22 Jul, 2025 - 18:54

Cosa fare per non farsi pungere dalle zanzare West Nile? Ecco come proteggersi

Cosa fare per non farsi pungere dalle zanzare West Nile? Ecco come proteggersi

Ogni estate torna l’allerta West Nile, una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare che può colpire anche l’uomo. Non esiste un vaccino per la West Nile e i casi gravi si concentrano soprattutto fra anziani e persone fragili. La miglior strategia rimane dunque una sola: evitare di farsi pungere. Ecco tutte le regole e i consigli pratici da seguire.

Le zanzare infette veicolano il virus soprattutto nei mesi caldi, tra giugno e settembre, con un picco tra fine agosto e inizio settembre. Il rischio si alza nelle aree vicino ad acque stagnanti, fossati, canali e grandi corsi d’acqua. È importante sapere che la zanzara “comune” (Culex pipiens) è il principale vettore del West Nile in Italia.

Cosa fare per non farsi pungere dalle zanzare West Nile? 

  • Usa i repellenti: Applica sulla pelle esposta repellenti a base di DEET, icaridina o altri principi attivi certificati, seguendo sempre le istruzioni riportate sulla confezione. Esistono anche repellenti naturali, ma la durata e l’efficacia possono essere inferiori.
  • Vesti abbigliamento protettivo: Indossa pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, in tessuti leggeri e di colore chiaro (i colori scuri attirano di più le zanzare). Copri braccia e gambe soprattutto all’aperto nelle ore del tramonto e alba, che sono i momenti di massima attività della zanzara “comune”.
  • Proteggi la casa: Installa zanzariere alle finestre e alle porte, controllando che non abbiano fori. Utilizza anche zanzariere da letto, soprattutto in zone rurali o se dormi con finestre aperte. Arieggia spesso i locali ma solo in orari con meno presenza di zanzare. Usa ventilatori o aria condizionata: le zanzare ne sono disturbate.
  • Limita ristagni di acqua e la proliferazione delle zanzare: Svuota di frequente sottovasi, secchi, annaffiatoi e tutti i contenitori che possono raccogliere acqua. Cambia spesso l’acqua delle ciotole degli animali domestici e tieni le piscinette dei bambini svuotate quando non sono in uso. Pulisci i giardini, taglia erba e siepi, rimuovi foglie e sfalci. Nei tombini e negli scarichi utilizza trattamenti larvicidi ogni 15 giorni o dopo piogge intense.

Altri accorgimenti pratici

  • Evita le attività all’aperto nei pressi di acqua ferma o corsi d’acqua, nelle ore serali.
  • Utilizza dispositivi come elettroemanatori, zampironi e diffusori di insetticida negli ambienti domestici.
  • Non usare creme profumate o profumi intensi quando si passa del tempo all’aperto: attirano le zanzare.

Consigli aggiuntivi per le categorie più a rischio 

Anziani, bambini e persone immunodepresse dovrebbero essere particolarmente scrupolosi nelle azioni di prevenzione.

In caso di eventi o ritrovi serali all’aperto, privilegia luoghi protetti da zanzariere o sottoposti a recenti trattamenti di disinfestazione.

Cosa NON serve a prevenire la West Nile

Non è necessario disinfestare in caso di una persona infetta: il virus non si trasmette da essere umano a essere umano, né tramite punti successive di zanzare.

Come riconoscere la puntura della zanzara West Nile

La puntura della zanzara che può trasmettere il virus West Nile — in particolare la Culex pipiens, nota come zanzara comune — non è distinguibile visivamente da quella di altre specie di zanzare. Non esistono infatti segni specifici sulla pelle che indichino l’inoculazione del virus.

Le caratteristiche tipiche della puntura includono:

  • Arrossamento locale e formazione di un piccolo pomfo pruriginoso.
  • Talvolta, lieve gonfiore cutaneo, simile a una normale puntura di zanzara.
  • La reazione cutanea può essere più marcata in soggetti sensibili, ma non è possibile riconoscere visivamente una puntura infetta da una non infetta.

La vera differenza non sta nella puntura in sé, ma nella comparsa di sintomi sistemici nei giorni successivi (incubazione da 2 a 14 giorni) in caso di effettiva trasmissione del virus. È quindi impossibile sapere subito se una puntura espone al rischio di infezione.

Quali sintomi può provocare il virus West Nile?

La maggior parte delle persone che viene punta da una zanzara infetta non sviluppa alcun sintomo (80% dei casi circa). Nel restante 20% possono comparire sintomi lievi o, in rari casi, gravi.

Sintomi leggeri (Febbre di West Nile)

Circa 1 persona su 5 sviluppa una “febbre di West Nile” con segni simili a un’influenza estiva:

  • Febbre moderata
  • Mal di testa
  • Nausea o vomito
  • Dolori articolari o muscolari
  • Linfonodi gonfi
  • Sfoghi cutanei (macchie rosse o piccoli puntini), che possono comparire principalmente su tronco e braccia
  • Talvolta congiuntivite o rossore agli occhi

Questi sintomi insorgono da 2 a 14 giorni dopo la puntura e durano pochi giorni, al massimo alcune settimane. Nei bambini e nei giovani, la malattia tende a essere ancora più lieve; negli anziani può risultare più impegnativa.

Sintomi neurologici gravi

In meno dell’1% dei casi, soprattutto in soggetti anziani, immunodepressi o con malattie croniche, il virus può colpire il sistema nervoso centrale (malattia neuro-invasiva):

  • Febbre alta persistente
  • Forti mal di testa
  • Rigidità del collo
  • Disorientamento, stupore, perdita di memoria
  • Tremori, convulsioni, debolezza muscolare o paralisi
  • Disturbi alla vista
  • Torpore, perdita di coscienza, coma

Questi sintomi sono indice di meningite (infiammazione delle membrane che rivestono cervello e midollo spinale) o encefalite (infiammazione cerebrale). Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti; in circa il 10% dei casi gravi l’infezione è fatale.

Rischi reali: chi deve preoccuparsi di più?

La maggioranza delle infezioni è benigna o del tutto asintomatica. I rischi maggiori sono per anziani e persone fragili (malattie croniche, immunodepressione). Nei soggetti a rischio, la puntura può portare a complicanze serie che vanno dalla lunga convalescenza ai danni neurologici permanenti.

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