25 Jul, 2025 - 10:51

Cosa cambierà quando la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina? L'annuncio di Macron e le reazioni della politica internazionale

Cosa cambierà quando la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina? L'annuncio di Macron e le reazioni della politica internazionale

Con un annuncio inaspettato, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato l’intenzione della Francia di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. La decisione, che sarà formalizzata a settembre, rappresenta un potenziale punto di svolta nella diplomazia europea in un momento segnato da una grave crisi umanitaria a Gaza.

L'annuncio di Macron

Emmanuel Macron ha annunciato il 24 luglio che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Parigi comunicherà ufficialmente la decisione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel mese di settembre.

Era atteso ormai da mesi un annuncio da parte della Francia sul riconoscimento dello Stato palestinese. Sebbene la recente escalation tra Israele e Iran abbia rallentato la diplomazia sulla questione, forse nessuno si aspettava che quell’annuncio potesse arrivare all’improvviso. La tempistica è degna di nota, considerando la carestia di massa e le crescenti morti per fame a Gaza: ormai si è arrivati a un punto in cui le parole non bastano più.

La decisione del presidente francese è stata coraggiosa. Il messaggio di Macron è stato sicuramente d’impatto e ha avuto un’eco significativa. "La pace è possibile", ha dichiarato il leader francese. Ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio di tutti gli ostaggi.

Ha anche affermato la necessità di rispondere all’emergenza umanitaria a Gaza con massicci aiuti alla popolazione, oltre alla volontà di ricostruire la Striscia e proteggerla e smilitarizzare Hamas.

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... dobbiamo costruire lo Stato di Palestina, garantirne la vitalità e garantire che, accettandone la smilitarizzazione e riconoscendo pienamente Israele, contribuisca alla sicurezza di tutti nella regione.

Parole che cambiano tutto, eppure rischiano anche di non cambiare nulla senza un seguito concreto.

La pressione sugli alleati europei

Attualmente una dozzina di paesi europei, tra cui Irlanda, Norvegia e Spagna, hanno già riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina. Quando il riconoscimento sarà formalizzato, la Francia diventerà la prima nazione del G7 e il primo membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a farlo.

Se Macron intende davvero che il suo paese sia la colonna portante dell’Europa, questa è stata la sua occasione. Il suo annuncio metterà sicuramente sotto pressione gli altri alleati europei, in particolare Regno Unito e Germania, che finora hanno evitato di prendere una posizione simile.

Anche il Regno Unito si trova sotto pressione crescente per seguire l’esempio della Francia. Il premier britannico, Keir Starmer. ha annunciato una “telefonata d’emergenza” con i leader francese e tedesco per discutere misure urgenti per fermare le uccisioni a Gaza. Starmer ha definito la sovranità palestinese un “diritto inalienabile” e ha affermato che un cessate il fuoco potrebbe aprire la strada al riconoscimento dello Stato di Palestina. Intanto, la commissione per gli affari esteri del Parlamento britannico ha sollecitato il riconoscimento immediato, “finché c’è ancora uno Stato da riconoscere”.

Il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia resta comunque un atto simbolico, ma con implicazioni reali.

Rappresenta un ulteriore richiamo al diritto internazionale e potrebbe aumentare la pressione diplomatica su Israele. Inoltre, aprirebbe ai palestinesi un maggiore accesso a meccanismi legali internazionali per difendere i propri diritti  rafforzando la loro posizione nelle sedi multilaterali.

Le reazioni di Israele e Stati Uniti

L’annuncio ha suscitato forti reazioni a livello internazionale, soprattutto da parte di Israele e degli Stati Uniti.

Tel Aviv ha duramente condannato la decisione di Macron. L’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che la mossa "premia il terrore e rischia di creare un altro rappresentante dell'Iran, proprio come è successo a Gaza". Una dichiarazione simile è arrivata anche dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, che ha definito la decisione "una vergogna e una resa al terrorismo".

Anche gli Stati Uniti hanno criticato l’iniziativa francese. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha definito la scelta "sconsiderata" e ha aggiunto che "non fa che alimentare la propaganda di Hamas e ostacola la pace".

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