Enrico Lucherini è stato una leggenda del mondo dello spettacolo italiano, considerato il primo grande press agent capace di inventare il mestiere di addetto stampa delle star.
Figura iconica dietro le quinte, ha contribuito in maniera decisiva al successo mediatico di attrici come Sophia Loren, Claudia Cardinale, Monica Vitti e molti altri, regalando al cinema italiano alcune delle sue pagine più brillanti e talvolta più audaci.
Enrico Lucherini si è spento il 28 luglio 2025, all’età di 92 anni, poco prima di compierne 93 l’8 agosto. Secondo quanto riferito dal suo socio e amico Gianluca Pignatelli, Lucherini è morto serenamente nel sonno, circondato dall'affetto delle persone a lui vicine.
Non è stata segnalata alcuna malattia improvvisa o evento traumatico: la sua scomparsa è avvenuta per cause naturali legate all’età avanzata, al termine di una lunga vita dedicata al lavoro e alle relazioni umane.
La sua morte è stata accompagnata da un coro unanime di cordoglio, non solo tra i protagonisti del cinema, ma nell’intero mondo dello spettacolo italiano.
Enrico Lucherini nasce a Roma l’8 agosto 1932, figlio di Tommaso, un medico di grande fama nella Capitale, e di Maria Giuseppina Panzini. Cresciuto nel quartiere Parioli, frequenta il liceo classico dei gesuiti e si iscrive a Medicina per seguire la volontà paterna, abbandonando però presto questa strada per inseguire la passione per l’arte e la recitazione.
Si iscrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica, entrando così in contatto con l’ambiente teatrale romano e con personalità come Rossella Falk e Giuseppe Patroni Griffi. Sarà proprio in quel periodo che scoprirà la sua vera vocazione: quella di “creatore di immagine” e promotore di talenti, dando inizio a una carriera lunga oltre mezzo secolo.
Enrico Lucherini non ha mai avuto moglie né figli. Era dichiaratamente omosessuale e molto riservato sulla propria vita privata. Diverse testimonianze e interviste, tra cui quelle dell’amica Irene Ghergo, confermano che ha sempre vissuto apertamente la propria identità, senza mai nasconderla ma nemmeno ostentarla pubblicamente, mantenendo sobrietà e discrezione.
Negli ultimi anni era circondato dagli amici e dai tanti colleghi che hanno, come lui stesso dichiarava, rappresentato una seconda famiglia.
La carriera di Enrico Lucherini è un mosaico di storie memorabili, astuzie creative e campagne mediatiche rimaste nella leggenda del cinema italiano. Il suo esordio è legato al film “La notte brava” di Mauro Bolognini, nel 1959. Da quel momento sviluppa una vera e propria arte della promozione, fatta di colpi di scena, “lucherinate” (falsi scoop, scandali orchestrati per attirare l’attenzione dei media), e una innata capacità di leggere i tempi, i gusti e le dinamiche del pubblico.
Tra i suoi meriti c’è anche il suggerimento che portò alla celebre scena del bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi per “La dolce vita” di Federico Fellini.
Dal sodalizio con Sophia Loren, che lo convinse a lasciare la carriera d’attore e dedicarsi al dietro le quinte, fino ai decenni trascorsi accanto a registi come Germi, Petri, Scola, Risi, Visconti e Zeffirelli, Lucherini ha plasmato l’immagine pubblica di decine di star e film.
Ha diretto per anni lo Studio Lucherini-Rossetti-Spinola, quindi lo Studio Lucherini-Pignatelli. Memorabili le sue trovate per promuovere pellicole in concorso ai festival, spesso creando mitologie attorno agli attori e alle opere stesse. Negli anni Duemila è stato omaggiato con due documentari sulla sua vita (“Enrico LXXV” e “Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori”) e una mostra all’Ara Pacis di Roma interamente dedicata al suo lavoro.
Fino al 2012 è rimasto protagonista assoluto della scena, rendendo il suo nome sinonimo di fantasia, audacia e arte della comunicazione italiana. Con la sua scomparsa si chiude un capitolo unico del nostro cinema, ma resta vivo il lascito di chi ha saputo raccontare e reinventare l’immagine delle star con genialità e leggerezza.