La Rottamazione Quinquies è pronta a rivoluzionare il rapporto tra contribuenti e Fisco, riscrivendo le regole delle sanatorie fiscali. Con un piano di pagamento dilazionato fino a 10 anni e 8 mesi, niente maxi-rate iniziali e una decadenza meno severa, la nuova misura si presenta come la più vantaggiosa tra tutte le precedenti versioni.
Ma quali sono le reali novità introdotte dalla Rottamazione Quinquies rispetto alla Rottamazione Quater? In che modo sarà possibile posticipare il pagamento delle rate senza perdere il diritto alla sanatoria? E soprattutto, quali saranno i requisiti per accedere e i benefici concreti per le famiglie e le imprese?
Scopriamolo, punto per punto.
La Rottamazione Quinquies si basa, come le precedenti sanatorie, sulla possibilità di stralciare sanzioni e interessi, pagando esclusivamente il debito originario. Tuttavia, le modalità di accesso e pagamento cambiano in modo sostanziale.
Il contribuente potrà rateizzare il debito in 120 rate mensili, diluite su un periodo di 10 anni, senza l’obbligo di anticipare il 20% dell’importo dovuto nelle prime due maxi-rate, come avveniva in passato. Tutte le rate saranno di pari importo, rendendo il carico mensile più sostenibile e prevedibile.
Tale nuova formula di rateizzazione fiscale mira a facilitare l’adesione di un numero più ampio di contribuenti, sia privati che titolari di partita IVA.
Uno degli aspetti più interessanti riguarda la possibilità di estendere la durata del piano di pagamento fino a 10 anni e 8 mesi, ma non per tutti.
La norma prevede che, in caso di mancato pagamento fino a otto rate, anche non consecutive, non si perde automaticamente il diritto alla sanatoria. Le rate non versate non vengono cancellate, ma semplicemente posticipate. Per ogni rata saltata, l’intero piano si allunga di un mese.
In pratica, se un contribuente posticipa otto rate, la durata del piano salirà da 120 a 128 mesi. Una svolta significativa rispetto alla decadenza immediata prevista nelle versioni precedenti, spesso motivo di esclusione per chi incontrava difficoltà momentanee nei pagamenti.
Un’altra novità in discussione riguarda l’eventuale eliminazione degli interessi legali sulle rate. L’ipotesi è stata avanzata da Claudio Durigon, esponente della maggioranza e tra i principali sostenitori della misura.
Attualmente, per le dilazioni fiscali come la Rottamazione Quater, si applica un tasso di interesse legale (pari al 2% da novembre 2023). Ma la proposta per la Rottamazione Quinquies è quella di azzerare completamente gli interessi, rendendo il piano di pagamento ancora più conveniente.
L’obiettivo è offrire un incentivo concreto per l’adesione, in particolare a chi ha debiti significativi o già sperimentato difficoltà nelle sanatorie precedenti.
Rispetto alla Rottamazione Quater, la Quinquies segna un cambio di passo su più fronti:
Il quadro che emerge è quello di una pace fiscale 2025 pensata per essere più flessibile, accessibile e sostenibile. Un’operazione che potrebbe interessare milioni di contribuenti, soprattutto in un contesto economico in cui le imprese e le famiglie cercano respiro nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo fonti parlamentari, la Rottamazione Quinquies dovrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio, con entrata in vigore prevista per il 2025. La Lega spinge con forza per l’approvazione della norma, che rappresenta uno dei punti cardine della propria agenda economica.
La misura, pur essendo stata annunciata da oltre un anno, ha subito diverse revisioni. Tuttavia, la versione definitiva sembra ormai vicina, e l’inserimento nel testo della finanziaria renderebbe operativa la sanatoria a partire dal primo trimestre del prossimo anno.
Il provvedimento si rivolgerà a tutti i contribuenti con cartelle esattoriali affidate alla riscossione entro una data limite che sarà definita dal testo di legge. Potranno aderire:
Anche in questo caso, come nelle precedenti edizioni, l’adesione avverrà tramite apposita domanda all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con scadenze che verranno stabilite successivamente.