04 Aug, 2025 - 19:03

I cambiamenti climatici: cosa sono? Quali sono le possibili cause

In collaborazione con
Alice Maria Masneri
I cambiamenti climatici: cosa sono? Quali sono le possibili cause

Il clima sta cambiando e non è solo una nostra sensazione. Dallo scioglimento dei ghiacciai, alle estati più torride e alle piogge più violenti, sono segnali di uno stato di un equilibrio che è in crisi. Ma cosa c'è dietro l’espressione “cambiamenti climatici”? A seguire vedremo non solo cosa sono ma soprattutto quali sono le loro cause fondamentali che lo alimentano. Capire il clima è il primo passo per poterlo salvare un domani

Cosa si intende per cambiamenti climatici?

Con il concetto di cambiamento climatico s'intende, a norma della definizione data dalle Nazioni Unite, ogni modificazione dell'atmosfera globale d' origine umana diretta o indiretta. Da molti anni la Terra è destinata al mutamento nel clima, e quest'ultimo è collegato con la presenza di abbondanti di gas serra nella nostra atmosfera. Questi cambiamenti possono operarsi per cause naturali, per esempio variazioni del ciclo solare.

Le attività umane da cui vengono liberati questi gas sono numerose, come le automobili, gli impianti di riscaldamento domestico, l’attività agricola e industriale, tutto quello relativo alla produzione di calore da combustibili non rinnovabili. Queste sostanze passano nell’atmosfera (anidride carbonica e metano) e successivamente trattengono una piccola parte delle radiazioni infrarossi che provengono dal sole che sono riflesse dal terreno, dall’atmosfera e dalle nubi. Più è alta la concentrazione di ciò più è alta la radiazione e il calore, i quali trattengono e provocano l’aumento della temperatura ambientale quindi il surriscaldamento globale, da cui derivano vari fenomeni atmosferici pericolosi, come:

-        Lo scioglimento dei ghiacciai

-        L’innalzamento dello strato liquido

-        L’ aumento delle ondate di caldo

-        Periodi di siccità

-        Aumento di alluvioni, delle tempeste e degli uragani.

È sufficiente pensare che, secondo la più recente statistica fatta dall’ O . N . U.​ sul mutamento climatico, è uscito che il 2020 si avvantaggia di essere nominato tra gli anni più caldi dalla fine del periodo post industriale

Molti ritengono che i cambiamenti climatici siano costituiti dall’aumento del calore. L' aumento del calore è solamente l'avvertimento di qualcosa.

Sono incrementati i fenomeni d' inondazioni marine e di intrusione salina, tanto da trarre intere comunità a lasciare la propria abitazione. ​ L' avvenire è destinato a registrarci un innalzamento del numero dei “profughi climatici”.                                                     

Le cause principali dei cambiamenti climatici

Le cause della trasformazione climatica sono molte e connesse fra loro; ma il vortice principale proviene dallo sfruttamento eccessivo delle fonti fossili, cioè, dal carbone ai gas al petrolio. La causa per la quale peggiorano i climi è la serra, l'effetto serra, come li chiamano i meteorologi; cioè l’energia elettrica inizia ad assorbire gas, come l’anidride carbonica, l’ozono e l’azoto, il metano. Più ce ne sono di questi gas nella nostra atmosfera, più il calore si conserva.

Ovviamente non è soltanto la combustione delle fonti fossili a provocare il riscaldamento globale e le mutazioni del clima, infatti secondo le Nazioni Unite tra le principali cause dei cambiamenti climatici sono diverse e strettamente legate tra loro. Le principali sono: 

Non è unicamente la combustione delle risorse fossili a provocare il riscaldamento globale e le mutazioni del clima; esse hanno più origini e sono strettamente legate. Le principali cause accertate, secondo il rapporto citato delle Nazioni Unite, sono le seguenti:

 

  • Deforestazione: gli alberi prima di tutto contribuiscono a regolare il clima assorbendo in gran parte la CO2 nell’atmosfera
  • Produzione di energia elettrica e termica: la combustione del carbone, dei gas naturali, del petrolio e delle altre materie prime
  • Produzione di beni tramite fonti non rinnovabili: sia prodotti di consumo che materie prime e semilavorate
  • Attività agricole: contribuiscono ai cambiamenti climatici anche lo sviluppo dell’allevamento di bestiame, i fertilizzanti azotati e i gas fluorurati emessi da particolari apparecchiature e prodotti
  • I trasporti pubblici e privati: dispendio di benzina, gasolio, metano, gpl
  • Edifici residenziali e industriali: grande consumo di elettricità e di gas metano per l’illuminazione e il riscaldamento comune
  • Stili di vita improntati a un consumismo eccessivo, gravando sul suolo di una mole di risorse ed energia più alta di quella che si assorbirebbe in una progressione modesta

 

A cura di Alice Maria Masneri

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