Nel 2025, il Bonus Asilo Nido si trasforma in uno strumento ancora più accessibile per le famiglie italiane. Grazie a una modifica normativa introdotta nel Decreto Economia, la richiesta per ottenere il contributo statale diventa una sola, valida fino al compimento del terzo anno di età del bambino.
Niente più procedure ripetute ogni anno, ma una domanda unica, snella e digitale. Una riforma amministrativa che, pur senza toccare gli importi né i requisiti economici, punta a semplificare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione.
Ma quali sono, nel dettaglio, le novità? Come si presenta la nuova domanda sul sito dell’Inps? Chi ha diritto al bonus? E cosa succede se non si invia la documentazione annuale?
Prima di scoprirlo insieme, vi lasciamo alla visione del video YuoTube di Martino Campioni sulle specifiche del contributo.
Il principale cambiamento riguarda il meccanismo di accesso al Bonus Asilo Nido. Fino al 2024, le famiglie erano costrette a presentare ogni anno una nuova istanza all’Inps per poter ricevere il contributo. Con l’emendamento firmato dalla senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia), approvato all’interno del Decreto Economia, la procedura si semplifica: una sola domanda sarà sufficiente per coprire l’intero triennio della frequenza al nido.
Tale novità rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle famiglie, spesso oberate da pratiche ripetitive. Resta però l’obbligo di inviare ogni anno la documentazione necessaria - tra cui le ricevute di pagamento e l’attestazione di frequenza - per confermare il diritto al beneficio.
Presentare la domanda per il contributo è abbastanza semplice: è necessario accedere al portale INPS utilizzando una delle credenziali digitali valide: SPID, CIE o CNS. All’interno dell’area riservata, si seleziona la sezione relativa al Bonus Asilo Nido e si compila il modulo online con:
I genitori devono allegare la documentazione richiesta. La domanda può essere inoltrata anche tramite patronati, per chi preferisce supporto nella compilazione.
Una volta approvata, l’INPS riconosce il contributo mensile, che viene versato direttamente sul conto indicato. Non sarà più necessario ripetere questo passaggio ogni anno, ma resterà obbligatorio inviare annualmente le ricevute e le certificazioni richieste.
Nonostante la semplificazione procedurale, permangono precisi obblighi di verifica annuale. Le famiglie beneficiarie del bonus dovranno continuare a fornire all’INPS la seguente documentazione ogni anno:
Senza tali certificazioni, l’istituto potrà sospendere o revocare l’erogazione. Il nuovo sistema, dunque, non elimina i controlli, ma punta a snellire il lavoro burocratico per i genitori, riducendo il numero delle domande e il rischio di errori formali.
Il Bonus Asilo Nido 2025 continua a essere riconosciuto alle famiglie con figli fino a 36 mesi iscritti a strutture autorizzate, pubbliche o private. Tra i servizi coperti rientrano:
L’importo del contributo resta legato alla fascia ISEE della famiglia:
Il contributo è erogato mensilmente, previa presentazione della ricevuta della retta.
La platea dei beneficiari non cambia: a poter richiedere il bonus è uno dei genitori che sostiene il pagamento della retta, a patto che il bambino sia residente in Italia e in possesso di regolare iscrizione a una struttura educativa.
Il nuovo assetto del Bonus Asilo Nido 2025 nasce da un’iniziativa legislativa della senatrice Maria Nocco, che ha presentato l’emendamento approvato all’interno della manovra economica. L’intento dichiarato è stato quello di alleggerire il carico burocratico sulle famiglie senza incidere sul bilancio pubblico.
Secondo quanto riportato da fonti parlamentari, si tratta di una modifica tecnica che non cambia le risorse stanziate, ma solo la modalità con cui vengono gestite. Il sistema sarà più efficiente, digitalizzato e garantirà maggiore continuità nei versamenti nell'obiettivo di evitare che adempimenti amministrativi diventino un ostacolo all’accesso ai benefici per l’infanzia.