27 Jul, 2025 - 13:04

Contratto di comodato d’uso gratuito: come registrarlo e perché farlo

Contratto di comodato d’uso gratuito: come registrarlo e perché farlo

Il comodato d'uso gratuito è un tipo di contratto molto diffuso, spesso utilizzato tra privati o all’interno della stessa famiglia, ma con importanti implicazioni legali.

Regolato dall’articolo 1803 del Codice Civile, si tratta di un accordo gratuito in cui una parte concede all’altra l’uso temporaneo di un bene con l’impegno di restituirlo nelle stesse condizioni al termine dell’utilizzo o del periodo stabilito.

Un adempimento importante riguarda la registrazione: in questo articolo, spiegheremo prima come funziona e, poi, come registrarlo correttamente all’Agenzia delle Entrate.

Cos’è il comodato e perché è diverso dagli altri contratti

Il comodato d'uso gratuito è un contratto previsto dall’articolo 1803 del Codice Civile, tramite cui una persona (comodante) consegna a un’altra (comodatario) un bene mobile o immobile, affinché ne faccia uso per un periodo o per una determinata finalità, con l’obbligo di restituire lo stesso bene.

A differenza dei contratti che prevedono uno scambio economico, il comodato è un contratto gratuito basato sulla fiducia personale. Non comporta trasferimenti di proprietà o movimenti di ricchezza, ma si caratterizza per la consegna materiale del bene e il diritto di godimento temporaneo da parte del comodatario.

Secondo l’articolo 1804 del Codice Civile, il comodatario deve:

  • Custodire il bene con la diligenza del buon padre di famiglia;
  • Utilizzare il bene esclusivamente per l’uso concordato;
  • Non cedere il bene a terzi senza consenso.

In caso di inadempienza, il comodante può richiedere la restituzione immediata e il risarcimento danni.

Le caratteristiche essenziali del contratto di comodato sono:

  • Gratuità: non prevede compensi o canoni;
  • Realità: il contratto si perfeziona solo con la consegna effettiva del bene;
  • Unilateralità: l’unico obbligo del comodatario è restituire il bene;
  • Diritto personale: il comodatario acquisisce un diritto d’uso, non di proprietà.

Il contratto di comodato d’uso gratuito prevede anche alcuni vantaggi: il comodatario non ha diritto al rimborso delle spese ordinarie sostenute per l’uso del bene. Può, però, ottenere il rimborso delle spese straordinarie e urgenti necessarie alla conservazione del bene.

Perché registrare il contratto di comodato d’uso

Quando si concede un immobile in comodato d’uso, la registrazione del contratto diventa fondamentale, soprattutto per poter beneficiare di importanti vantaggi fiscali legati all’Imu.

La legge, infatti, permette anche la registrazione online dei contratti verbali di comodato tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Questo è particolarmente utile per chi mette a disposizione la propria casa a un parente stretto (come un genitore o un figlio) che la utilizzerà come abitazione principale. In questo caso, si può ottenere una riduzione del 50% sulla base imponibile di Imu, a patto che l’immobile non rientri nelle categorie catastali più pregiate (A/1, A/8 e A/9).

Se il contratto è scritto, la registrazione va fatta entro 30 giorni dalla firma. Per i contratti verbali, invece, la registrazione è obbligatoria solo se il comodato è citato in un altro documento che deve essere registrato.

Anche quando non è strettamente necessario, è sempre una buona idea attribuire al contratto una “data certa” - ad esempio inviandolo tramite raccomandata con ricevuta. Per evitare problemi in caso di controlli fiscali.

Registrare il contratto o avere una data certa permette all’Agenzia delle Entrate di verificare facilmente la correttezza delle detrazioni fiscali e protegge chi concede l’immobile da possibili contestazioni.

Come registrare il contratto di comodato d’uso

La registrazione del contratto di comodato può avvenire in due modi principali.

Online, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate:

  • Accedendo all’area dedicata alla registrazione dei contratti immobiliari utilizzando le credenziali Spid, Cie o Cns;
  • Compilare il modulo “RLI – Registrazione Contratti Immobiliari” e allegando il contratto, anche se verbale (in questo caso sarà necessario fornire una descrizione dettagliata);
  • Effettuare il pagamento dell’imposta di registro, solitamente pari a 200 euro per il comodato gratuito;
  • Inviare la richiesta e conservare la ricevuta digitale come prova dell’avvenuta registrazione.

Presso un Ufficio Territoriale dell’Agenzia delle Entrate o tramite intermediari:

  • È possibile recarsi direttamente presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate con il contratto stampato e firmato;
  • In alternativa, ci si può affidare a un commercialista, a un CAF o a un patronato che si occuperà della registrazione;
  • Anche in questo caso è necessario effettuare il pagamento dell’imposta di registro.

Contratto di comodato d’uso gratuito: 3 cose da sapere

  1. Cos’è: è un contratto gratuito in cui un bene viene concesso in uso temporaneo con obbligo di restituzione, regolato dall’art. 1803 del Codice Civile.
  2. Perché registrarlo: la registrazione è utile per ottenere agevolazioni fiscali, come lo sconto IMU, e tutelarsi in caso di controlli o contestazioni.
  3. Come registrarlo: si può registrare online sul sito dell’Agenzia delle Entrate o presso un ufficio, compilando il modulo RLI e pagando l’imposta di registro.
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