03 Aug, 2025 - 16:47

Trump continua a perdere consensi: ecco cosa dicono gli ultimi sondaggi americani

Trump continua a perdere consensi: ecco cosa dicono gli ultimi sondaggi americani

Negli Stati Uniti, l'amministrazione Trump affronta una fase particolarmente delicata, sia sul fronte interno sia nella politica estera. Le ultime settimane sono state segnate da decisioni economiche controverse e pressioni sull’apertura dei fascicoli del caso Epstein. Intanto, il consenso nei confronti del presidente sembra registrare una nuova flessione. I dati dei sondaggi rivelano un malcontento crescente da parte dell'opinione pubblica, che si riflette in modo trasversale su più questioni.

Le decisioni di Trump

Il mondo ha lasciato indietro un'altra settimana con le decisioni del presidente americano, Donald Trump, che hanno avuto risonanza fuori dai confini nazionali.

Il leader statunitense ha svelato, l’1 agosto, le tariffe commerciali per la maggior parte dei paesi in giro per il mondo. Trump aveva già annunciato i dazi il 2 aprile, poi ha concesso tempo ai partner commerciali per i negoziati. Questo periodo è stato prolungato più volte. Infatti, le nuove imposte non entreranno in vigore prima del 7 agosto, salvo un ulteriore rinvio.

Nel frattempo, in patria, Trump affronta anche numerose voci che chiedono la rivelazione dei fascicoli del caso Epstein. La mancata divulgazione dei nuovi file relativi al caso ha creato dissenso anche tra le figure della base trumpiana MAGA. A loro si sono aggiunti ora anche i democratici. Questo tema è diventato un raro punto di convergenza tra politici generalmente opposti.

Il presidente statunitense mira a cambiare la rotta politica ed economica del paese ma, allo stesso tempo, apporta modifiche che avranno un impatto sul tessuto sociale. Inoltre, si propone come una figura che intende porre fine alle guerre in Ucraina e a Gaza. Tuttavia, persiste uno stato di stallo negli sforzi per raggiungere la pace. Queste contraddizioni contribuiscono a formare un quadro complesso della sua leadership.

Sondaggi in calo e crescenti segnali di disapprovazione

La portata dell’ambizione dell’agenda del tycoon non è particolarmente sostenuta dagli americani. Sondaggio dopo sondaggio, diventa più chiaro un trend in questo senso.

Nel mese di luglio, la seconda amministrazione di Trump ha superato i primi sei mesi. Anche in quell’occasione, il tasso di disapprovazione del presidente era particolarmente alto.

Secondo il sondaggio condotto da Economist/YouGov tra il 25 e il 28 luglio, il 40 per cento degli americani approva fortemente o in qualche modo l'operato di Trump, mentre il 55 per cento lo disapprova. Rispetto al periodo dell’11-14 luglio, la percentuale di chi approva è scesa di 1 punto percentuale. La disapprovazione resta uguale, tuttavia, si tratta già di una forte divisione del 15 per cento.

Il caso Epstein e le politiche economiche alimentano il dissenso

L'opinione pubblica americana non gradisce la gestione dell'indagine sul caso Epstein. Oltre a un allineamento tra esponenti politici, si nota che anche i cittadini sono uniti su questo tema. Il 61 per cento disapprova la gestione del caso, mentre solo il 21 per cento la approva. I repubblicani sono più propensi a dare un giudizio positivo (49 per cento contro 28), mentre il 90 per cento dei democratici sono critici. L'82 per cento degli americani ritiene che l’amministrazione dovrebbe pubblicare tutti i documenti in suo possesso sul caso.

Parallelamente, anche le politiche economiche del presidente raccolgono scetticismo. Il 41 per cento degli americani preferirebbe che i dazi sui beni esteri fossero ridotti, mentre solo il 18 per cento vorrebbe vedere un aumento delle imposte. Il 23 per cento ritiene sia meglio mantenerli invariati. Il 54 per cento degli intervistati afferma che i consumatori americani sono quelli più danneggiati dai dazi; solo il 22 per cento indica i produttori stranieri, il 4 per cento i consumatori stranieri, e il 3 per cento i produttori americani. Dunque, sembra che l'opinione pubblica americana non abbia colto pienamente, e nell’immediato, le rivendicazioni di Trump di rendere l’America di nuovo grande tramite i dazi.

Mentre Trump prosegue nella sua linea politica fatta di dazi, pressioni istituzionali e promesse di pace, il distacco tra la sua visione e quella di una parte crescente dell’elettorato diventa evidente. Il calo nei sondaggi e le critiche trasversali alla gestione di temi sensibili come il caso Epstein mostrano un consenso sempre più fragile. Se l’obiettivo del presidente resta quello di consolidare il suo potere e la sua immagine, i dati suggeriscono che l’operazione di recupero della fiducia pubblica sarà tutt’altro che semplice.

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