30 Aug, 2025 - 11:13

Dazi di Trump illegali: cosa cambia ora per Usa e partner commerciali

Dazi di Trump illegali: cosa cambia ora per Usa e partner commerciali

La recente decisione della Corte d’Appello degli Stati Uniti mette in discussione una delle misure economiche più controverse dell’era Trump: i dazi doganali imposti invocando i poteri di emergenza. I giudici hanno stabilito che il presidente ha ecceduto le proprie competenze, aprendo la strada ad un possibile ribaltamento delle sue politiche commerciali.

Dazi di Trump: la decisione della Corte d’Appello

La Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Circuito Federale ha stabilito, il 29 agosto, che Donald Trump ha oltrepassato i suoi poteri ai sensi della legge sui poteri di emergenza con la maggior parte delle tariffe commerciali. L'amministrazione americana aveva invocato i poteri previsti dall’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977, dichiarando uno stato di emergenza per motivi economici.

Secondo i giudici, "sembra improbabile che il Congresso intendesse... concedere al Presidente un'autorità illimitata per imporre tariffe". 

La decisione è stata presa con una maggioranza di 7 a 4 e ha confermato una precedente sentenza della Corte per il Commercio Internazionale di New York, emessa nel mese di maggio. Quest’ultima aveva già stabilito che i dazi imposti da Trump il 2 aprile "eccedono qualsiasi autorità concessa al Presidente" ai sensi della legge sui poteri di emergenza.

La pronuncia della Corte arriva in un momento delicato, mentre i dazi del presidente hanno sconvolto la maggior parte dei partner commerciali degli Stati Uniti. Tuttavia, resteranno in vigore almeno fino a metà ottobre, poiché l’attuazione della decisione è stata rinviata. Questo periodo consentirà all’amministrazione americana di presentare un eventuale ricorso alla Corte Suprema.

Le reazioni politiche

La sentenza rappresenta una battuta d’arresto significativa per le politiche commerciali di Trump, che per mesi hanno lasciato il mondo nell’incertezza. Il presidente non ha tardato a commentare su Truth Social, scrivendo in maiuscolo: 

virgolette
TUTTI I DAZI SONO ANCORA IN VIGORE!.

Trump ha aggiunto che, se venissero rimossi, si tratterebbe di un “disastro totale per il Paese”. Secondo lui, infatti, i dazi sono indispensabili per mantenere forte l’economia americana, proteggere i lavoratori e sostenere le aziende che producono prodotti “MADE IN AMERICA”.

I sostenitori della sua politica commerciale sostengono che un eventuale annullamento delle tariffe potrebbe creare danni sia ai rapporti commerciali che alla credibilità internazionale degli Stati Uniti. Dall’altro lato, però, gli oppositori delle misure di Trump considerano la decisione della Corte come una vittoria per la Costituzione americana e un importante limite all’espansione dei poteri presidenziali.

Quali dazi sono interessati e quali restano in vigore

La decisione giudiziaria riguarda tutti i dazi doganali imposti nel cosiddetto “Giorno della liberazione”, ossia il 2 aprile, oltre alle tariffe introdotte all’inizio dell’anno contro Canada, Messico e Cina.

Nel mese di febbraio, l’amministrazione Trump aveva invocato l’IEEPA per imporre dazi a questi tre paesi, giustificando la misura con il flusso di immigrati e di droga. Successivamente, all’inizio di aprile, Trump aveva annunciato dazi del 10 per cento quasi su tutti i paesi e dazi reciproci fino al 50 per cento nei confronti di alcuni partner commerciali, definendo i deficit commerciali un’“emergenza nazionale”. Le tariffe più alte erano poi state sospese per permettere a ciascun paese di negoziare accordi bilaterali con Washington.

La sentenza, però, non tocca altri dazi mirati, come quelli applicati su acciaio, alluminio e automobili estere. Non riguarda nemmeno le tariffe introdotte da Trump durante il suo primo mandato, che l’amministrazione Biden ha successivamente mantenuto.

La decisione della Corte d’Appello rappresenta un segnale forte sui limiti dei poteri presidenziali, ma lascia ancora aperta la questione politica ed economica: molto dipenderà dal ricorso alla Corte Suprema. Nel frattempo, i dazi restano in vigore, mantenendo alta la tensione sia a livello interno che internazionale.

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