La guerra in Ucraina continua a mostrare il suo volto più brutale, con attacchi che colpiscono non soltanto le infrastrutture militari ma anche edifici civili e simbolici. Gli ultimi bombardamenti russi a Kiev hanno provocato decine di vittime e, per la prima volta dall’inizio del conflitto, hanno danneggiato proprietà riconducibili direttamente all’Unione europea e al governo britannico. Una nuova escalation che ha spinto le istituzioni europee e internazionali a reagire con fermezza, ribadendo l’assenza di volontà negoziale da parte del Cremlino.
Nelle prime ore del 28 agosto, la Russia ha lanciato una nuova ondata di attacchi missilistici su vasta scala contro il territorio ucraino. Almeno 19 persone, tra cui 4 bambini, hanno perso la vita nella capitale Kiev.
Particolare attenzione è stata rivolta anche ai danni causati agli uffici della delegazione dell’Unione europea e al British Council a Kiev.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che due missili sono caduti a 50 metri dall’edificio nel giro di appena 20 secondi. Sul profilo X del British Council, invece, sono state pubblicate le foto che mostrano i danni riportati. L’edificio non ha subito distruzioni gravi ma una guardia è rimasta ferita.
Following last night’s attack on Kyiv, our office has been severely damaged and is closed to visitors until further notice. Sadly, one of our guards was injured and is now in hospital. While responses may be delayed, our work with ???????? partners in education and culture continues. pic.twitter.com/Zth8Uo0byw
— British Council (@uaBritish) August 28, 2025
Per la prima volta dall’inizio del conflitto, una proprietà appartenente al governo britannico sarebbe stata colpita in un attacco russo. In risposta, sia l’Unione europea che il Regno Unito hanno convocato gli inviati russi.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato che si è trattato del secondo attacco più devastante dall’inizio della guerra nel febbraio 2022.
Il premier britannico, Keir Starmer, ha condannato duramente l’offensiva, accusando Mosca di "sabotare le speranze di pace".
Sul fronte diplomatico, gli sforzi di mediazione non si arrestano. Il presidente americano Donald Trump continua a promuovere iniziative per porre fine alla guerra. Tuttavia, l’inviato speciale per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha avvertito che i recenti bombardamenti mettono a rischio proprio i tentativi dell’amministrazione statunitense.
Gli attacchi arrivano a distanza di due settimane dall’incontro tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin in Alaska. Mentre il mondo discute della pace, Mosca prosegue l’offensiva estiva, avanzando su più fronti. Le autorità ucraine hanno recentemente riconosciuto che le forze russe hanno raggiunto Dnipropetrovsk, un’area cruciale dal punto di vista economico, industriale e strategico.
I vertici dell'Unione europea hanno condannato la violenza e le provocazioni ai danni dei tentativi di mediazione.
Ursula von der Leyen ha affermato in una nota che gli attacchi "dimostrano che il Cremlino non si fermerà davanti a nulla per terrorizzare l'Ucraina, uccidendo ciecamente civili, uomini, donne e bambini, e prendendo di mira persino l'Unione europea".
Anche l’Alto rappresentante per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha ribadito su X:
While the world seeks a path to peace, Russia responds with missiles.
— Kaja Kallas (@kajakallas) August 28, 2025
The overnight attack on Kyiv shows a deliberate choice to escalate and mock the peace efforts.
Russia must stop the killing and negotiate.
La stessa linea è stata condivisa da diversi leader europei.
Parallelamente alla condanna politica, Bruxelles prepara nuove misure concrete. Von der Leyen ha infatti annunciato l’arrivo del 19esimo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia:
L’attacco che ha colpito gli edifici della delegazione Ue e del British Council a Kiev segna un nuovo livello di escalation, sia per la gravità delle vittime civili sia per il messaggio politico che lancia a Bruxelles e Londra. Mentre l’Ucraina continua a resistere, l’Unione europea rafforza la propria linea di fermezza con nuove sanzioni, ribadendo l’impegno a sostenere Kiev. Gli sforzi di mediazione, in particolare quelli portati avanti da Washington, appaiono sempre più fragili. La distanza tra il campo di battaglia e la via diplomatica resta oggi più ampia che mai.