Si torna a parlare di Saldo e stralcio nella Rottamazione Quinquies. Pare che il Governo stia lavorando a un nuovo intervento fiscale, atteso nella Legge di Bilancio 2026, che potrebbe includere importanti novità per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Le indiscrezioni parlano chiaro: da un lato si profila un saldo e stralcio automatico per i debiti inferiori a 1.000 euro, dall’altro una maxi rateizzazione per le cartelle più pesanti, con condizioni più rigide per accedere al beneficio.
Ma quali debiti rientreranno nel saldo e stralcio 2026? Sarà davvero automatico l’annullamento per gli importi minori? Cosa cambierà per chi ha cartelle superiori ai 50.000 euro?
Prima di rispondere ai diversi quesiti, punto per punto, con tutte le informazioni disponibili fino a oggi, vi lasciamo alla visione del video YouTube di Canale Notizie contenente gli ultimi aggiornamenti in merito.
Secondo le anticipazioni, la Rottamazione Quinquies sarà articolata su due binari. Il primo riguarda le cartelle di piccolo importo: qui entrerebbe in gioco un nuovo saldo e stralcio, simile a quello già adottato in passato, ma con margini più ampi e meccanismi semplificati al fine di rendere più efficiente la macchina della riscossione e ridurre il carico amministrativo dell’AdER.
In concreto, si ipotizza l’annullamento automatico delle cartelle fino a 1.000 euro emesse tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. La misura andrebbe a vantaggio soprattutto di chi ha accumulato piccoli debiti su più cartelle - pensiamo a bollo auto non pagato, multe o contributi minori - che nel complesso rappresentano una cifra importante.
Il saldo e stralcio non sarebbe rivolto solo ai contribuenti in comprovata difficoltà economica, come avvenuto in passato. L’ipotesi sul tavolo è quella di un provvedimento esteso a tutti, almeno per i debiti sotto una certa soglia.
Questo significherebbe che anche chi ha una posizione debitoria “cronica”, ma frammentata e con singole cartelle di basso valore, potrebbe trovarsi sollevato da centinaia o migliaia di euro di arretrati. Un intervento simile è già stato applicato con lo stralcio automatico previsto nel Decreto Sostegni del 2021, ma oggi si andrebbe oltre.
Non solo: se venisse adottata la formula della definizione agevolata semplificata, alcuni debiti potrebbero essere chiusi con il versamento di una piccola quota simbolica. Un’opportunità per chi desidera ripulire la propria posizione fiscale senza dover sostenere spese sproporzionate rispetto all'importo originario.
La seconda componente della Rottamazione Quinquies guarda invece ai debiti di entità maggiore. Parliamo delle cartelle esattoriali superiori a 50.000 euro che, secondo le ipotesi allo studio, potranno essere saldate con un piano di rateizzazione fino a 120 mesi - dieci anni - ma a condizioni più stringenti.
La novità principale sarebbe l’introduzione di una maxi rata iniziale, una sorta di anticipo pari al 5% del debito totale, da versare subito per accedere al beneficio. Un filtro selettivo, pensato per evitare adesioni “di facciata” e garantire maggiore serietà da parte dei contribuenti.
Ad esempio: chi ha una cartella da 60.000 euro dovrà pagare subito almeno 3.000 euro per entrare nel piano. Solo in seguito potrà spalmare il restante importo su un arco temporale fino a 10 anni, con sgravio di interessi e sanzioni.
Tale condizione renderebbe il nuovo piano diverso dai precedenti: una sorta di “rottamazione con caparra” che limita l’accesso a chi può realmente sostenere il percorso di rientro dal debito.
La finestra temporale su cui si stanno concentrando i lavori legislativi va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Tutte le cartelle notificate in questo arco potrebbero rientrare nei due canali previsti: saldo e stralcio semplificato per gli importi minori, maxi rateizzazione per quelli più significativi.
Un’eventuale esclusione delle cartelle più recenti (notificate nel 2024 e 2025) è ancora oggetto di confronto politico. Ma la tendenza sembra andare verso una definizione il più possibile ampia, in modo da alleggerire i magazzini dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e fare spazio a nuovi strumenti di compliance fiscale.
Tutto ruota intorno alla Legge di Bilancio 2026, la cui bozza dovrebbe essere presentata a settembre, dopo la pausa estiva. Le tempistiche sono quindi molto strette. È possibile che l’intero pacchetto venga inserito come norma transitoria all’interno della manovra economica, con attuazione già nei primi mesi del nuovo anno.
Il Governo punta a incassare rapidamente una parte del gettito non riscosso e ridurre l’enorme mole di cartelle giacenti nei sistemi dell’AdER. Con oltre 1.000 miliardi di crediti difficilmente esigibili, una strategia mirata sul saldo e stralcio potrebbe risultare più efficace delle semplici proroghe o delle precedenti rottamazioni.
Molto dipenderà anche dalle valutazioni della Ragioneria Generale dello Stato e dalle pressioni politiche dei gruppi parlamentari in vista delle elezioni del 2026.