Si indaga per omicidio colposo contro ignoti per fare luce sulla morte di Celeste Pin, l'ex numero 5 della Fiorentina trovato senza vita all'interno della sua abitazione in via dei Massoni, sulle colline di Careggi, a Firenze, lo scorso 22 luglio. La svolta è arrivata dopo la presentazione di un esposto da parte dei familiari, che non credono all'ipotesi del suicidio avanzata dagli inquirenti dopo i primi accertamenti.
Celeste Pin, 64 anni, molto noto nel mondo del calcio, è stato trovato morto - con un lenzuolo bianco stretto attorno al collo - nel primo pomeriggio di martedì 22 luglio dall'ex moglie Elena Fabbri, che si era recata a casa sua per controllare che stesse bene dopo aver saputo dalla collaboratrice domestica che l'uomo era irreperibile.
I primi accertamenti non avrebbero rivelato, sul suo corpo, segni di violenza. Una circostanza che, unita al mancato ritrovamento di segni di effrazione nella villetta, ha portato gli inquirenti a pensare che possa essersi tolto la vita. Ipotesi - questa - contestata dai familiari, che invece credono che dietro la sua morte possa celarsi altro: qualcosa di più oscuro.
"Non mi torna niente", ha dichiarato Fabbri in un'intervista rilasciata alla trasmissione Rai "Estate in diretta". Spiegando che, se avesse voluto suicidarsi, Pin, essendo introverso, avrebbe scelto un modo meno "plateale, scenografico".
"Non era da lui", ha aggiunto. Insieme al figlio maggiore, la donna ha dato mandato al suo avvocato, Mattia Alfano, di depositare in Procura un esposto per chiedere maggiori approfondimenti come l'autopsia, gli esami tossicologici e l'analisi dei tabulati del cellulare del 64enne.
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex moglie del calciatore, Elena Fabbri, alla trasmissione Rai "Estate in diretta" - 28 luglio 2025.
A destare sospetto sarebbe, in particolare, il fatto che Pin avesse dei programmi per il futuro: contratti firmati, progetti, una partita sociale da organizzare. Un'attitudine in generale positiva e attiva, apparentemente non compatibile con quella di un soggetto intenzionato a farla finita.
Ci sono poi i figli. "Era innamorato di tutti e tre, non faceva altro che parlarne: non li avrebbe mai esposti a un trauma di questo tipo", ripete l'ex moglie. Soffriva di depressione, è vero, ma oramai, anche grazie ai farmaci, riusciva a gestirla.
Le indagini, coordinate dal pm Silvia Zannini, vanno avanti con l'ipotesi di reato di omicidio colposo contro ignoti. Ieri, 28 luglio 2025, gli inquirenti hanno perlustrato a lungo l'abitazione di Pin, alla ricerca di elementi utili: dispositivi elettronici aggiuntivi, documenti, biglietti o un eventuale testamento.
Se sia stato trovato qualcosa non è chiaro. Certo è che alcuni amici dell'ex calciatore hanno parlato, nei giorni scorsi, di una strana telefonata che quest'ultimo avrebbe ricevuto mentre erano in vacanza e che gli avrebbe fatto cambiare umore.
Chi c'era, se è vero, dall'altra parte e cosa gli avrebbe detto di così drammatico? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui bisognerà rispondere. Intanto, nella giornata di domani, 30 luglio, all'Istituto di medicina legale del Policlinico di Careggi sarà eseguita l'autopsia sulla sua salma. Si attendono sviluppi.
La comunità locale è sconvolta e chiede verità. "Non è possibile che si sia tolto la vita", commenta qualcuno sui social. "Sono disorientato di fronte a questa notizia", le parole di qualcun altro. Tutti lo ricordano come "una brava persona" e accennano al suo passato sportivo. Non da ultimo, anche il Consiglio comunale, nella seduta odierna, gli ha dedicato un pensiero. "La città di Firenze lo ha amato, penso fosse giusto", il commento del presidente dell'Assemblea, Cosimo Guccione, come riportato da Rai News.