21 Aug, 2025 - 11:50

Trump il pacificatore? Ecco cosa dicono i sondaggi dopo i vertici con Putin e Zelensky

Trump il pacificatore? Ecco cosa dicono i sondaggi dopo i vertici con Putin e Zelensky

Le mosse diplomatiche di Donald Trump continuano a far discutere. I recenti incontri con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky hanno riacceso il dibattito sul ruolo degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, mentre i sondaggi rivelano un’opinione pubblica americana sempre più divisa sulla capacità del presidente di portare la pace.

I vertici internazionali e le dichiarazioni di Trump

Agosto del 2025 ha segnato due incontri che hanno avuto una risonanza significativa a livello mondiale: il vertice Trump-Putin in Alaska del 15 agosto e quello tra il presidente americano, Volodymyr Zelensky, e altri leader europei del 18. Questi due appuntamenti, pur non stravolgendo l’andamento degli sforzi diplomatici, sembrano comunque aver segnato un passo avanti negli impegni per porre fine alla guerra.

In vista del primo vertice, un sondaggio del Pew Research Center indicava che gli americani non si fidano di Trump nel prendere decisioni sagge sulla guerra tra Russia e Ucraina. Il 59 per cento degli intervistati, infatti, in una certa misura condivideva questa opinione.

Si trattava di un’importante prospettiva, considerando che Trump si propone spesso come “il pacificatore” davanti ai conflitti mondiali.

Lo stesso presidente americano, il 18 agosto, ha dichiarato di aver posto fine a "sei guerre in sei mesi". Così continua a rincorrere il premio Nobel per la pace. Solo un giorno dopo, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha alzato l’asticella affermando che Trump ha risolto "sette conflitti globali in sette mesi".

Per Trump, la guerra tra Russia e Ucraina non sarebbe mai scoppiata se lui fosse stato presidente nel febbraio 2022. Già prima della sua rielezione nel novembre 2024 aveva insistito di essere in grado di porre fine a questo conflitto in “24 ore”. Dopo sette mesi dal suo insediamento, appare ormai chiaro che quello che affermava era una missione impossibile, ma resta fiducioso sul fatto che sarà lui a portare pace anche in questo caso.

Resta tuttavia aperto il dibattito sul fatto se abbia veramente sigillato accordi duraturi o se, in alcuni casi, gli stessi conflitti potrebbero riemergere in futuro.

L’opinione pubblica sulla diplomazia

Alla luce di questi ultimi avvenimenti, un nuovo sondaggio The Economist/YouGov, condotto dal 15 al 18 agosto 2025, offre una prospettiva chiara sull'opinione pubblica americana riguardo alle abilità diplomatiche di Donald Trump.

Il tasso di approvazione del presidente è al 40 per cento, mentre coloro che disapprovano raggiungono il 56 per cento. Il tasso di approvazione netto registra un calo di 2 punti percentuali rispetto alla settimana precedente, attestandosi al -16 per cento.

Aumentano anche gli americani che ritengono che il presidente Trump sia un negoziatore inefficace.

Russia e Ucraina: la percezione dei progressi

Il 35 per cento degli americani approva la gestione di Trump sul conflitto Russia-Ucraina, mentre il 45 per cento esprime un giudizio negativo.

Il 68 per cento degli intervistati ritiene che l’esito ideale della guerra sia che la Russia perda ogni controllo sul territorio ucraino. Tuttavia, solo l’11 per cento pensa che questo scenario sia realistico.

Il 21 per cento, invece, crede che la guerra terminerà con l’Ucraina costretta a cedere metà o più del suo territorio, mentre il 38 per cento si aspetta che Kiev mantenga la maggior parte delle aree, ma non tutte.

Infine, circa un terzo degli americani considera l’incontro tra Trump e Putin un passo avanti, anche se limitato: il 7 per cento parla di progressi significativi, il 25 per cento di progressi modesti, mentre il 42 per cento sostiene che non ci sia stato alcun risultato.

Gli appuntamenti di agosto confermano come Trump punti a costruire la sua immagine di leader capace di fermare i conflitti. Tuttavia, la distanza tra le sue dichiarazioni e le aspettative degli americani rimane ampia.

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