Una festa si è trasformata in tragedia nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 agosto a Bagheria, in provincia di Palermo. Simona Cinà, 20 anni, è morta mentre si trovava con gli amici in una villa privata. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe finita in piscina e - per motivi da chiarire - non sarebbe riuscita a riemergere dall'acqua, annegando. La notizia ha lasciato sgomenta la comunità locale, che ora sui social la ricorda con affetto.
Simona Cinà, 20 anni compiuti, era una giocatrice di pallavolo e beach volley. Sui social tante fotografie la mostrano sul campo, concentrata, in palestra oppure con gli amici. Sempre sorridente. Originaria di Palermo, risiedeva a Capaci. Ieri sera era uscita con il suo gruppo per partecipare a una festa.
A un certo punto, per motivi non ancora chiariti, sarebbe finita nell'acqua della piscina della villa e non sarebbe riuscita a risalire, annegando. Quando i presenti hanno notato il suo corpo inerme, dando l'allarme, era già troppo tardi: per la ragazza, all'arrivo dei soccorritori del 118, non c'era già più nulla da fare.
I carabinieri, intervenuti sul posto immediatamente dopo la segnalazione, hanno sequestrato la villetta e avviato tutti i rilievi del caso, disponendo anche l'autopsia sulla salma. Per il momento, sulle cause della morte, non è possibile escludere nulla.
Fondamentale per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti - e chiarire eventuali responsabilità - sarà l'audizione dei testimoni e l'analisi dei filmati di eventuali telecamere di videosorveglianza installate nel cortile teatro della tragedia.
"Troppe cose non tornano", ha dichiarato l'avvocato Gabriele Giambrone, che assiste i familiari, "come è possibile che nessuno abbia visto o sentito niente?".
La comunità è sotto shock. Una volta appresa la notizia della scomparsa della giovane, in tantissimi hanno scritto messaggi di cordoglio e solidarietà per la famiglia, ricordando la 20enne con affetto.
"Era una ragazza solare - le parole di Paolo Di Maggio, presidente dell'Acds Capacense Volley - Ha giocato nella nostra società fino allo scorso anno. Per lei la pallavolo era tutto. Ha insegnato anche a tanti bambini. Siamo distrutti".
La decisione di fermarsi era arrivata "perché doveva fare un anno di Erasmus in Spagna, andando a trovare anche il fratello". Come si legge su Facebook, era iscritta al corso di laurea triennale in Scienze e Tecniche delle attività motorie e sportive all'Università degli Studi di Palermo.
Le ultime storie su Instagram, invece, risalgono a qualche ora prima della sua morte. Simona si divertiva a riprendere due suoi amici. "È già ubriaco", diceva uno riferendosi all'altro mentre facevano benzina per recarsi alla festa. Apparivano spensierati e allegri.
La 20enne aveva ancora tutta la vita davanti. Proprio come Pietro Adobati, il 19enne originario di Nembro, nella Bergamasca, morto in un incidente in quad in Croazia. I fatti risalgono allo scorso 28 luglio. Il giovane, che aveva da poco superato la maturità, si trovava in vacanza con i suoi amici storici per un breve periodo di pausa dagli studi per i test di ingresso all'università.
Voleva iscriversi a Fisioterapia. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, era sull'isola di Pag, quando, per motivi da accertare, il quad che stava guidando sarebbe improvvisamente uscito fuori strada, invadendo la corsia opposta.
Il 19enne sarebbe stato così centrato sul lato posteriore da un'auto con targa tedesca guidata da una donna rimasta ferita, ma non in pericolo di vita. Tantissimi, anche nel suo caso, i messaggi di cordoglio apparsi online in poche ore. "Te ne sei andato via troppo presto, lasciandoci indietro e senza parole", uno dei più commentati e ricondivisi.