06 Aug, 2025 - 16:07

Drone russo sulla Lituania, cresce il timore di un’aggressione: scatta l’appello alla Nato

Drone russo sulla Lituania, cresce il timore di un’aggressione: scatta l’appello alla Nato

Un drone russo proveniente dalla Bielorussia è entrato nello spazio aereo lituano, riaccendendo le preoccupazioni per la sicurezza nella regione baltica. Le autorità lituane, che avevano già segnalato episodi simili nelle scorse settimane, parlano di una minaccia crescente e chiedono un intervento deciso della NATO. Intanto, il drone precipitato trasportava esplosivi: si indaga sull'origine e sulle intenzioni.

Nuova violazione dello spazio aereo: la Lituania lancia l’allarme

L'esercito lituano ha dichiarato che un drone russo è entrato nel paese dallo spazio aereo bielorusso. Il drone è stato avvistato nella mattinata del 28 luglio nei pressi della capitale Vilnius ed è stato successivamente trovato in un'area di addestramento militare a Gaiziunai.

Le autorità lituane avevano già registrato una violazione simile dello spazio aereo il 10 luglio, aumentando i timori per una possibile aggressione russa e facendo sospettare una prova della prontezza della difesa aerea del paese baltico.

Un episodio analogo era stato denunciato anche dal presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, nel settembre 2024. Un drone militare russo si era schiantato nella parte orientale del paese.

Appello alla Nato: “La minaccia è reale e crescente”

Il ministro degli Esteri lituano, Kestutis Budrys, ha ricordato, in un post su X del 5 agosto, che simili violazioni dello spazio aereo sono state segnalate anche da altre nazioni alleate.

“Non possiamo compromettere la sicurezza del nostro Paese e dei nostri cittadini, né l'integrità dello spazio aereo della NATO. Dobbiamo rimanere vigili, poiché la minaccia è reale e crescente”, ha scritto Budrys.

Il ministro ha affermato che la Lituania ha già inviato una lettera formale al segretario generale della Nato, Mark Rutte, per chiedere il potenziamento della capacità di difesa del paese. Ha inoltre sollecitato l’Alleanza atlantica a mantenere le frontiere orientali come priorità strategica.

Drone armato: le indagini continuano

Ulteriori dettagli sono arrivati nei giorni successivi. Il procuratore generale del paese, Nida Grunskiene, ha confermato che il drone senza pilota entrato in Lituania dalla Bielorussia e precipitato nei pressi di un campo di addestramento trasportava esplosivi. Secondo quanto riportato dall’emittente pubblica LRT, l’ordigno è stato neutralizzato sul posto.

Le indagini sono ancora in corso per accertare se si sia trattato di un incidente. Le autorità lituane non escludono che il drone possa essere stato disorientato dai sistemi di difesa ucraini. In ogni caso, il livello di allerta rimane elevato.

Episodi simili, anche se circoscritti, vengono letti dagli analisti come segnali d’allerta destinati a sondare la reattività dell’Alleanza e la coesione tra gli alleati. La Lituania, trovandosi al confine diretto con la Bielorussia, alleata stretta della Russia, diventa così uno dei Paesi più esposti a eventuali “provocazioni ibride”.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, nel febbraio 2022, molti paesi confinanti con la zona del conflitto temono un’escalation. Finlandia e Svezia hanno deciso di aderire alla NATO, mentre la Lituania continua a mantenere alta l’attenzione.

Il paese investe nel riarmo più di molti altri alleati. Il bilancio della difesa è in costante crescita e, secondo i piani, raggiungerà tra il 5 e il 6 per cento del PIL entro il 2026, rispetto all’attuale 3 per cento. La Lituania è così diventata il primo paese della Nato a impegnarsi in una spesa militare così elevata, superando di gran lunga il precedente obiettivo del 2 per cento fissato dall’Alleanza.

In un contesto segnato dalla guerra in Ucraina e da episodi simili nei paesi baltici, la Lituania ribadisce la necessità di rafforzare la propria sicurezza e quella dell’intera Alleanza atlantica. L’appello a non sottovalutare la minaccia si fa sempre più pressante, mentre resta alta l’allerta per eventuali nuove provocazioni.

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