Rebecca Baby, voce e frontwoman del quartetto rock francese Lulu Van Trapp, è diventata in questi giorni una protagonista delle cronache internazionali non solo per il suo talento, ma per il forte messaggio lanciato dal palco contro le molestie e la sessualizzazione del corpo femminile. La sua reazione durante un recente concerto – proseguendo l'esibizione in topless dopo essere stata molestata – ha innescato un ampio dibattito sul rispetto, il ruolo delle donne nella musica e il potere della protesta artistica.
Il nome di Rebecca Baby ha varcato i confini nazionali dopo un episodio avvenuto al festival “Le Cri de la Goutte”, nella cittadina di Chézery-Forens, in Francia, durante l’estate 2025. Mentre la cantante si trovava tra il pubblico, come spesso accade nelle sue performance coinvolgenti, è stata improvvisamente molestata da alcuni spettatori: uno le ha stretto il braccio impedendole di muoversi, un altro le ha afferrato il seno. Rebecca ha reagito fermandosi un istante e, spinta dall’istinto e dal desiderio di trasformare la rabbia in protesta, è risalita sul palco rimuovendo maglietta e reggiseno, esibendosi fino alla fine del set in topless.
La scelta non è stata casuale né provocatoria in senso tradizionale: “Desessualizzare il corpo femminile è la vera rivoluzione” ha dichiarato la stessa artista, spiegando nelle storie successive di voler rompere la catena di colpevolizzazione spesso accollata alle vittime di molestie. “Finché il vostro cervello non capirà che questo non ha nulla di sessuale, continueremo ad avere un problema”, ha detto rivolgendosi al pubblico, sottolineando come le donne non debbano essere considerate responsabili delle reazioni degli uomini o dei gesti violenti subiti.
Il gesto, immortalato da telefonini e poi diffuso sui social – anche se successivamente rimosso o censurato da alcune piattaforme –, ha ricevuto solidarietà immediata sia dagli organizzatori del festival sia da molte spettatrici, alcune delle quali hanno scelto di unirsi spontaneamente togliendosi la maglietta in segno di sostegno. Rebecca Baby ha poi ringraziato staff e sicurezza, tornando a ribadire che la lotta contro la violenza e contro la sessualizzazione del corpo femminile passa anche attraverso azioni pubbliche e gesti eclatanti.
La biografia di Rebecca Baby, ventenne francese, rimane in parte avvolta nel riserbo tipico degli artisti emergenti nella scena alternativa transalpina.
Il gruppo Lulu Van Trapp, con cui si è affermata come performer carismatica, anima da diversi anni i locali e i festival dell’underground francese, raccogliendo consensi con uno stile che mescola energia rock, glam e testi che affrontano spesso tematiche sociale e di genere.
In diverse interviste e post social, Rebecca ha sottolineato come il suo percorso musicale nasca da una passione precoce per l’espressione artistica e dalla volontà di rompere gli stereotipi femminili nella musica, rifiutando ruoli tradizionali o pose imposte dall’industria discografica.
Nonostante la crescente notorietà, Rebecca Baby protegge la propria vita privata. Non si hanno notizie ufficiali su partner sentimentali, stato civile o possibili figli: la cantante, infatti, utilizza i suoi canali social quasi esclusivamente per condividere riflessioni su tematiche civili, femminismo ed eventi legati alla band, mantenendo volutamente un confine netto tra pubblico e intimo.
Nel corso della sua carriera, Rebecca si è distinta per la coerenza tra arte e impegno: ogni scelta artistica, inclusa la gestione della propria immagine, si inserisce in un percorso personale di autodeterminazione e libertà, trasformando il palcoscenico in un luogo di confronto sociale oltre che di musica.