono due modalità:

  • Ordinaria, calcolata sulla base dell’ultimo stipendio, che può risultare onerosa;
  • Agevolata, introdotta nel 2019, e confermata anche per il 2025, con un costo fisso di circa 5.400 euro per ogni anno riscattato, indipendentemente dal reddito.

La modalità agevolata è disponibile solo per chi ha versato i contributi con metodo contributivo (cioè per chi non ha anzianità contributiva prima del 1° gennaio 1996). È accessibile anche per i laureati inoccupati, a patto che non abbiano mai versato contributi a forme obbligatorie di previdenza.

Riscatto parziale della laurea: perchè è una scelta sempre più comune

Un'opzione sempre più diffusa è il riscatto parziale. Non è obbligatorio riscattare l’intero periodo legale del corso.

Ad esempio, se la durata legale è di 5 anni ma per raggiungere la pensione ne servono solo 2 in più, si possono riscattare solo quei 2 anni, riducendo il costo complessivo.

Questo consente una pianificazione previdenziale flessibile, soprattutto per chi ha avuto carriere discontinue o ha iniziato a lavorare tardi. Il riscatto diventa così uno strumento su misura, da valutare in base al proprio piano pensionistico.

Agevolazioni fiscali: deduzioni e detrazioni nel 2025

Il riscatto di laurea 2025 gode di benefici fiscali che lo rendono ancora più interessante. Le agevolazioni fiscali variano in base a chi effettua il pagamento e alla posizione contributiva del beneficiario.

  • Se a riscattare è il diretto interessato, il costo è deducibile dal reddito complessivo, con un risparmio proporzionato alla propria aliquota Irpef;
  • Se invece il riscatto è effettuato da un familiare a favore di un soggetto fiscalmente a carico e inoccupato, la spesa è detraibile al 19%.

C'è da fare, però, una premessa: non si ha diritto ad alcun beneficio fiscale se il contribuente è in regime forfettario con partita IVA. In questo caso, il riscatto resta possibile, ma il costo è interamente a carico del richiedente.

Quando conviene riscattare la laurea?

Il riscatto di laurea conviene quando:

  • Si hanno vuoti contributivi che rallentano l’accesso alla pensione;
  • Si è in regime Irpef ordinario e si vuole beneficiare delle deduzioni fiscali;
  • Si vuole incrementare l’anzianità contributiva per accedere a formule di pensione anticipata (es. Quota 103, Opzione Donna, pensione anticipata contributiva);
  • Si è giovani e si vuole investire nel proprio futuro pensionistico con una spesa contenuta.

In sintesi, il riscatto della laurea è un investimento previdenziale che può generare vantaggi nel lungo periodo, soprattutto se pianificato in modo consapevole.

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