La pensione di reversibilità 2025 resta uno dei pilastri di sostegno economico per i superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto.
Si tratta di una prestazione erogata dall’INPS che non sempre corrisponde all’intero importo percepito dal defunto, ma a una percentuale stabilita per legge in base al grado di parentela e alla composizione del nucleo familiare.
Ottenere il 100% dell'importo, dunque, non è scontato: servono specifiche condizioni di età, reddito e situazione familiare.
Ma chi può arrivare alla quota piena? Quali limiti di reddito possono ridurre l’importo? Come funziona il calcolo nei diversi scenari? In che modo presentare la domanda per non perdere mensilità?
Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi consigliamo la visione del video YouTube di Mondo Pensioni con le ultime novità, definite dalla Cassazione, riguardanti la reversibilità 2025.
In via ordinaria, il coniuge superstite ha diritto al 60% della pensione del defunto. Tale quota aumenta quando sono presenti anche figli minorenni, studenti o inabili al lavoro.
Le aliquote fissate dalla legge sono:
La percentuale si applica alla pensione lorda che il defunto percepiva (o che avrebbe percepito al momento del decesso se lavoratore non ancora in pensione).
Facciamo un esempio pratico per capire meglio il calcolo dell'importo spettante: se la pensione originaria era di 1.400 euro lordi:
La presenza di figli appartenenti alle categorie protette azzera anche le riduzioni per reddito, garantendo la quota piena.
Quando la pensione di reversibilità è destinata solo al coniuge, entrano in gioco le soglie di reddito personale del beneficiario. Per il 2025, aggiornate con la rivalutazione, valgono questi limiti:
Il reddito si calcola considerando tutte le fonti imponibili IRPEF, incluse altre pensioni, stipendi, rendite e redditi da fabbricati.
Esempio: con pensione lorda di reversibilità pari a 900 euro al mese (10.800 euro annui), se il superstite percepisce altri redditi per 28.000 euro, la quota subisce un taglio del 25%: 900 – 225 = 675 euro mensili.
Se invece nel nucleo sono presenti figli minorenni, studenti o inabili, la riduzione non si applica, indipendentemente dal reddito.
Oltre al caso di coniuge con due o più figli a carico, il 100% della pensione di reversibilità può spettare anche in altri scenari:
Ad esempio, se la pensione del defunto era di 1.000 euro e spetta a sette fratelli inabili, il 100% viene diviso in parti uguali: 142,85 euro ciascuno.
La pensione di reversibilità non si attiva automaticamente: occorre presentare domanda all’INPS, preferibilmente subito dopo il decesso per non perdere arretrati.
La richiesta può essere fatta in due modi:
Ovviamente, va presentata tutta la documentazione utile:
Il pagamento decorre dal primo giorno del mese successivo al decesso, purché la domanda sia presentata entro 12 mesi; oltre, si rischia di perdere mensilità arretrate.