Paolo Antonioli, ex calciatore noto e molto amato nel panorama calcistico italiano, è scomparso a soli 47 anni, lasciando un grande vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto, in campo e fuori. La sua vicenda, segnata da talento, coraggio e dedizione, si intreccia con una vita privata ricca di affetti, insieme a una carriera esemplare da capitano e allenatore.
Paolo Antonioli è morto dopo aver combattuto a lungo contro una grave malattia. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa il 30 luglio 2025 dalla moglie Elena Vezzù, che su social e media ha affidato il proprio commosso saluto al marito: «Ho sperato fino all’ultimo. Ha lottato come solo lui sapeva fare.» L’ex capitano del Padova e del Frosinone non è riuscito a vincere la sua ultima battaglia, lasciando un ricordo indelebile per la sua forza e dignità fino all’ultimo istante.
Paolo Antonioli era nato il 17 novembre 1977 a Mantova. All’età di 47 anni, ha concluso prematuramente il suo percorso di vita, segnato da un profondo legame con la terra d'origine e con la provincia veneta dove ha trascorso gran parte della sua esperienza da calciatore e allenatore. Nel corso degli anni, la sua statura sportiva e umana ha saputo coinvolgere tante realtà locali, lasciando una traccia importante soprattutto a Padova, dove aveva anche scelto di vivere dopo la carriera agonistica.
La moglie di Paolo Antonioli è Elena Vezzù, nota anche come Lady Helen, apprezzata speaker radiofonica. L’unione tra Antonioli ed Elena si è sempre distinta per una forte complicità; la moglie ha seguito e sostenuto l’ex calciatore in tutte le sue esperienze professionali, diventando in questi anni sua compagna anche nelle sfide più difficili, come quella contro la malattia.
Riservati sulla vita privata, Paolo ed Elena hanno sempre protetto la loro famiglia dalla curiosità dei media, dedicandosi con discrezione alla crescita della loro famiglia a Padova. Non risultano pubbliche informazioni affidabili riguardo a eventuali figli della coppia.
La carriera di Paolo Antonioli si è sviluppata principalmente nel ruolo di difensore centrale. Dopo gli esordi, la sua parabola calcistica lo ha portato a vestire maglie importanti come quelle di Spezia, Vis Pesaro, Padova, Frosinone, Gallipoli, Lanciano, Alma Juventus Fano e Abano. È ricordato soprattutto per la sua militanza al Padova, dove tra il 2000 e il 2005 ha collezionato 134 presenze, indossando spesso anche la fascia di capitano, e al Frosinone, dove si è distinto nelle stagioni 2005/06 e 2006/07.
Terminata la carriera da calciatore, Antonioli non ha mai voluto abbandonare il calcio, abbracciando la carriera di allenatore e diventando un riferimento per il settore dilettantistico, sedendosi sulle panchine di Albignasego, Plateola e Monselice. La sua passione per il campo, l’educazione sportiva e la capacità di fare squadra ne hanno fatto un esempio per tanti giovani.
La scomparsa di Paolo Antonioli rappresenta una perdita dolorosa per tutto il mondo del calcio italiano. Uomo di campo, capitano dentro e fuori, la sua memoria vivrà nel ricordo commosso degli amici, dei colleghi e di una comunità che ha imparato ad ammirarne tenacia, lealtà e umanità.