21 Aug, 2025 - 10:07

Safety car, nuove regole da agosto 2025: sanzioni e rischi per chi non rispetta il Codice della strada

Safety car, nuove regole da agosto 2025: sanzioni e rischi per chi non rispetta il Codice della strada

La safety car, fino a poco tempo fa conosciuta solo nel linguaggio delle corse automobilistiche, è oggi protagonista anche sulle nostre autostrade.

Dal 19 agosto 2025 sono entrate in vigore nuove regole che disciplinano l’utilizzo di questo strumento nel traffico ordinario. Con la pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta Ufficiale, le disposizioni introdotte dalla riforma del Codice della strada dello scorso dicembre sono diventate operative.

Si tratta di cambiamenti che incidono direttamente sulla condotta degli automobilisti, sui poteri di controllo delle autorità e sul coinvolgimento di soggetti privati.

Ma quali sono le novità più rilevanti? Come bisogna comportarsi quando entra in azione la safety car? Quali sanzioni rischia chi non rispetta le regole?

Safety car in autostrada: le novità introdotte dal 19 agosto

La riforma del Codice della strada ha modificato l’articolo 43, ampliando i casi in cui può essere impiegata la safety car. Prima bastavano “esigenze connesse con la fluidità o la sicurezza della circolazione”. Oggi, invece, la norma menziona espressamente la “protezione degli operatori stradali”: addetti ai cantieri, manutentori, soccorritori e forze di polizia.

Il nuovo comma 5-bis stabilisce che il rallentamento graduale del traffico può essere disposto tramite una safety car solo su strade con carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico. L’obiettivo è prevenire pericoli dovuti a:

  • incidenti improvvisi;
  • presenza di persone in carreggiata;
  • lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria;
  • installazione o rimozione della segnaletica temporanea.

Il decreto ministeriale ha inoltre stabilito che l’attivazione della safety car non è una misura isolata. Devono essere controllati gli svincoli presenti nel tratto interessato e predisposti ulteriori strumenti di segnalazione visiva e luminosa.

In questo modo il rallentamento diventa uniforme, riducendo la possibilità che veicoli estranei si inseriscano a velocità elevate nella zona di pericolo.

Dal 19 agosto, dunque, la safety car non è più una misura eccezionale legata a emergenze isolate, ma un meccanismo strutturale di gestione del traffico riconosciuto e normato.

Safety car, cosa devono fare gli automobilisti: obblighi

Il decreto ministeriale chiarisce con precisione i comportamenti da adottare quando si incontra una safety car. Non si tratta di semplici raccomandazioni, ma di obblighi giuridici destinati a incidere sul comportamento di guida quotidiano.

Gli automobilisti devono:

  1. Rallentare gradualmente e adeguarsi all’andatura del veicolo guida, evitando frenate improvvise o manovre brusche;
  2. Azionare le quattro frecce, un obbligo finora mai introdotto in situazioni simili. Il lampeggio simultaneo serve a segnalare ai mezzi retrostanti che si sta entrando in una condizione di emergenza;
  3. Attenersi a ulteriori prescrizioni, come indicazioni sui pannelli a messaggio variabile o comunicazioni della stessa safety car.

È assolutamente vietato superare il veicolo guida. Tale divieto, che in passato poteva essere interpretato con maggiore elasticità, oggi è formalizzato. Chi non rispetta queste regole si espone a sanzioni pesanti e immediate.

Sanzioni per chi non rispetta la safety car

Il legislatore ha scelto un approccio severo per scoraggiare comportamenti imprudenti. Ignorare le disposizioni relative alla safety car comporta conseguenze significative.

Le sanzioni previste sono:

  • 167 euro di multa;
  • sospensione della patente da 1 a 3 mesi;
  • sospensione più lunga, da 3 a 6 mesi, per i neopatentati.

L’inasprimento del regime sanzionatorio risponde a un principio di deterrenza: il mancato rispetto delle regole non è una semplice infrazione amministrativa, ma un comportamento che può mettere a rischio la vita di operatori stradali e automobilisti.

La sospensione della patente è stata calibrata proprio per incidere sulla quotidianità degli automobilisti. Una sanzione economica può essere percepita come tollerabile, ma restare senza licenza di guida per mesi significa dover riorganizzare lavoro, spostamenti e vita personale.

Rischi

Il ricorso alla safety car nasce da esigenze molto concrete, emerse in trent’anni di gestione della viabilità. I rischi maggiori si concentrano in due contesti:

  • cantieri stradali di lunga durata, spesso situati in galleria o in tratti complessi,
  • incidenti improvvisi in autostrada o su arterie ad alto scorrimento.

Il pericolo principale è il tamponamento multiplo. Quando i veicoli sopraggiungono a velocità elevata e trovano improvvisamente ostacoli o rallentamenti, anche pochi secondi di distrazione possono generare una catena di collisioni.

La safety car impone un’andatura uniforme e ridotta, spezzando la dinamica dei tamponamenti a catena. Inoltre, rappresenta un presidio di tutela per il personale che lavora sulla carreggiata, spesso vittima di investimenti da parte di automobilisti che ignorano la segnaletica o sottovalutano la pericolosità dei tratti interessati.

Safety car gestita da privati: la novità più discussa

Il decreto ministeriale non si limita a rafforzare i poteri della Polizia stradale, ma introduce una novità significativa: la possibilità che la safety car sia gestita anche da soggetti privati.

Non si tratta di un’apertura indiscriminata. Potranno svolgere questa funzione soltanto operatori già autorizzati alle scorte tecniche per trasporti eccezionali, dotati di personale abilitato e veicoli conformi.

Le vetture utilizzate dovranno essere riconoscibili e dotate di:

  • pannelli segnaletici fissi o a messaggio variabile con la dicitura “safety car”;
  • lampeggianti ad alta visibilità;
  • dispositivi di comunicazione per coordinarsi con gli organi di polizia.

L’obiettivo è garantire che, anche se gestita da privati, la safety car mantenga standard di sicurezza omogenei.

La decisione nasce da un’esigenza concreta: gli organici della Polizia stradale sono ridotti e il dispiegamento di safety car richiede personale numeroso. Coinvolgere operatori privati significa aumentare la capillarità del servizio e rendere operativo lo strumento anche in tratti autostradali che in passato rimanevano scoperti.

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