13 Aug, 2025 - 15:14

Decreto cibo persone indigenti, dal riso ai formaggi DOP: chi riceve gli aiuti e come

Decreto cibo persone indigenti, dal riso ai formaggi DOP: chi riceve gli aiuti e come

Il Decreto sul cibo persone indigenti è finalmente in vigore. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 dell’11 agosto e operativo dal 12 agosto 2025, definisce il “Programma di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti per l’anno 2025”, frutto di un’azione congiunta tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e il Ministero del Lavoro.

L’operazione mobilita 54,9 milioni di euro a favore del Fondo nazionale indigenti, con l’obiettivo di acquistare e distribuire prodotti alimentari di filiera italiana, garantendo standard qualitativi elevati e sostenendo al tempo stesso il comparto agroalimentare. Dietro le cifre c’è un disegno politico preciso: coniugare lotta alla povertà e valorizzazione della produzione nazionale.

Ma come verranno utilizzate queste risorse? Chi beneficerà concretamente del provvedimento? E quali strumenti organizzativi assicureranno la sua piena efficacia?

Decreto sul cibo persone indigenti 2025: quadro normativo e dotazione finanziaria

Il decreto interministeriale del 20 giugno 2025, ora pubblicato e in vigore, dà attuazione a quanto previsto dalla legge di bilancio 2025 in materia di sostegno alimentare alle fasce più fragili della popolazione. Il cuore dell’intervento è lo stanziamento di 54,9 milioni di euro per il 2025, destinati all’acquisto di derrate alimentari da distribuire sul territorio nazionale.

La regia dell’intera operazione è affidata al Fondo nazionale indigenti, strumento già operativo negli anni precedenti ma ora potenziato con risorse e criteri aggiornati. Le somme potranno essere incrementate anche grazie a donazioni e liberalità provenienti da soggetti privati, in un’ottica di cofinanziamento pubblico-privato che mira a rafforzare la capillarità del programma.

La norma individua inoltre le linee operative, precisando le categorie merceologiche acquistabili e le organizzazioni incaricate della distribuzione. In tal modo, la parte politica stabilisce la cornice e i principi, demandando la gestione a soggetti specializzati.

Quali sono i prodotti alimentari previsti dal decreto 

Il paniere alimentare definito dal provvedimento privilegia prodotti di origine italiana certificata, con l’obiettivo di mantenere alta la qualità e di sostenere la filiera interna. Nel dettaglio, l’elenco comprende biscotti per l’infanzia, formaggi DOP, riso da risotto, salumi DOP e IGP, carne di vitella, succhi di frutta, macedonia, verdure e legumi in conserva.

Una selezione che risponde a tre logiche politiche ed economiche:

  • Nutrizionale - garantire un apporto equilibrato di proteine, carboidrati, vitamine e fibre.
  • Economica - sostenere i produttori nazionali e le denominazioni protette, in coerenza con le politiche di sovranità alimentare.
  • Logistica - privilegiare prodotti conservabili e facilmente trasportabili per assicurare consegne regolari anche nelle aree più remote.

Il decreto stabilisce che le forniture siano affidate tramite gare pubbliche gestite da Agea, con tempi e modalità coordinati con le esigenze delle organizzazioni beneficiarie.

Il ruolo di Agea nella distribuzione degli aiuti: come sarano distribuiti gli alimenti

La parte esecutiva dell’intervento è sotto la responsabilità dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). L’ente sarà chiamato a bandire le gare per l’approvvigionamento degli alimenti, selezionando fornitori in grado di rispettare criteri qualitativi e tempi di consegna stringenti.

La sfida organizzativa è duplice: rispettare le procedure di evidenza pubblica e garantire continuità nell’approvvigionamento.

Agea dovrà inoltre raccordarsi con le principali organizzazioni del terzo settore coinvolte nella distribuzione: Caritas, Croce Rossa Italiana, Banco Alimentare, Banco delle Opere di Carità, Comunità di Sant’Egidio, Sempre per la Pace e Banco Alimentare Roma.

Tale modello pubblico-privato, consolidato negli anni, consente di ridurre al minimo i tempi di consegna e di sfruttare la capillarità delle reti associative, già radicate sul territorio e in grado di raggiungere direttamente i beneficiari finali.

Aiuti alimentari 2025: chi sono i beneficiari 

I destinatari del programma sono le persone indigenti individuate dalle organizzazioni partner, in base a criteri di vulnerabilità economica e sociale. La definizione di “indigente” si fonda su indicatori verificabili, per garantire che le risorse vadano a chi ne ha effettivamente bisogno.

Il calendario delle forniture, che sarà reso noto da Agea nelle prossime settimane, seguirà un criterio di distribuzione regolare e programmata, per evitare interruzioni e sovraccarichi. La sostenibilità finanziaria dell’intervento dipenderà anche dall’adesione di soggetti privati al meccanismo delle donazioni, una leva che il governo punta a rafforzare.

Il provvedimento, oltre a rispondere a un’esigenza sociale immediata, rappresenta un tassello di una più ampia strategia di welfare alimentare. Se confermato e rifinanziato negli anni successivi, potrà consolidare un sistema stabile di approvvigionamento e distribuzione, riducendo l’incertezza per associazioni e beneficiari.

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