29 Jul, 2025 - 19:44

Come è morta Carlotta La Croce? I genitori della 12enne di Amaroni presentano esposto in Procura

Come è morta Carlotta La Croce? I genitori della 12enne di Amaroni presentano esposto in Procura

La tragica morte di Carlotta La Croce ha profondamente colpito Amaroni, piccolo centro del Catanzarese, e tutta la Calabria.

Una storia che nelle ultime ore è diventata simbolo delle criticità e delle inefficienze nel sistema sanitario locale, ma soprattutto la storia di una bambina solare, amata dalla famiglia e dalla comunità, strappata alla vita in modo tanto improvviso quanto doloroso.

Carlotta La Croce: causa della morte

Carlotta è morta in seguito ad un malore, ma i ritardi e le indecisioni nei soccorsi lasciano più di qualche dubbio sul fatto che la piccola avrebbe potuto salvarsi.

Sabato 26 luglio 2025, Carlotta aveva da poco fatto ritorno dalla Svizzera, dove viveva la famiglia per motivi di lavoro, per trascorrere le vacanze estive ad Amaroni, nella terra d’origine dei genitori.

Quella sera, come tante altre, era in paese nella zona delle giostre, un classico luogo di aggregazione per i giovani durante le feste dell'estate calabrese.

Verso le 22, però, Carlotta ha iniziato a sentirsi male: un forte dolore alla schiena, che si irradiava allo stomaco, seguito dalla perdita di sensibilità alle gambe.

I familiari, presenti con lei, hanno subito intuito la gravità della situazione e l’hanno riportata a casa in braccio, per poi trasferirla in auto al pronto soccorso di Soverato.

L’odissea dei soccorsi

Dopo una prima valutazione al pronto soccorso e una consulenza pediatrica, i medici hanno disposto l’immediato trasferimento all’ospedale di Catanzaro, dove sarebbero stati possibili accertamenti più approfonditi e una risonanza magnetica.

Da qui è iniziata una lunga attesa che si è rivelata fatale: l’ambulanza “dedicata” era disponibile solo nella sede di Maida e avrebbe impiegato circa due ore ad arrivare. Nel frattempo, i genitori hanno chiesto più volte di poter utilizzare un'ambulanza privata oppure un mezzo del 118, in quel momento già presente a Soverato e in rientro a Catanzaro. 

In entrambi i casi, la risposta ricevuta dagli operatori sarebbe stata negativa, secondo le denunce della famiglia.

Durante l’attesa, le condizioni di Carlotta sono peggiorate: le gambe avevano assunto una colorazione violacea, segno di una compromissione della circolazione.

A detta dei sanitari, però, sarebbe stato tutto nella norma: rassicurazioni che, col senno di poi, pesano come macigni sulle coscienze dei familiari e della comunità intera.

Il peggioramento e la morte in corsia

Quando finalmente l’ambulanza da Maida è arrivata, Carlotta è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Catanzaro. In pronto soccorso è stata visitata da un neurologo, poi trasferita in pediatria.

Proprio durante il tragitto nei corridoi del reparto la bambina ha manifestato difficoltà respiratorie e ha perso conoscenza. La madre ha prontamente segnalato che Carlotta sembrava avere convulsioni.

Nonostante l’immediata somministrazione di ossigeno e le cure d’emergenza, Carlotta si è spenta poco dopo.

I dubbi e le richieste della famiglia

La morte improvvisa di Carlotta ha sollevato fortissimi dubbi e interrogativi nei genitori, che si sono immediatamente affidati all’avvocato Arturo Bova, presentando un esposto in procura.

La pm Francesca Del Cogliano ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità nella gestione dell’emergenza e nelle cure prestate, mentre l’autopsia, affidata alla dottoressa Isabella Aquila, rappresenta il primo necessario passo per fare luce sulle cause del decesso e sulle eventuali negligenze.

I familiari chiedono verità sulla catena degli eventi: se un trasporto più veloce avrebbe potuto salvare la vita della bimba, se a Catanzaro sarebbe stato possibile un intervento più efficace con un arrivo tempestivo e perché non sia stato autorizzato il trasporto con mezzi alternativi già disponibili.

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