18 Aug, 2025 - 13:05

Zelensky sotto pressione, ecco secondo Trump quali condizioni deve accettare per la fine della guerra

Zelensky sotto pressione, ecco secondo Trump quali condizioni deve accettare per la fine della guerra

Donald Trump torna a mettere pressione su Volodymyr Zelensky a poche ore dal loro nuovo incontro a Washington. Il presidente americano, attraverso un post su Truth Social, ha delineato quelle che secondo lui dovrebbero essere le condizioni per arrivare a una pace con la Russia. Condizioni che, tuttavia, rischiano di scontrarsi con i principi fondamentali della politica ucraina e con la Costituzione del Paese.

Le condizioni di Trump: Crimea e Nato fuori dai giochi

“Il presidente ucraino Zelensky può porre fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente, se lo desidera, oppure può continuare a combattere. Ricordate come è iniziato tutto. Non si può riavere indietro la Crimea data da Obama (12 anni fa, senza che sia stato sparato un colpo!), e NON SI PUÒ ENTRARE NELLA NATO DA PARTE DELL'UCRAINA. Alcune cose non cambiano mai!!!”, ha scritto Trump su Truth Social.

Il messaggio è chiaro: per l’inquilino della Casa Bianca la Crimea è ormai persa e l’Ucraina deve rinunciare all’adesione alla Nato. In questo modo, secondo Trump, sarebbe possibile lavorare rapidamente ad un accordo di pace. Una posizione che rappresenta una brusca inversione di rotta rispetto al passato, che sosteneva prima una tregua e poi un accordo di pace, e che non coincide con la linea di Kiev, che chiede invece prima un cessate il fuoco e poi negoziati di pace.

L’ipotesi di accordo e le garanzie di sicurezza

Il 18 agosto Trump e Zelensky si incontreranno nello Studio Ovale, con la possibilità di un vertice trilaterale anche con Vladimir Putin nei giorni successivi. Zelensky ha dichiarato, in un post su X, nelle prime ore del 18 agosto, di essere arrivato a Washington.

virgolette
Condividiamo tutti un forte desiderio di porre fine a questa guerra in modo rapido e affidabile. E la pace deve essere duratura. Non come anni fa, quando l'Ucraina fu costretta a rinunciare alla Crimea e a parte del nostro Oriente – parte del Donbass – e Putin lo usò semplicemente come trampolino di lancio per un nuovo attacco. O quando all'Ucraina furono concesse le cosiddette garanzie di sicurezza nel 1994, ma non funzionarono…La Russia deve porre fine a questa guerra, che ha iniziato lei stessa. E spero che la nostra forza congiunta con l'America e i nostri amici europei possa costringere la Russia a una vera pace.

Restano però molti interrogativi sui contenuti reali di un eventuale accordo.

Secondo Steve Witkoff, inviato di Trump, Putin avrebbe già dato il via libera a garanzie di sicurezza “robuste”, simili all’articolo 5 della Nato. Sarebbe formulata quindi una disposizione simile alla "difesa collettiva", secondo cui un attacco contro un paese verrebbe considerato un attacco contro tutti gli alleati. Si tratterebbe quindi di un compromesso che sostituisce il divieto di adesione alla Nato con una protezione militare garantita da Stati Uniti ed Europa.

Allo stesso tempo resta aperta anche la questione della concessione di alcuni territori ucraini alla Russia. Quindi, Kiev potrebbe dover anche rinunciare all’intera regione di Donetsk, incluse le aree non conquistate dall'esercito russo. Un punto che entra in aperta collisione con la Costituzione ucraina, che vieta la cessione di territori.

Le difficoltà per Zelensky e il ruolo dell’Europa

In questo scenario, Zelensky si troverà davanti a scelte quasi impossibili. Non solo dovrà valutare concessioni territoriali che rischiano di minare l’integrità dello Stato ucraino ma anche accettare un percorso che potrebbe essere percepito come una resa diplomatica.

Il presidente ucraino non sarà però da solo. A Washington sarà accompagnato da diversi leader europei già impegnati a garantire un sostegno coordinato a Kiev. L’incontro previsto alla Casa Bianca riunirà i leader di Gran Bretagna, Finlandia, Francia, Germania, Italia, insieme ai vertici di Ue e Nato.

L’incontro del 18 agosto rischia di diventare un momento decisivo non solo per la guerra in Ucraina, ma anche per gli equilibri geopolitici. Zelensky dovrà affrontare un negoziato difficile.

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