04 Aug, 2025 - 19:09

Genocidio a Gaza? Trump risponde con distacco: le parole del presidente Usa fanno discutere

Genocidio a Gaza? Trump risponde con distacco: le parole del presidente Usa fanno discutere

Le dichiarazioni di Donald Trump sul conflitto a Gaza hanno attirato l’attenzione. Mentre la crisi umanitaria si aggrava, il presidente Usa adotta un tono distaccato che sorprende.

La crisi umanitaria a Gaza

Gli Stati Uniti portano avanti gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas. Il conflitto a Gaza è scoppiato nell’ottobre 2023. Il cessate il fuoco, iniziato nel mese di gennaio 2025, ha portato ad un cauto ottimismo, seppur per un periodo limitato. Le parti, infatti, non sono riuscite a trovare un’intesa, come previsto dall’accordo, per avviare una seconda fase dopo la prima scadenza del cessate il fuoco.

La situazione umanitaria a Gaza, a partire dal mese di marzo, è precipitata rapidamente. Tel Aviv ha annunciato un’operazione militare nell’enclave e ha imposto un blocco agli aiuti. Sebbene due mesi dopo, sotto la pressione internazionale, Israele ne abbia annunciato lo sblocco, l’emergenza umanitaria nella Striscia prosegue senza sosta.

Alle vittime della guerra si aggiungono ogni giorno le persone che vengono uccise nella disperata ricerca di aiuti e cibo. Da non dimenticare che i palestinesi ora piangono anche i propri cari che hanno perso la vita a causa della fame. Mentre il bilancio dei morti ha già superato la soglia dei 60mila, i politici nel resto del mondo iniziano a dare segnali di azione.

Francia, Gran Bretagna e Canada hanno annunciato l’intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina nel mese di settembre. La Conferenza delle Nazioni Unite del 28 luglio si è invece conclusa con l’approvazione della cosiddetta "Dichiarazione di New York". Il documento di sette pagine ha unito i paesi arabi con altre decine di nazioni nel richiedere il disarmo di Hamas e un percorso concreto verso la soluzione dei due Stati.

Gli Stati Uniti, insieme a Israele, hanno respinto la conferenza. Washington non ha accolto con favore nemmeno la decisione dei suoi alleati di riconoscere uno Stato palestinese.

Il silenzio (relativo) di Trump

Sebbene Washington si dichiari favorevole al portare aiuti a Gaza, la comunità internazionale attendeva una dichiarazione ufficiale chiara sulle posizioni dell’amministrazione Trump. Alla fine, è stato lo stesso leader americano a esprimersi, parlando non solo della necessità di “svuotare Gaza” ma anche della possibilità di trasformarla in una sorta di “Riviera del Medio Oriente”.

Quando, nel mese di febbraio, Trump ha pubblicato un video generato con l’intelligenza artificiale che rifletteva questa idea, non sono mancate critiche, sia negli Stati Uniti che all’estero.

Mesi dopo, anche la sua stessa base MAGA ha iniziato a prendere posizione in modo più netto sulla situazione a Gaza, mostrando opinioni divise.

A questo punto, è lecito chiedersi: cosa ne pensa davvero Trump?

Le dichiarazioni di Trump sul “genocidio”

Il presidente statunitense ha respinto, il 3 agosto, la definizione di “genocidio” in riferimento alle operazioni israeliane nell’enclave. Rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato:

virgolette
Non credo si tratti di questo. Sono in guerra.

“Il 7 ottobre sono successe cose orribili. È stata una cosa orribile, orribile. Una delle peggiori che abbia mai visto”, ha affermato Trump.

Le parole del presidente sono in linea con la posizione ufficiale dell’amministrazione israeliana, che respinge le accuse di crimini di guerra ed evidenzia gli sforzi per evacuare i civili e garantire l’ingresso degli aiuti umanitari.

Trump ha inoltre ribadito l’impegno degli Stati Uniti nell’offrire sostegno alimentare ai civili palestinesi nella Striscia di Gaza.

virgolette
Vogliamo che la gente abbia da mangiare. Siamo l’unico Paese che lo sta davvero facendo. Stiamo investendo soldi per dare da mangiare alla gente. E Steve Witkoff sta facendo un ottimo lavoro.

Trump respinge il termine “genocidio” e ribadisce il sostegno umanitario degli Stati Uniti. Tuttavia, le sue parole restano sotto osservazione in un momento delicato dello scenario internazionale.

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