25 Jul, 2025 - 13:22

Pacemaker senza fili impiantata in una bambina di 11 anni

Pacemaker senza fili impiantata in una bambina di 11 anni

Una bambina di 11 anni è stata salvata all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze grazie all’impianto di un innovativo pacemaker bicamerale senza fili, un intervento unico in Toscana, secondo in Italia e tra i primi cinque al mondo.

L’agenzia Impress ne dà notizia. La piccola, affetta da una grave cardiopatia congenita e giunta in condizioni critiche a causa della rottura del catetere ventricolare del pacemaker impiantato a due anni, ha potuto tornare a casa in ottime condizioni dopo una breve degenza, libera da limitazioni nella vita quotidiana. L’intervento, durato circa due ore, è stato eseguito con un approccio mini-invasivo dagli specialisti elettrofisiologi del Gruppo interaziendale Ape (Aritmologia Pediatrica e dell’Età Evolutiva), supportati dall’équipe anestesiologica guidata dal professor Zaccaria Ricci. Il dispositivo è stato impiantato direttamente nelle camere cardiache tramite accesso venoso percutaneo, evitando incisioni cutanee e la creazione di tasche sottocutanee. In particolare, sono stati posizionati due piccoli pacemaker indipendenti: uno sul setto interventricolare e uno nell’atrio destro, che comunicano in modo sincronizzato tramite una tecnologia bluetooth avanzata per stimolare il cuore fisiologicamente.

Secondo intervento in Italia all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Il pacemaker senza fili, certificato in Europa nel 2024, è dieci volte più piccolo di quelli tradizionali, con dimensioni inferiori a una batteria ministilo, e rappresenta un’evoluzione tecnologica fondamentale soprattutto per i pazienti pediatrici, in quanto elimina la presenza di elettrocateteri, i punti critici dei pacemaker classici, particolarmente problematici in bambini con aspettative di crescita.  La dottoressa Marzia Giaccardi, responsabile del progetto Ape, e il dottor Giulio Porcedda, cardiologo del Meyer che ha condotto l’impianto, sottolineano i molteplici vantaggi di questa tecnologia, quali assenza di cicatrici, riduzione del rischio infettivo e di complicanze legate a tasche ed elettrocateteri, nonché la possibilità di recupero e sostituzione del dispositivo. Il progetto Ape, nato dalla collaborazione tra Meyer e Asl Toscana Centro, garantisce una cura all’avanguardia, permettendo ai piccoli pazienti di riprendere una vita normale e attiva, limitando o eliminando l’uso di terapie farmacologiche spesso difficili da gestire.

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