26 Jul, 2025 - 10:16

Modello 730/2025, niente rimborso ad agosto per molti: ecco i contribuenti esclusi e perchè

Modello 730/2025, niente rimborso ad agosto per molti: ecco i contribuenti esclusi e perchè

Ogni estate milioni di contribuenti attendono il tanto atteso rimborso del Modello 730, che consente di recuperare l’IRPEF versata in eccesso nell’anno precedente. Tuttavia, ad agosto 2025 non tutti riceveranno l’accredito, nonostante abbiano trasmesso correttamente la dichiarazione dei redditi.

I motivi dietro a questi ritardi o esclusioni sono diversi: tempistiche di invio, mancanza del sostituto d’imposta, controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o problemi di capienza da parte del datore di lavoro o dell’INPS.

Chi rischia di non ricevere nulla ad agosto 2025? Quando arriveranno i pagamenti per gli esclusi? E come controllare lo stato del proprio rimborso?
Scopriamolo insieme.

Ritardi nell’invio del modello 730/2025: quando slitta il rimborso

La tempistica di trasmissione del Modello 730/2025 è fondamentale per determinare se il rimborso IRPEF sarà erogato già ad agosto. Solo i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione entro metà luglio possono ricevere il rimborso durante l’estate.

Chi ha inviato il modello tra la fine di luglio e agosto, o addirittura oltre la scadenza del 30 settembre, vedrà slittare il pagamento nei mesi successivi o addirittura nel 2026.

Nel dettaglio:

  • I lavoratori dipendenti che hanno trasmesso il 730 dopo il 15 luglio potranno ricevere il rimborso solo da settembre in poi.
  • I pensionati, a causa delle tempistiche di conguaglio dell’INPS, riceveranno i rimborsi con due mesi di ritardo rispetto alla data di invio.
  • Chi ha inviato la dichiarazione oltre il 30 settembre 2025 perderà il diritto a ricevere qualsiasi rimborso entro l’anno.

Questa dinamica sottolinea l’importanza di presentare la dichiarazione in anticipo, per evitare di dover attendere mesi prima di ottenere i soldi a credito.

Niente sostituto d’imposta o controlli in corso per il Modello 730/2025: cosa comportano

Un altro caso molto frequente tra gli esclusi dal rimborso Modello 730/2025 ad agosto riguarda i contribuenti senza sostituto d’imposta. Questo accade spesso per lavoratori autonomi, disoccupati o pensionati che non hanno più un datore di lavoro attivo al momento della dichiarazione.
In questi casi:

  • Il rimborso non arriva tramite busta paga o pensione, ma è l’Agenzia delle Entrate a occuparsi dell’accredito diretto.
  • L’erogazione può avvenire solo a fine 2025 o entro marzo 2026, con tempi che arrivano anche a sei mesi dalla trasmissione.

Un ulteriore ostacolo può essere rappresentato dai controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate, che possono sospendere temporaneamente i rimborsi. Questo succede quando:

  • Il credito IRPEF supera i 4.000 euro;
  • Ci sono incongruenze nei dati inseriti, come errori di calcolo, spese non documentate o discordanze con le CU;
  • La dichiarazione presenta elementi anomali rispetto agli anni precedenti.

Chi si trova in queste situazioni potrebbe dover attendere la conclusione delle verifiche, con conseguente slittamento del rimborso anche di diversi mesi.

Come e dove verificare se il rimborso è stato erogato

Se ad agosto non si riceve alcun rimborso derivante dal Modello 730/2025, è importante verificare tempestivamente lo stato della propria dichiarazione.

Ecco come fare:

  • Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, accedendo con SPID, CIE o CNS, si può controllare lo stato della propria dichiarazione e dei rimborsi nella sezione “Consultazioni → Dichiarazioni fiscali”.
  • I lavoratori dipendenti possono invece consultare il proprio cedolino di luglio/agosto, per verificare la voce “IRPEF a credito – Mod. 730”.
  • I pensionati devono controllare il cedolino INPS di agosto o settembre, dove potrebbe apparire la voce “Conguaglio da dichiarazione dei redditi”.
  • In alternativa, è possibile rivolgersi al CAF o al commercialista che ha gestito la dichiarazione, per richiedere chiarimenti.

Un’ultima precisazione: se il rimborso non supera i 12 euro, non sarà comunque erogato per legge. In questi casi, il credito verrà eventualmente recuperato nelle dichiarazioni degli anni successivi.

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