Il 3 settembre 2025, la Cina ha celebrato l'80esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale con una grandiosa parata militare a Pechino. L'evento, molto più di una semplice commemorazione storica, si è trasformato in una piattaforma diplomatica e in una dimostrazione di forza, attirando l'attenzione globale. Oltre a mettere in mostra un arsenale tecnologico avanzato, la parata ha riunito leader di paesi non occidentali, delineando un messaggio chiaro sulla visione cinese di un nuovo ordine mondiale.
Il 3 settembre 2025 Pechino ha ospitato una grande parata militare in occasione dell'80esimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale.
Oltre 25 leader mondiali erano presenti all'evento. Quelli che hanno attirato maggiori attenzioni sono stati il presidente russo, Vladimir Putin, e il leader nordcoreano, Kim Jong-Un. Tra gli ospiti c'erano anche il presidente iraniano, Masoud Pezashkian, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel, il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, e il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif. La parata di Pechino ha registrato anche un raro viaggio all'estero del capo della giunta militare del Myanmar, Min Aung Hlaing, presente all'evento.
I partecipanti alla parata erano quindi per la maggior parte provenienti dai paesi non occidentali ad eccezione del presidente serbo, Aleksandar Vucic, e del primo ministro slovacco, Robert Fico. Non erano presenti quindi i leader dell’Europa occidentale né quello americano o giapponese.
Uno dei momenti iconici della giornata è stato sicuramente quello in cui i leader presenti hanno camminato sul tappeto rosso. Il presidente cinese, Xi Jinping, con accanto Putin e Kim ha inviato un messaggio di forza. Il leader nordcoreano è apparso per la prima volta insieme a questi due leader allo stesso evento. Kim è stato accompagnato dalla figlia, Kim Ju-ae.
La parata militare stessa sembra essere stata studiata per trasmettere il messaggio della visione di Pechino di un nuovo ordine mondiale.
L’evento ha avuto una durata complessiva di 70 minuti in cui sono state messe in mostra, oltre ai carri armati, ai droni, ai missili a lungo raggio, anche le armi ad alta tecnologia e i missili con veicoli plananti ipersonici.
Con la parata militare di Pechino è arrivata alla conclusione una settimana di diplomazia che è iniziata con il vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) a Tianjin che ha visto la partecipazione dei leader del Sud del mondo.
Oltre alla lista degli invitati e lo spettacolo, anche il discorso di apertura del presidente cinese è stato concepito come un messaggio agli Stati Uniti e ai suoi alleati occidentali.
Xi Jinping ha affermato che il mondo si trova di fronte ad una scelta tra "pace e guerra".
Il leader cinese ha affermato che il suo popolo "sta fermamente dalla parte giusta della storia".
Ha inoltre lanciato un avvertimento affermando che la Cina è una grande nazione che "non si lascia intimidire da nessun bullo" e ha affermato che la Cina è “inarrestabile”. Questo messaggio è stato ampiamente interpretato come diretto agli Stati Uniti anche se questi non sono mai stati nominati esplicitamente.
Il presidente americano, Donald Trump, ha anticipato lo scoppio delle polemiche con un post su Truth Social. Ha esortato il leader cinese a riconoscere il ruolo degli Stati Uniti nel contribuire a garantire la libertà della Cina. Ha poi affermato:
Donald Trump Truth Social Post 09:15 PM EST 09/02/25 pic.twitter.com/SUq7WfKAD1
— Fan Donald J. Trump Posts From Truth Social (@TrumpDailyPosts) September 3, 2025
Cina e Russia sono impegnate ad approfondire la portata della loro partnership. Allo stesso tempo Pechino mantiene i rapporti con Pyongyang. Sebbene per molti analisti, la leadership cinese è attenta a mantenere un equilibrio tra i partner regionali e l’occidente, la settimana di diplomazia non sfugge all'attenzione di Trump.
La parata militare di Pechino, con la sua imponente esibizione di forza, ha rappresentato un momento cruciale nel panorama geopolitico. Il discorso del presidente Xi Jinping ha evidenziato le crescenti tensioni e la visione cinese di un mondo multipolare. L 'evento, quindi, non si è limitato a onorare il passato, ma ha offerto uno sguardo lucido sulle dinamiche attuali e future delle relazioni internazionali, ponendo un urgente domanda sul percorso che l'umanità sceglierà: quello della cooperazione o dello scontro.