Tra le imprese italiane torna a crescere la sfiducia. Un dettaglio non di poco conto, soprattutto ora che dovrebbe partire il bonus elettrodomestici. Il calo registrato nelle vendite e la poca propensione agli acquisti delle famiglie, proiettate verso il risparmio grazie all'ecobonus, non facilita la situazione.
Il bonus, pensato per incrementare l’acquisto di grandi elettrodomestici di ultima generazione a basso impatto energetico, va di pari passo con le aspettative delle famiglie e rappresenta un mezzo per contrastare attivamente il caro costo della vita. Eppure, la spinta agli acquisti, che rafforzerebbe l’economia delle aziende italiane, rischia di scontrarsi con alcuni ostacoli burocratici. Come riportato da Il Sole 24 Ore, l’avvio dell’ecoincentivo dovrebbe partire a ottobre su pressione delle aziende che chiedono più tempo per organizzare le vendite e pianificare il mercato.
L’ecoincentivo, se funzionerà, potrebbe rappresentare uno strumento da adottare anche in futuro, laddove la flessione dei consumi si farà sentire, per mantenere la crescita delle imprese italiane e rafforzare le misure a tutela dell’ambiente.
L'ecoincentivo sugli elettrodomestici è solo all'inizio, ma le aziende del settore non sono ottimiste. Negli ultimi mesi, le vendite hanno registrato un calo sia nei margini che nei ricavi. Questo non è dovuto solo a una concorrenza sempre più forte, ma anche al fatto che gran parte delle famiglie ha razionalmente posticipato gli acquisti in attesa del bonus.
Questa attesa ha bloccato il mercato e rischia di compromettere seriamente i ricavi delle aziende, con conseguenze concrete sulla loro produttività e sull'intero settore delle vendite. Stefano Pasini, presidente di Applia, sottolinea come un avvio immediato del bonus potrebbe cambiare le sorti del mercato. Le famiglie sarebbero incentivate a comprare nuovi elettrodomestici, dando finalmente slancio a un settore che ha investito molto negli ultimi anni.
Per questo motivo, le aziende spingono affinché l'incentivo parta entro ottobre, per sbloccare finalmente gli acquisti che sono stati frenati proprio dall'imminente arrivo del bonus.
Considerata la strategia adottata con l’ecoincentivo, il rallentamento dell’avvio del bonus sta frenando gli acquisti e i produttori di elettrodomestici temono che il mercato continui a rallentare. Potrebbe invece dare vita a un nuovo "effetto domino" di rilancio dei consumi, aumentando le vendite.
Come si legge su Il Sole 24 Ore, Stefano Pasini, che guida Applia (l’associazione dei produttori italiani), spiega che se il bonus venisse lanciato subito, potrebbe dare respiro al settore grazie agli acquisti delle famiglie. Facendo leva sul bonus elettrodomestici, le imprese italiane potrebbero superare questo periodo complicato sostenendo l’economia nazionale.
Negli ultimi mesi, le vendite di elettrodomestici in Italia hanno mostrato segnali di debolezza. A maggio 2025 il calo è stato dell’1%, a giugno dell’11% e a luglio ancora del 2,9%. I mercati più colpiti sono quelli di lavatrici, frigoriferi e forni. La produzione ha mantenuto la tendenza al ribasso, registrando un calo nella vendita delle lavatrici del -19,2%, mentre forni e piani cottura hanno segnato un -2%.
Per le famiglie, il bonus elettrodomestici significa poter ottenere uno sconto significativo del 30% per sostituire apparecchi datati che consumano di più in cambio di prodotti di ultima generazione, con un impatto diretto sui consumi che permette di risparmiare sulle bollette.
Per le aziende italiane, l’ecoincentivo rappresenta una riscossa nelle vendite. La verità è che ci sono aziende italiane che, grazie a questo incentivo, possono crescere e vendere di più.
Il bonus elettrodomestici è un ecoincentivo approvato, ma privo del decreto ministeriale che ne certifichi il lancio ufficiale. Manca la piattaforma online per richiedere il bonus.
Questi pochi passaggi rendono l’incentivo in una situazione di stallo, non fruibile né dalle aziende né tantomeno dalle famiglie. Se il bonus venisse lanciato entro ottobre, potrebbe essere esteso ad altri settori e diventare una misura adottabile nel tempo, confermata anche nella Manovra 2026.