Il tasso degli interessi di mora da applicare nel 2025 è stato aggiornato. Si tratta di un argomento scottante, ma da non trascurare per tutti i contribuenti che sono in ritardo nei pagamenti.
Come riportato nel comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 14 luglio, dal 1° luglio al 31 dicembre 2025 il tasso di interesse applicato sarà pari al 2,15%.
Di conseguenza, gli interessi di mora per i ritardi nei pagamenti commerciali si ridurranno nella seconda metà dell’anno, mentre per i ritardi verificatisi nella prima metà del 2025 il tasso resterà più elevato.
In questo articolo, vediamo quanto si deve applicare per il primo e il secondo semestre del 2025 e come sono cambiati i tassi negli ultimi 10 anni.
Gli interessi di mora si pagano quando una fattura legata a una transazione commerciale viene saldata in ritardo.
Questo importo serve a compensare il creditore per il mancato pagamento entro la scadenza e viene aggiornato due volte all’anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Secondo l’articolo 5 del decreto legislativo n. 231/2002, il tasso di interesse per la prima metà del 2025 è fissato al 3,15%. Per la seconda metà dell’anno, dal 1° luglio al 31 dicembre 2025, il tasso scende al 2,15%.
Questi dati sono stati confermati dal MEF con un comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 luglio.
Si tratta di una riduzione rispetto all’anno precedente, quando i tassi erano del 4,50% nella prima metà del 2024 e del 4,25% nella seconda.
Negli ultimi anni, il tasso di interesse applicato agli interessi di mora per i ritardi nei pagamenti commerciali ha subito notevoli variazioni, passando da valori praticamente nulli fino ad arrivare a incrementi significativi negli ultimi periodi.
Ecco una tabella semplice e chiara che riassume l’andamento dei tassi di interesse di mora dal 2015 al 2025:
Periodo | Tasso di Interesse (%) |
---|---|
1° gen - 30 giu 2015 | 0,05 |
1° lug - 31 dic 2015 | 0,05 |
1° gen - 30 giu 2016 | 0,05 |
1° lug - 31 dic 2016 | 0,00 |
1° lug - 31 dic 2018 | 0,00 |
1° gen - 30 giu 2019 | 0,00 |
1° gen - 30 giu 2020 | 0,00 |
1° giu - 31 dic 2020 | 0,00 |
1° gen - 30 giu 2021 | 0,00 |
1° lug - 31 dic 2021 | 0,00 |
1° gen - 30 giu 2022 | 0,00 |
1° lug - 31 dic 2022 | 0,00 |
1° gen - 30 giu 2023 | 2,50 |
1° gen - 30 giu 2024 | 4,50 |
1° lug - 31 dic 2024 | 4,25 |
1° gen - 30 giu 2025 | 3,15 |
1° lug - 31 dic 2025 | 2,15 |
Gli interessi di mora, o interessi moratori, sono un costo extra che si aggiunge quando un pagamento o una rata non viene fatto entro la data prevista. In pratica, se il debitore paga in ritardo, si calcolano degli interessi che si sommano all’importo da pagare.
Questa regola serve a due scopi: da una parte, spinge a pagare puntualmente, perché i ritardi diventano più costosi; dall’altra, aiuta chi deve ricevere i soldi a recuperare non solo l’importo dovuto, ma anche un risarcimento per il danno causato dal ritardo.
Per chi deve pagare, invece, gli interessi di mora sono una sorta di multa per non aver rispettato i tempi.
Il tasso di interesse può essere deciso dalla legge, chiamato tasso legale, oppure concordato tra chi paga e chi riceve il denaro, chiamato tasso convenzionale. Nel caso dei pagamenti tra aziende, invece, si parla di interessi commerciali, che regolano i ritardi nelle transazioni tra imprese.
Nel 2025 il tasso di interesse di mora per i pagamenti in ritardo cambia due volte. Dal 1° gennaio al 30 giugno sarà del 3,15%, mentre dal 1° luglio al 31 dicembre scenderà al 2,15%, come comunicato ufficialmente il 14 luglio.
Negli ultimi anni i tassi sono passati da quasi zero fino a un picco nel 2024, per poi calare nel 2025.
Gli interessi partono automaticamente il giorno dopo la scadenza del pagamento, senza bisogno di avvisi, e si applicano in vari casi legati alla ricezione di fatture, merci o servizi. È importante conoscerli per evitare sanzioni e pianificare bene i pagamenti.