05 Sep, 2025 - 13:51

Riforma delle Professioni: cosa cambia per ordini, libere professioni e mercato del lavoro

Riforma delle Professioni: cosa cambia per ordini, libere professioni e mercato del lavoro

La Riforma delle Professioni è diventata realtà. Il Consiglio dei ministri del 4 settembre 2025 ha approvato un ampio pacchetto normativo che ridisegna le regole di quattordici categorie professionali, con l’obiettivo di semplificare, sburocratizzare e valorizzare la libera professione in Italia.

Un intervento atteso da anni, che riguarda oltre 1,6 milioni di lavoratori e che intende restituire centralità a un comparto cruciale per l’economia nazionale.

Ma quali sono i principi cardine della riforma? In che modo cambiano l’accesso, la formazione e le tutele sociali? E quali categorie professionali sono direttamente coinvolte?

Riforma delle Professioni 2025: i principi chiave

Il pacchetto approvato dal Governo introduce oltre venti principi che toccano i nodi storici del sistema ordinistico italiano. Le linee guida si muovono lungo quattro direttrici principali: modernizzazione, digitalizzazione, equità e inclusività.

Tra le novità più rilevanti troviamo:

  • Formazione continua legata a nuove tecnologie e intelligenza artificiale;
  • Tirocini professionali più snelli, calibrati sulle esigenze reali del mercato;
  • Equo compenso universale, esteso a tutte le categorie;
  • Parità di genere con quote obbligatorie negli organi di governance;
  • Elezioni online grazie al voto telematico;
  • Nuovi consigli di disciplina, nominati dagli Ordini;
  • Riconoscimento delle specializzazioni e delle certificazioni di competenza;
  • Tutele sociali rafforzate per malattia, infortuni o maternità.

Quali professioni sono coinvolte nella riforma

La Riforma delle Professioni 2025 interessa quattordici categorie, tra cui:

  • agrotecnici
  • architetti
  • assistenti sociali
  • attuari
  • consulenti del lavoro
  • dottori agronomi e forestali
  • geologi
  • geometri
  • giornalisti
  • ingegneri
  • periti agrari
  • periti industriali
  • spedizionieri doganali
  • consulenti in proprietà industriale

Un intervento che tocca professioni sia tecniche sia sociali e giuridiche, incidendo sul tessuto economico e culturale del Paese.

Riforma avvocati 2025: cosa cambia per la professione forense

Per gli avvocati, la riforma è stata costruita come un pacchetto autonomo, la prima revisione organica dopo tredici anni. Le misure prevedono:

  • nuove regole di accesso e tirocinio;
  • formazione continua più inclusiva;
  • consigli disciplinari affidati agli Ordini;
  • valorizzazione delle specializzazioni legali.

Un approccio che mira a rendere l’avvocatura più flessibile e aperta a collaborazioni multidisciplinari.

Medici e professioni sanitarie: scudo penale definitivo

Uno dei capitoli più rilevanti della Riforma delle Professioni riguarda il settore sanitario. Lo scudo penale diventa definitivo:

  • i medici e i professionisti che seguono linee guida e buone pratiche non saranno perseguibili per colpa lieve;
  • resta la responsabilità penale solo nei casi di colpa grave.

La misura punta a ridurre la medicina difensiva e a garantire maggiore serenità agli operatori sanitari, con effetti positivi anche per i cittadini.

Ingegneri e architetti: nuove specializzazioni riconosciute

La riforma introduce il riconoscimento ufficiale delle specializzazioni per gli ingegneri e gli architetti. L’obiettivo è uniformare percorsi già esistenti e legarli a sfide globali come:

  • digitalizzazione dei processi;
  • sostenibilità ambientale;
  • innovazione tecnologica.

Si tratta di un passo strategico per rafforzare la competitività internazionale delle professioni tecniche.

Commercialisti e consulenti contabili: riforma rinviata

Per i commercialisti e gli esperti contabili la riforma è stata rimandata. Nonostante un testo già predisposto dal Consiglio nazionale, il Governo ha scelto di rinviare la discussione a una prossima seduta. Una decisione che lascia la categoria in attesa di interventi su accesso, formazione e governance.

Riforma delle Professioni: effetti sul mercato del lavoro

Gli effetti della riforma si rifletteranno anche sul mondo del lavoro. Tra i principali impatti attesi:

  • più spazio ai giovani grazie a tirocini ridotti e percorsi rapidi;
  • professionisti più competitivi a livello internazionale grazie a certificazioni standardizzate;
  • maggiore inclusività con quote di genere negli Ordini;
  • digitalizzazione delle procedure per elezioni, formazione e gestione degli Ordini professionali.

Le reazioni degli Ordini e delle associazioni professionali

Le prime reazioni alla Riforma delle Professioni sono state complessivamente positive.

  • Rosario De Luca, presidente di ProfessionItaliane, ha parlato di un intervento che “valorizza il ruolo sociale degli Ordini”.
  • Da Confprofessioni, il presidente Marco Natali ha chiesto un maggiore coinvolgimento delle associazioni dei liberi professionisti.

Il consenso è ampio, ma non mancano le richieste di rendere la riforma ancora più partecipata e inclusiva.

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