La sicurezza urbana è tornata al centro del dibattito politico americano. Donald Trump, durante il suo secondo mandato, ha messo nel mirino le grandi città a guida democratica, accusandole di essere invase dalla criminalità. Al centro delle sue dichiarazioni c’è Chicago, definita dal presidente come la città “più pericolosa del mondo”. Una presa di posizione che non solo ha acceso lo scontro politico, ma che solleva interrogativi sul rapporto tra dati reali e strategie di governo.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha attirato l'attenzione mondiale con una sorprendente affermazione. Secondo il leader americano, Chicago sarebbe la città "peggiore e più pericolosa" del mondo.
Ha aggiunto, in un post su Truth Social, che il governatore democratico dello stato dell'Illinois, JB Pritzker, ha "un disperato bisogno di aiuti, solo che non lo sa ancora". Ha quindi promesso di risolvere il "problema della criminalità" con un intervento simile a quello già intrapreso con Washington.
Trump ha sostenuto che almeno 54 persone sarebbero state colpite da arma da fuoco durante il fine settimana del Labor Day e che 8 persone avrebbero perso la vita, senza però citare fonti ufficiali. In un altro post, scritto tutto in maiuscolo, ha rincarato la dose:
Il presidente, oltre a queste dichiarazioni, ha minacciato di inviare la Guardia Nazionale in due roccaforti democratiche, Baltimora e Chicago, citando l’alto tasso di criminalità e la presenza di "zone invase da criminali clandestini".
Il governatore dell'Illinois, Pritzker, si è scontrato duramente con Trump, accusandolo di aver lanciato "un'invasione".
Il riferimento non è nuovo. Nel mese di giugno, Trump aveva inviato 2mila soldati della Guardia Nazionale a Los Angeles per bloccare le proteste contro le operazioni anti-immigrazione. Una decisione che ha attirato numerose critiche, anche perché dal 1965 la Guardia Nazionale non era mai stata schierata senza il consenso del governatore.
Ad agosto, invece, l'amministrazione Trump ha dispiegato la Guardia Nazionale a Washington D.C., sostenendo che la decisione avesse migliorato la sicurezza della città.
Le mosse di Trump sono finite sotto esame della magistratura. Il 2 settembre un giudice federale, Charles Breyer della Corte distrettuale di San Francisco, ha stabilito che il presidente ha di fatto violato la legge nel caso di Los Angeles. Nella sua sentenza ha avvertito che Trump sembra intenzionato a "creare una forza di polizia nazionale con il Presidente come capo".
Per i critici, la narrativa della Casa Bianca sulla lotta alla criminalità e sull’emergenza immigrazione avrebbe un chiaro obiettivo politico: mostrare "muscoli" nelle città governate dai democratici e sfidare apertamente governatori e sindaci di un altro schieramento.
Trump ha già dispiegato la Guardia Nazionale in città a guida democratica come Los Angeles (sindaca Karen Bass) e Washington D.C. (sindaca Muriel Bowser).
Se da un lato Trump definisce Chicago la città più pericolosa al mondo, i dati ufficiali offrono un quadro diverso.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nel 2023 gli stati con i tassi di omicidio più alti per 100mila abitanti non sono l’Illinois, bensì Alabama, Louisiana e Mississippi. Tutti e tre, vale la pena ricordarlo, sono governati da repubblicani.
Lo stesso governatore della California, Gavin Newsom, ha replicato a Trump suggerendogli di concentrarsi su quei territori, piuttosto che attaccare città a guida democratica.
Chicago, con oltre 2,7 milioni di abitanti, è la terza città più grande degli Stati Uniti e una delle più multiculturali. Il sindaco Brandon Johnson è democratico, così come il governatore Pritzker. Eppure, i dati diffusi dalla città il 25 agosto mostrano un calo significativo della violenza. Nei primi sei mesi del 2025 gli omicidi sono diminuiti del 33 per cento e le sparatorie del 38 per cento rispetto all’anno precedente.
Nonostante ciò, Trump continua a promettere un intervento diretto. "Entreremo. Non ho detto quando, ma entreremo", ha affermato ai giornalisti alla Casa Bianca. Tuttavia, non ha fornito né date né dettagli, limitandosi ad aggiungere:
Le dichiarazioni di Trump su Chicago, così come le mosse legate alla Guardia Nazionale, dimostrano quanto la questione sicurezza sia diventata terreno di scontro politico oltre che sociale. Se i dati raccontano una realtà diversa da quella evocata dal presidente, il tema resta di forte impatto sull’opinione pubblica. La promessa di Trump di “intervenire a tutti i costi” apre un nuovo capitolo di tensioni tra la Casa Bianca e le amministrazioni locali.