06 Aug, 2025 - 15:54

Alessandro Basciano agli arresti domiciliari: ecco perchè

Alessandro Basciano agli arresti domiciliari: ecco perchè

Negli ultimi mesi il nome di Alessandro Basciano, ex concorrente del Grande Fratello Vip e noto personaggio televisivo, è tornato al centro delle cronache giudiziarie italiane. L’ultima svolta del suo caso ha visto il Tribunale disporre per lui gli arresti domiciliari.

Perché Alessandro Basciano è stato messo agli arresti domiciliari?

Il fattore decisivo che porta agli arresti domiciliari è rappresentato dal mancato rispetto delle disposizioni giudiziarie. Il 6 agosto, Basciano non si presenta al commissariato di Milano per l’installazione del braccialetto elettronico, come previsto. A presentarsi è solo il suo legale, che informa gli agenti che Basciano non risiede più in Italia ma vive stabilmente alle Canarie. Un trasferimento all’estero non comunicato precedentemente alle autorità, tanto che l’uomo aveva fino a poco tempo prima indicato un domicilio in zona Porta Venezia a Milano.

Di fronte a questa situazione, il Tribunale del Riesame interviene aggravando il quadro cautelare: quando Basciano rimetterà piede sul territorio italiano, scatteranno per lui gli arresti domiciliari. La decisione è motivata dalla mancata esecuzione di un obbligo imposto dalla Cassazione, requisito fondamentale per la tutela della presunta vittima e per garantire il rispetto delle misure di sicurezza.

La denuncia di Sophie Codegoni

Tutto ha origine nel dicembre 2023, quando la modella e influencer Sophie Codegoni, ex compagna di Basciano, presenta una denuncia per stalking nei confronti dell’uomo. Nella denuncia, Sophie racconta un’escalation di comportamenti minacciosi e vessatori: minacce, insulti ripetuti, atteggiamenti ossessivi che avrebbero cambiato profondamente la sua quotidianità, costringendola a modificare abitudini e percorsi per evitare qualsiasi contatto con l’ex partner.

In sede di audizione, la giovane conferma quanto già raccontato alle autorità, descrivendo nel dettaglio una situazione di paura, ansia e disagio. Gli inquirenti raccolgono ulteriori elementi a sostegno della tesi accusatoria, analizzando chat e messaggi che avrebbero comprovato l’atteggiamento intimidatorio di Basciano nei confronti di Codegoni.

Le prime misure cautelari

Inizialmente, dopo l’arresto durato meno di 48 ore, il tribunale opta per forme meno restrittive di custodia: viene imposto il divieto di avvicinamento e la misura del braccialetto elettronico, considerati strumenti proporzionati alla gravità della situazione. Tuttavia, la disponibilità concreta del dispositivo causa diversi rinvii e questioni tecniche, facendo slittare nel tempo la sua effettiva applicazione.

Con il passare dei mesi, la vicenda giudiziaria conosce vari passaggi: dalla scarcerazione a novembre 2024 ai ricorsi della Procura, fino alla definizione da parte della Cassazione del 30 aprile 2025, che conferma la necessità di adottare la misura elettronica per monitorare Basciano e tutelare la persona offesa.

 

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